Cosa poteva scaturire dall'incontro tra i Daft Punk, musicisti che hanno da sempre usato gli stilemi della fantascienza nella loro musica e video, e Leiji Matsumoto, autore di saghe stellari come Yamato, Capitan Harlock, Starzinger, Galaxy Express 999 e tante altre ancora?
Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem, diretto da Kazuhisa Takenōchi, è un mediometraggio del 2003 che racconta una storia di fantascienza ispirata a Discovery, uno dei più famosi album dei musicisti. Ne è protagonista il gruppo pop dei Crescendoll, i cui componenti vengono rapiti dal loro pianeta per essere portati sulla Terra dove, privati dei loro ricordi e identità, diventeranno icone pop al servizio di un misterioso personaggio i cui scopi verranno svelati da un eroe che arriverà in loro soccorso.
Non è quindi un lungo videoclip, ma un racconto delle suggestioni ispirate dalle varie canzoni, tra le quali ricordiamo One More Time, Harder, Better, Faster, Stronger e Veridis Quo. Spesso l'ascolto di un album può dare di queste ispirazioni, a prescindere dal fatto che le canzoni abbiano un loro testo e una loro storia da raccontare, è legittimo che a chi ascolta le musiche evochino delle immagini proprie.
Ideato dai Daft Punk e da Cédric Hervet in collaborazione con Leiji Matsumoto e Toei Animation, mostra tutto il consolidato immaginario dell'artista giapponese, producendo una storia che conteneva tutti i suoi elementi visivi e narrativi conosciuti, inventandone anche di nuovi, ispirato dall'idea di raccontare la sua visione dell'artista musicale come alieno caduto sulla Terra. Sarebbe stata interessante una sua collaborazione con Ziggy Stardust, alias David Bowie.
La storia che ne scaturisce ha tutto il respiro cosmico delle altre opere di Matsumoto, che mostrano sempre quanto lo spazio possa essere immenso, luogo di tragedie, guerre, ma anche di incontri, di amori e di amicizie anche a lunghissime distanze.
Ai 68 minuti della visione del mediometraggio in sala segue quella di alcuni famosi videoclip, come Around the World di Michel Gondry, Da Funk di Spike Jonze, e altri ancora che vi lascio scoprire, per completare l'esperienza del trip visivo e sonoro.
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