Dopo la proiezione in anteprima di Inside Out 2 il produttore Mark Nielsen, il regista Kelsey Mann e le doppiatrici e doppiatore dei personaggi Pilar Fogliati (Ansia), Deva Cassel (Noia), Sara Ciocca (Riley), Marta Filippi (Invidia), Federico Cesari (Imbarazzo) si sono riuniti in una conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti. Noi di FantasyMagazine eravamo collegati online e siamo riusciti a chiedere qualcosa ai produttori.
La prima domanda entra subito nell'ambito creativo, chiedendo al produttore e al regista quando hanno trovato la chiave giusta per questo secondo capitolo
Pete Docter, il regista del primo film, è andato da Kelsey Mann quattro anni fa e gli ha chiesto se gli andasse di pensare ad alcune idee che potevano essere inserite in Inside Out nel caso avessero fatto un sequel. Pete voleva rivedere questo mondo, ma quando aveva concluso il primo voleva pensare a a qualcos'altro, però le persone continuavano a parlargli di Inside Out e ha capito che aveva molto coinvolto il pubblico e che si poteva raccontare ancora qualcos'altro in proposito.
Riuscire a fare un secondo capitolo è una grande opportunità secondo loro. Il primo film ha consentito ai bambini di parlare delle emozioni e conoscerle. Questa volta sono riusciti a espanderlo verso emozioni più complesse come l'ansia, l'imbarazzo, l'invidia. Si potrebbe pensare che i bambini non siano in grado di capire il film, ma spesso capita che lo capiscano meglio di tanti adulti.
Il divertimento di Pilar Fogliati nel dare la voce all'ansia
Pilar Fogliati ritiene interessante il fatto che qui si parli di ansia a tredici anni. Ricorda che quando era bambina nell'immaginario comune c'erano l'angioletto e il diavoletto sulle spalle per guidare la coscienza, mentre adesso Inside Out ci ha regalato la personificazione di tante emozioni, è un'esperienza più ricca. Trova che ci sia molta più curiosità nelle nuove generazioni di scoprire come funzioniamo
. Secondo lei il film ha mostrato l'ansia in maniera molto intelligente, c'è una battuta in particolare che può capire anche un bambino: Il mio lavoro è quello di preoccuparmi dei problemi che non si vedono
e descrive alla perfezione cosa faccia l'ansia, che in profondità è in realtà troppo amore. Quindi la fa vedere in una chiave positiva. Ogni emozione va accolta
.
Deva Cassel sulla noia
La mamma di Deva Cassel diceva sempre che è molto importante annoiarsi, perché è un'emozione che permette di prendersi del tempo per riflettere e per aprire la mente. Quando era più giovane non riusciva ad accettare la noia perché non ne comprendeva il senso. Invece crescendo ha capito che è importantissimo fermarsi e schiarirsi le idee.
Sara Ciocca adolescente come Riley
Sara Ciocca sta attraversando lo stesso percorso di crescita di Riley e doppiare questo personaggio è stato per lei come un'esplorazione interiore. L'adolescenza è un periodo di irrequietezza, con una vivacità che non si riesce a controllare e con cambi di umore repentini dove realmente non si riesce a capire chi stia pilotando la mente e le tue emozioni. Per questo
dice Sara Ciocca si viene scaraventati in questa giostra di disordine mentale che spesso sia nel mio caso che in quello di Riley in questo film sfocia sempre nell'imbarazzo.
E continua: Penso sia geniale la scelta della moltitudine di silenzi nel ruolo di Federico, che è proprio imbarazzo, perché succede sempre così, si resta in silenzio perché non si sa cosa si deve dire, quindi è quello che capita spessissimo anche a me.
Poi ha ringraziato di cuore Massimiliano Manfredi, direttore del doppiaggio, e la sua squadra.
