Asterisco Edizioni ha pubblicato Ursula K. Le Guin e le sovversioni del genere, saggio critico di Giuliana Misserville che approfondisce i temi di uno dei romanzi più di fantascienza più noti, vincitore dei premi Nebula e Hugo, The Left Hand of Darkness di Ursula K. Le Guin, conosciuto in Italia come La mano sinistra delle tenebre, da poco ritradotto con il titolo La mano sinistra del buio.
Il saggio propone nuove chiavi di lettura del romanzo del 1969, invitandoci non solo a leggerlo se non lo avessimo mai fatto, ma a rileggerlo con uno sguardo nuovo, rivelandone la sua attualità.
Il volume è completato da una postfazione di Filo Sottile.
La quarta di copertina
L’opera di Le Guin abolisce il concetto di nemico, lo smonta, fa apparire tutti i guasti che derivano da questa contrapposizione, e accoglie l’altr* come espansione della conoscenza.
La sinossi
A distanza di più di cinquant’anni, The Left Hand of Darkness (La mano sinistra del buio) di Ursula K. Le Guin possiede ancora la stessa potenza di cui disponeva nel 1969. Giuliana Misserville ce ne restituisce una lettura queer, a partire dalla vita e dalle scritture dell’autrice, volta a sottolineare tutta la carica sovversiva e visionaria di un romanzo apripista dei canoni inversi, ambigui e tranfemministi e che, per ammissione stessa dell’autrice, è un grandioso esperimento sociale volto a decostruire il genere e a mettere in discussione i meccanismi binari della società. The Left Hand of Darkness tiene assieme individualità e utopia universale, lo spettro della morte e la gioia che apre al desiderio di conoscenza, e così facendo si pone come terreno d’incontro tra due liminalienità, il binarismo di Genly Ai e la fluidità di Estraven: una storia, la loro, di cui abbiamo ancora fortemente bisogno, centrata come è su due persone che imparano a comprendersi nonostante le barriere culturali e gli stereotipi sessuali.
Le autrici
Giuliana Misserville si occupa di critica letteraria femminista e narrativa fantastica. Nel corso degli anni ha contribuito alla fondazione e diffusione della Società italiana delle letterate (SIL) di cui è stata presidente nel biennio 2014-2015. Collabora con varie riviste cartacee e online e fa parte della redazione della rivista «Leggendaria» per cui ha firmato nel 2018 lo speciale Trans/Scritture. Nell’ambito della SIL ha co-curato una serie di volumi tra cui, nel 2015, Morante la luminosa (Iacobelli) una raccolta di saggi che offriva una nuova e originale rilettura dell’opera della scrittrice; nel 2019 Il tempo breve: narrative e visioni, una serie di contributi sugli svariati incroci della letteratura e dell’arte nell’era digitale (Iacobelli). Nel 2020 ha pubblicato il saggio Donne e fantastico. Narrativa oltre i generi (Mimesis) sull’emersione del fantastico nell’opera di alcune scrittrici italiane in connessione con i romanzi delle grandi autrici straniere di fantascienza e fantasy. Nel 2024 ha curato l’antologia di racconti queer Stasera faremo cadere il cielo (Zona 42). Da ultimo, assieme a Federica Fabbiani conduce il podcast sulle storie fantastiche La mano sinistra.
Filomena “Filo” Sottile è una terrona cresciuta a nordovest. Si definisce punkastorie per connotare al meglio la particolare forma di teatro-canzone che porta in giro da oltre vent’anni. Ha scritto di piante, transfemminismo e viandanze e questioni No Tav. Fra le sue pubblicazioni più recenti: La mostruositrans (Eris, 2020), Senza titolo di viaggio (Alegre, 2021), Se vi va bene bene se no seghe (Alegre, 2023). La sua attitudine stracciona, spiritista e fantascientifica non le ha impedito di barcamenarsi fino a ora. Fa la bibliotecaria come lavoro di copertura.
Giuliana Misserville, Ursula K. Le Guin e le sovversioni del genere, postfazione di Filo Sottile, Asterisco Edizioni, Collana Allògene, pag. 220
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