A Lucca Comics & Games 2024 si è tenuto un incontro per un pubblico ristretto con l'artista giapponese Yoshitaka Amano e la sua manager internazionale Akiko, presentato da Emanuele Vietina, direttore di Lucca Crea, Fabio Viola, curatore della mostra Amano Corpus Animae, e l'architetto Anna Barbara.

Amano era già venuto a Lucca nel 2022, e in quell'occasione scattò la scintilla tra il festival e il maestro, che ha navigato in tutte le discipline centrali di Lucca Comics, dagli anime ai videogiochi, al fumetto, fino all'arte contemporanea e alla moda. Amano è infatti il primo autore giapponese a realizzare il poster del festival, anzi, addirittura 3 poster in tre atti per l'edizione di quest'anno: Ouverture, Crescendo e Fantastico. Amano sarà anche ambasciatore del padiglione Italia a Osaka.

La mostra su Yoshitaka Amano si terrà dal 13 Novembre al 1° Marzo alla Fabbrica del Vapore di Milano e comprende oltre 138 opere originali del maestro, provenienti dal Giappone, e una serie di altri oggetti vari collegati alla vita dell'autore.

Amano è conosciuto soprattutto per Final Fantasy e nella mostra ci saranno una cinquantina di tavole dedicate, esplorando diverse tecniche e materiali, dagli albori (dal suo prima lavoro su Pinocchio) fino al 2024 attraverso varie sezioni.

- gli anni dal 1967 al 1982, con visual legati a Mago Pancione, Judo Boy, Pinocchio, Yattaman e tanti altri.

- gli anni 1982-1986, con i primi successi internazioni tra cui Vampire Hunter D e Angel's Egg.

- sezione Icons: sezione in cui Amano entra nella cultura pop occdentale con tavole di Sandman e Cacciatori di Sogni di Neil Gaiman, di eroi DC come Batman, Batgirls, Superman, Harley Quinn e tanti altri, addirittura la copertina di un disco di David Bowie e una carte di Magic The Gathering.

- sezione Game Master, con tutte le tavole legate a FF.

- sezione free-spirit, con le opere senza commissione del maestro.

Vietina ha menzionato in particolare due opere 7 x 4 mm, April e May, inserite in un secondo momento nella mostra, dove saranno esposti anche i lavori preparatori di Amano per Turandot. Proprio a causa di queste opere sono state scelte le csterne della Fabbrica del Vapore come sede espositiva. L'architetto Barbara ha specificato che le parole chiave della mostra sono leggerenzza, dimensione cromatica, esperienza immersiva e ritmo musicale.

In seguito Amano ha risposto ad alcune domande della stampa.

È la mia prima mostra in Europa in assoluto. Le opere esposte sono tantissime, da quelle del mio primo periodo come animatore a quelle più recenti. Alcune non le ricordavo io stesso, e vederle esposte mi ha richiamato alla mente quel periodo della mia vita.

In particolare, neppure io ho mai visto complete le due opere di 7 mm, le vedevo solo in parte mentre le realizzavo. Insomma, vorrei vederle anch'io esposte. Riguardo le opere su Puccini, Turandot e Tosca, mi è piaciuto realizzarle perché amo l'opera.

Riguardo alla sua collaborazione con Vogue nel 2020, Amano si è ispirato all'opera di Botticelli, adattandola al modo di vestire attuale. Come piccolo spoiler, ha affermato di stare realizzando una grande opera in stile rinascimentale, che scopriremo presto.

Amano ha parlato del lavoro che l'ha portato a creare i loghi e i personaggi di FF: all'inizio non conosceva il mondo dei videogiochi, si è ispirato alle atmosfere dei libri di Michael Moorcock.

Il maestro ha affermato di avere tante fonti di ispirazione che assimila e riversa nel disegno. Non sa come viene recepita la sua arte dal pubblico. Quando disegna mette su carta quello che sente in quel momento. Il suo processo creativo non gli sembra mai cambiato: non lo considera un lavoro, fa quello che si sente.

Al momento sta studiando la mitologia greca, , perché sta lavorando su Pandora. Cosa succede nel momento in cui apre il famoso vaso?

A chi chiede riguardo la sua collaborazione con Neil Gaiman, essa è iniziata nel 99 quando Amano ha incontrato a New York l'editor della DC Comics. Il processo che l'ha portato a realizzare Sandman con Neil Gaiman l'ha visto parzialmente coinvolto. Disegnava sui testi che gli passava Gaiman come delle pagine di un diario, non ha mai avuto tutto il quadro completo della storia. Gaiman mandava testo, lui disegnava, Gaiman continuava a scrivere ispirato dai disegni e avanti così.

Commentando l'ultima sezione della sua mostra, Amano ha ammesso di non essere mai pienamente soddisfatto delle sue opere. Ovviamente tante cose sono scandite dalla deadline, ma quando lavora su progetti propri oppure li riprende dopo del tempo, è sempre un cantiere aperto, come in un universo dai pianeti in continuo movimento.