Marta Filippi e l'invidia, un'emozione che tutti proviamo ma che cerchiamo di nascondere
Per Marta Filippi il personaggio di Invidia è stata una sorpresa, perché nell'immaginario collettivo ha un'accezione negativa, la immaginiamo cattiva. Si ritiene stupita perché non ha trovato un personaggio cattivo, Anzi lo vediamo proprio dagli occhi
dice, è piena di ammirazione
. Gli animatori della Pixar hanno spiegato loro che l'hanno disegnata più minuta rispetto agli altri personaggi proprio perché potesse comunicare il fatto che lei guarda tutti dal basso verso l'alto, si sente più piccola, inferiore. La Marta adolescente
, continua, si è ritrovata completamente in questo tipo di invidia, nel suo senso di inadeguatezza ma anche di ammirazione con cui guarda gli altri, il suo desiderio di cercare un modello a cui ispirarsi che è altro da lei, quindi chi prende come riferimento le ragazze più cool.
Professionalmente è stato un regalo bellissimo e anche lei ringrazia i colleghi per la fiducia che le hanno dato.
Federico Cesari e il rapporto con l'imbarazzo
Secondo Federico Cesari il lavoro dell'attore e del doppiatore è fondato spesso sull'imbarazzo, perché fa confrontare se stessi con la propria vera essenza. Soprattutto quando mi approccio a un nuovo personaggio c'è sempre quel momento di imbarazzo iniziale in cui devi prendere le distanze da te e abbracciare qualcuno che non conosci però questo ti permette di riconoscere anche che hai fatto questo grande salto.
Quale emozione controlla la vostra console?
Tutti hanno risposto che l'emozione principale è la gioia e poi alternati un po' di ansia e gratitudine si contendono la console. Secondo Marta Filippi, infatti, sarebbe bello se esistesse anche il personaggio di Gratitudine.
Come mai lo sport e non altri aspetti della vita?
È arrivato il momento della nostra domanda, posta da Emanuele Manco, che chiede a regista e produttore come mai per introdurre le nuove emozioni si siano focalizzati sullo sport anziché raccontare altri episodi ugualmente emozionanti, come il primo giorno di scuola o il primo innamoramento o altri momenti della vita di Riley.
Mark Nielsen: Fantastica domanda. Quando abbiamo ragionato sulla prima versione di questo film non c'era l'hockey, ma usciti dalla proiezione ci siamo chiesti: cosa rende Riley speciale nel primo film?
L'hockey è un modo per rapportarsi col papà, quindi hanno deciso di usarlo per rendere l'esperienza davvero unica. C'è anche molta ansia nello sport, perché bisogna essere bravi per far parte della squadra.
Kelsey Mann: Le cotte e l'innamoramento adolescenziale sono temi affrontati in molti film. Per Inside Out 2 volevano qualcosa di originale, nel quale ci si possa identificare, così ha riguardato le sue vecchie foto: Foto della mia nascita, poi quando avevo 5 anni e avevo un grandissimo sorriso dipinto in faccia perché era mio compleanno, poi a 11 anni fissavo la torta imbronciato. Odiavo che mi cantassero le canzoncine di compleanno e questo vale per molti, ma credo che sia dovuto al fatto che odiavo essere al centro dell'attenzione.
Probabilmente era dovuto dal fatto che non si sentiva all'altezza, perciò poteva provare a raccontare queste sensazioni in un film. Riley non si innamora di nessuno in questo film, ma secondo il regista invece si innamora della persona più importante, ovvero se stessa.
La collaborazione con psicologi e psicologhe in fase di scrittura e di doppiaggio
In Pixar si sono avvalsi anche della collaborazione di professori ed esperti perché volevano realizzare un film che ampliasse le emozioni, ma per capire cosa passasse Riley in quella fase della vita ci voleva qualcuno che conoscesse bene gli adolescenti. Così si sono affidati a uno psicologo che ha pubblicato anche molti libri sull'argomento e li ha aiutati molto nel percorrere la strada giusta, dall'inizio alla fine della scrittura.
Anche per il doppiaggio c'era bisogno di aiuto di psicologi, perché in entrambi i film ci sono molti termini che i direttori del doppiaggio non padroneggiano e hanno bisogno di usare la terminologia corretta. Per esempio brainstorming in inglese ha una valenza diversa rispetto all'italiano. Stefania Andreoli, che ha collaborato in questo senso, si occupa di ragazzi e adolescenti e ha collaborato anche per il film Red.
Date voce alle emozioni, ma avete mai sentito la voce di un'emozione dentro di voi?
