Stilemi fin troppo classici in The Strangers – Capitolo 1, primo titolo di una trilogia di Renny Harlin inserita nel mondo narrativo del film del 2008, scritto e diretto da Bryan Bertino, ma a esso non direttamente collegato.
Il film si stacca dal seguito del film di Bertino, The Strangers: Prey at Night, del 2018, ma ripropone gli elementi distintivi dei precedenti film, che poi sono quelli di parecchi slasher.
In questo film una giovane coppia rimane bloccata con l’auto in panne a Venus, Oregon, cittadina di provincia che non appare del tutto inospitale, ma neanche completamente accogliente. Trovato alloggio in un airbnb, i due ragazzi vengono presi di mira da tre assassini mascherati, durante una notte di terrore nella quale si troveranno a lottare per la vita.
Gli agili 92 minuti del film sono un classico campionario dello slasher jumpscare. Elementi disseminati per tutto il film lasciano pensare che il progetto di trilogia servirà per dare una mitologia al tutto. Al momento ci sono tre assassini la cui sola motivazione al delitto è “perché siete qui”. Vengono evocati temi simbolici, religiosi, persino da fantascienza, ma potrebbero essere fuorvianti.
Il nome della cittadina, Venus, ha veramente a che fare con il pianeta omonimo? Quanto fanatismo religioso c’è in una cittadina in cui tutti cercano di rifilarti un volantino a tema? E il tema di chiusura che sembra echeggiare quello di Alien ha un significato o è solo una citazione cinefila?
Sono tutte domande al momento senza risposta. Il timore è che, come spesso accade per molte saghe horror che iniziano senza alcuna pretesa che spaventare, una volta svelato “il mistero” questo si riveli un bluff. Molto spesso l’orrore vero è suscitato dal mistero, dal non sapere le motivazioni e cosa si ha davanti, perché imprevedibile. Nel momento in cui si accende la luce, quello che al buio spaventava si rivela tutt’altro che spaventoso, insomma.
Non è dato sapere se sarà questo il destino della saga di Harlin, al momento possiamo considerare risolto con una sufficienza questo primo capitolo, che riesce nei suoi semplici scopi.
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