Da oggi, fino al 5 dicembre 2024, è nelle sale italiane, distribuito da Wanted Cinema, La nostra terra, il nuovo film di Dk Walchman e Hugh Welchman. Le pitture animate dei creatori di Loving Vincent (candidato dalla Polonia agli Oscar nel 2018) portano sul grande schermo l’adattamento cinematografico di Chłopi (The peasants), il romanzo capolavoro dello scrittore polacco premio Nobel per la Letteratura nel 1924 Władysław Reymont. Presentato in selezione ufficiale al Toronto Film Festival, il film è creato con la stessa tecnica di Loving Vincent, combinando le opere a olio dei pittori polacchi di fine XIX – inizio XX secolo con le attuali tecniche cinematografiche e di animazione.
Il film è stato realizzato con un lungo processo tecnico durato anni – e rallentato dal Covid – attraverso riprese di riferimento effettuate con noti attori polacchi in luoghi reali e una successiva, sofisticata tecnica di animazione basata sull’opera a mano di esperti artisti internazionali.
Sinossi
È la storia di Jagna, una bellissima giovane determinata a forgiare il proprio destino nel piccolo mondo di un villaggio polacco alla fine del XIX secolo, un crogiuolo di pettegolezzi, faide familiari e disparità economiche ma unito dall'orgoglio per la propria terra, dall'adesione a tradizioni colorate e da un patriarcato profondamente radicato. Quando Jagna si trova intrappolata tra i desideri contrastanti del più ricco contadino del villaggio, del suo figlio maggiore e di altri uomini di spicco della comunità, la sua resistenza la porta su una tragica rotta collisione con il contesto sociale che la circonda.
Note di regia
La nostra terra è una storia di coraggio ed emancipazione femminile ambientata in un villaggio polacco di fine Ottocento. La protagonista è Jagna, una bellissima ragazza che è costretta a sposare un uomo molto più anziano di lei – il ricco feudatario della zona – pur essendo innamorata del figlio. La società profondamente tradizionale, attaccata agli usi locali e alle pittoresche celebrazioni ma anche al patriarcato, non le rende la vita semplice: la violenza domestica e le faide familiari sono all’ordine del giorno e Jagna dovrà difendersi da invidie e insidie di cui è oggetto, destreggiandosi abilmente in un mondo maschilista sfruttando le proprie qualità.
La nostra terra parte da un grande romanzo con descrizioni mozzafiato
– afferma la regista DK Welchman – ma ciò che veramente mi ha attratto nell'idea di adattarlo è stata Jagna. Come donna, anch'io ho provato tante volte nella mia vita attenzioni indesiderate e tentativi di manipolazione. Mi sono davvero identificata con Jagna, ho provato empatia per lei. All'inizio è invidiata e fraintesa, poi maltrattata e insultata, infine emarginata: per essere bella, per essere sognatrice e artistica, per essere appassionata e, soprattutto, per mettere in discussione il patriarcato sostenuto anche dalla chiesa. Era come se mi chiamasse. Questo film è la mia risposta.
La recensione
La nostra terra
Dagli autori di Loving Vincent una potente rappresentazione del mondo rurale polacco del XIX secolo, tra passioni, desiderio di riscatto e di emancipazione in una terra dura e violenta.
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