Quando si pensa a Yoshitaka Amano, immediatamente la mente vola alla saga di Final Fantasy con i suoi personaggi, i luoghi e gli iconici loghi immaginati dalla fervida mente dell’illustratore giapponese. Ma il maestro nipponico ha creato molto di più, come testimonia la mostra Amano Corpus Animae, recentemente inaugurata a Milano, che permette di fare un viaggio attraverso gli oltre cinquant’anni di carriera dell'artista giapponese.
Già Lucca Comics & Games 2024 ci aveva offerto un piccolo assaggio delle opere del sensei, grazie ad una selezione dei suoi quadri esposti a Palazzo Ducale. Ora però l’esposizione giunge a Milano in una versione decisamente più ricca. Con oltre 130 opere provenienti dagli studi del maestro a Tokyo, Amano Corpus Animae è infatti la più grande esposizione occidentale ufficiale a lui dedicata.
Un caffè con Yoshitaka Amano
La presentazione a Lucca Comics & Games della prima mostra europea dedicata al maestro di anime e videogame, che avrà luogo alla Fabbrica del Vapore di Milano dal 13 Novembre 2024 al 1° Marzo 2025.
LeggiConsapevoli di stare per assistere a qualcosa di magico e unico, siamo quindi andati all’inaugurazione della mostra, che ha avuto luogo lo scorso mercoledì 13 novembre 2024 alla Fabbrica del Vapore a Milano e che resterà aperta fino al 1° marzo 2025.
Dopo aver assistito al taglio del nastro, che ha visto protagonista lo stesso Amano affiancato, tra gli altri, dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala e dal sindaco di Lucca, Mario Pardini, abbiamo cominciato ad esplorare il piano terra della struttura che ospitava l’esposizione.
The Boy from Shizuoka
The Boy from Shizuoka: così viene soprannominato il maestro in questa prima sala dove vengono esposte le opere provenienti dagli anni trascorsi nello studio Tatsuoko Production. Qui è possibile ammirare l’evoluzione dei primissimi anni di carriera di Amano che, neanche ventenne, interpreta e definisce il character design di alcuni dei più iconici personaggi di serie come Hurricane Polimar, Tekkaman, Time Bokan, Kyashan e anche il nostro Pinocchio. Proprio al burattino di legno ideato da Collodi è dedicata una sezione della mostra con le illustrazioni prelevate dalla serie animata Kashi no ki Mokku, che è arrivata in Italia nel 1980.
At the Origins of the Myth
Mentre Yoshitaka Amano, insieme al figlio Yumihiko, si esibiscono in una performance di live painting che consegnerà altre due neonate opere originali, continua il nostro viaggio nella carriera del maestro. Ci ritroviamo quindi nella sezione At the Origins of the Myth che ripercorre gli anni 80, coincidenti con Vampire Hunter D e Tenshi no Tamago (Angel’s Egg in occidente), da lui illustrato e diretto da Mamoru Oshii. A questo punto della storia, il nome di Amano è ormai affermato, permettendogli quindi di affrancarsi dagli studi di animazione e diventare così un artista indipendente.
Icons
Si apre così la prolifica stagione delle collaborazioni di Amano nei più disparati settori che lo porterà a reinterpretare alcune tra le più famose icone della cultura pop occidentale. Un matrimonio, quello tra l’eterica arte orientale e il mondo occidentale, che la mostra celebra nella sezione Icons. Qui osserviamo le commissioni provenienti dal mondo DC Comics e Marvel, con copertine realizzate per gli albi di Batman, Superman, Wolverine, Batgirl, Harley Quinn ed Elektra, solo per citarne alcune. Il maestro di Shizuoka metterà anche la firma su un numero di Vogue Italia e sulla carta Liliana del gioco di carte Magic: The Gathering. Con gli occhi sempre più pieni di meraviglia, avanziamo nella sezione dedicata ad uno dei più importanti sodalizi degli ultimi anni 90, quando Amano incontra il genio visionario di Neil Gaiman. Da questa collaborazione nasce, nel 1999, The Sandman: The Dream Hunters che si aggiudica il Premio Bram Stoker per la narrativa illustrata. C’è anche spazio per celebrare la musica, con una tavola dedicata a David Bowie e Iman, il cinema, con una splendida illustrazione relativa a La forma dell’acqua di Guillermo del Toro, e una piccola anticipazione videoludica con una grintosa Lara Croft.
Game Master
Giungiamo così alla sezione più attesa della mostra, nonché la più ricca in termini di contenuti, quella relativa alle opere di Amano nel campo dell’arte dei videogame, denominata Game Master.
Ad aprire le “danze” un cabinato arcade del gioco Esh’s Aurunmilla, uscito su laser disc nel 1984, affiancato da una teca contenente gli artwork di Front Mission per Super Nintendo. Quello che segue è il motivo per cui molti visitatori sono accorsi, cosplayer compresi: una sequenza incredibile di quadri dedicati a Final Fantasy seguita da una galleria dove, a ogni gioco del franchise, sono dedicati artwork e cover originali. Dal primo episodio datato 1987 fino a Final Fantasy XVI del 2023, è impossibile non rimanere ad occhi spalancati di fronte alla storia del videogioco.
Free Spirit
Free Spirit è l’ultimo segmento della mostra dove sono esposte le opere nate senza alcuna commissione. In questi dipinti si nota la spinta artistica di Yoshitaka Amano che, libero da ogni costrizione, lascia fluire la sua creatività in creazioni come Il risveglio della primavera, un affresco di considerevoli dimensioni (7x4 metri), realizzato su pannelli di alluminio dipinti con vernice per automobili. Un’opera fuori dagli schemi per un artista che, anche a 72 anni di età, non vuole smettere di sperimentare.
Galleria fotografica
A qualche giorno di distanza dalla nostra visita abbiamo ancora impressa nella mente e nelle retine la bellezza che Amano Corpus Animae ci ha rivelato, andando ben oltre le aspettative iniziali. Se già il primo assaggio avuto a Lucca Comics & Games ci aveva ingolosito, la mostra milanese ci ha meravigliati quadro dopo quadro, presentandoci un artista poliedrico che va ben oltre i loghi di Final Fantasy per i quali è maggiormente conosciuto. L’emozione di vederlo dipingere e creare una nuova opera live, davanti ai nostri occhi, ha poi impreziosito il tutto, lasciando a bocca aperta i numerosi presenti.
Con un costo di 14 euro per l’ingresso in un giorno prestabilito o di 16 euro per il biglietto “open”, ci sentiamo quindi di consigliare senza riserve quest’esposizione. Complice anche un’ottima suddivisione tematica, segmentata con le sale che riprendono i differenti periodi di vita professionale di Amano, la mostra si svelerà agli occhi dei visitatori in un’esperienza che non lascerà deluso davvero nessuno.
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