Prima delle mazoniane, Harlock il pirata degli spazi, era un ufficiale della flotta terrestre. Ma prima ancora, i suoi antenati erano coraggiosi aviatori, sia pure a malincuore militanti nella parte "sbagliata", ovvero per l'aviazione tedesca nella Prima e Seconda Guerra Mondiale. Ma ciò che c'era di nobile nella stirpe Harlock vive nell'ultimo discendente, il quale è costretto ad arrendersi, come tutta la Terra, a una forza d'invasione aliena, gli Illumidas.
Arreso ma non domo, Harlock constata che una parte degli esseri umani si è arresa, collaborando con il nemico, mentre alcuni spiriti indomiti, come il geniale Tochiro, vorrebbero combattere e aspettano solo l'occasione per ribellarsi, ispirati dalle parole di Maya, amore di Harlock, diffuse da una radio clandestina.
Capitan Harlock. L'Arcadia della mia giovinezza è il racconto della nascita di Harlock come eroe pirata, di come è nata l'amicizia con Tochiro ed Emeraldas, del suo amore per Maya. Ma è anche la storia di un guerriero che arriva a guadagnare il rispetto dei più leali tra i suoi nemici, di come nell'ora più cupa i più vili preferiscano sottomettersi anziché resistere ai soprusi.
Il film è scritto da Yooichi Onaka e diretto da Tomoharu Katsumata, ma sono solo figuranti per un prodotto che porta l'impronta netta del demiurgo Leiji Matsumoto.
Siamo davanti al racconto delle origini del personaggio che inizialmente fu protagonista di un manga nel 1977 e di un anime nel 1978. Anime che mostrava un personaggio tormentato da un passato doloroso e misterioso, arrivato in Italia nel 1979, prodotto di punta di una invasione dei prodotti di animazione giapponese che ha segnato per sempre la cosidetta "Generazione Goldrake".
La cifra stilistica della space opera di Matsumoto è composta da ingredienti caratteristici: atmosfera di struggente malinconia; personaggi mossi da grandi sentimenti – senso dell'onore, amicizia, amore – espressi con grande enfasi; grande passione per lo spazio sconfinato, solcato da enormi astronavi che oltre a esplorarlo combattono come la marina da guerra, con bordate, scontri tra caccia, esplosioni e volute di fumo anche senza atmosfera.
Elementi che si amano o si detestano. O si accetta il patto con lo spettatore di trovarsi in universo con le sue regole, che fanno venire meno verosimiglianza scientifica e coerenza narrativa, o ci si rivolge ad altro. C'è tanta hard science fiction lì fuori.
Qui c'è una fantascienza pensata per chi vuole sognare di volare per lo spazio a fianco di un eroe che non si piega, pronto a fare sempre e comunque del bene, con gruppi di personaggi che si muovono concordi con uno scopo comune, sotto un vessillo anarchico, quello del teschio con le tibie, ma ubbidienti ai comandi di un solo uomo.
Tra i temi portanti del film c'è sicuramente la nostalgia per il passato, per la giovinezza vista come una mitica Arcadia, un luogo sereno tutto della memoria in realtà. A questo si aggiunge l'ammirazione per chi, nei momenti di difficoltà rimane saldo nei propri principi e il disprezzo per chi invece di principi non ne ha, e si vende per poco alla prima occasione.
Narrativamente la sceneggiatura ha i suoi limiti nell'orizzonte che hanno i prequel. Il seguito del film è nella serie Capitan Harlock SSX – Rotta verso l'infinito , e non ci sono elementi che la contraddicano. Molto diverso è quanto accadrà proprio con Capitan Harlock SSX, che invece presenta alcune discrepanze con la serie iniziale.
A dispetto dell'asciutezza narrativa dei manga di Matsumoto, che vivono più di tensioni emotive che di battaglie stellari, il film è forse sovrabbondante di scene spettacolari, di astronavi in fiamme, di nebulose piene di pericoli, di scontri stiracchiati ed estesi, che portano la lunghezza del film a oltre due ore senza effettivamente un intreccio che lo giustifichi.
Sono le due anime, quella del fumetto, e quella degli anime, che rendono le creazioni di Matsumoto peculiari ed amate dai fan, forse per motivi diversi, ma ugualmente importanti.
Capitan Harlock. L'Arcadia della mia giovinezza non è forse il miglior prodotto nella enorme produzione di Matsumoto, sia relativa ad Harlock che al suo esteso universo narrativo, ma rivederlo al cinema è comunque una buona occasione per sognare su grande schermo.
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