Pilar Fogliati sente come un narratore in voiceover che la stimola e la disciplina, a volte la consola e ridimensiona i problemi per aiutarla ad affrontarli.
Deva Cassel non sente la voce delle emozioni, ma sente di avere una testa che lavora da sola e somatizza. Forse Ansia mi parla molto: Deva, che stai facendo? Non lo devi fare così, puoi farlo meglio!
Sara Ciocca si sente come se guardasse dentro di sé e trovasse tante gabbie e voci che si sovrappongono. Sente Sara quando si stava annoiando, Sara che ricorda il momento in cui stava soffrendo, un'altra che le dice di non preoccuparsi e un'altra che la sprona. L'ha capito in questa fase della vita. Queste gabbie adesso sono tutte chiuse a chiave e quando riuscirò a liberarle, significherà che avrò superato quell'età e sarò arrivata alla conclusione e al lieto fine della della mia adolescenza e quindi alla fine di in Inside Out.
Marta Filippi fa un confronto con la modulazione tecnica della voce operata dai fonici. Per le emozioni negative la voce è pitchata verso il basso, invece quando sono positive la voce è carica è brillante.
Federico Cesari invece dice che sente più un dialogo interiore anziché avere ogni emozione che gli parla separatamente. A volte gli capita anche di verbalizzarlo quando è a casa da solo o oppure gli capita anche di passeggiare per strada e borbottare tra sé e sé.
Deva Cassel e l'eredità artistica della famiglia
Deva Cassel ha apprezzato molto la domanda, perché essendo la figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassell è cresciuta in una famiglia che ha molte aspettative verso di lei. Però riconosce che le hanno lasciato anche molta libertà di scelta e non le hanno mai imposto di fare qualcosa di particolare. Se l'avesse ritenuto importante l'avrebbero sostenuta sia che volesse fare l'attrice, il medico, la modella o addirittura allevare capre in montagna. Ho la fortuna di avere due genitori che mi hanno insegnato che è più importante essere veri con se stessi.
C'è una possibilità di vedere nuovi capitoli di Inside Out?
Regista e produttore ammettono di non avere piani per il futuro, ma naturalmente se il film venisse apprezzato lo considereranno. Per esempio, sarebbe bello esplorare il rapporto tra gelosia e invidia, come due gemelle che nessuno riesce a distinguere.
L'importanza dei colori
Kelsey Mann spiega che ciascuna emozione ha il proprio percorso evolutivo e questo passa anche dal colore. Abbiamo ridotto ogni emozione a una forma e a un colore di base per capire quale corrispondesse meglio. Ho fatto un elenco di tutte le possibili emozioni e dei colori.
All'inizio non avevano utilizzato l'arancione, perciò quale emozione è più adatta per quel colore? L'ansia, perché è un colore vibrante e pieno di energia. Noia doveva essere meno saturo, senza impegno. È stato divertente trovare un colore per ogni emozione.
Come prepararsi al ruolo?
Maya Hawke, figlia di Uma Thurman e vista in Stranger Things, è quasi coetanea di Pilar Fogliati e anche lei interpreta Ansia in lingua originale. L'attrice americana si è preparata leggendo Il potere positivo del pensiero negativo. Pilar Fogliati ha raccontato: La ricerca che faccio su di me per vivere meglio è la stessa che ho cercato di portare nel personaggio, quindi non avevo difficoltà a capire anche i problemi di Sara, di Riley, nonostante avesse 13 anni, perché comunque l'ansia si trasforma.
L'accento francese per rimarcare l'atteggiamento snob di Noia
Senza criticare i francesi, in effetti Deva Cassel riconosce che la noia sia in qualche modo anche sofisticata e fa parte della sua vita, però, come ha detto in precedenza, secondo lei è molto importante sapersi annoiare.
Tutti i partecipanti si sono rivelati ben connessi ai propri personaggi e chi vi scrive ha molto apprezzato la loro riconoscenza verso tutta la squadra che coordina il doppiaggio, perché anche questo è un aspetto fondamentale per la buona riuscita del film.
Inside Out 2 è al cinema dal 19 giugno.
Inside Out 2 è al cinema
Il primo capitolo di Inside Out è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico. Oggi arriva al cinema il seguito del fortunato film Disney/Pixar, arricchito con nuove emozioni.
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