La vita del giovane Bob Dylan raccontata come un viaggio dell’eroe. Questa è in sintesi la storia raccontata da biopic musicale A Complete Unknown, diretto da James Mangold, regista che aveva già affrontato il genere, negli ultimi anni dilagante, già nel 2005 con Quando l'amore brucia l'anima – Walk the Line, dedicato a un altro musicista dell’epoca, Johnny Cash, che in questo nuovo film apparirà come fosse appartenente allo stesso universo cinematografico.

Parlo di universo cinematografico perché, come è successo negli ultimi anni, non dobbiamo confondere questi film con documentari, bensì ricordare che sono opere di finzione, nelle quali rimagono fissi gli eventi chiave e i nomi dei personaggi, ma viene comunque effettuato un lavoro che li asserve alle intenzioni del regista, qui anche sceneggiatore.

A Complete Unknown
A Complete Unknown

Dall’arrivo del giovane Dylan in città, i passaggi successivi ne raccontato, l’incontro con i mentori Woody Guthrie e Pete Seeger, l’ascesa, le prime prove, gli amori (Joan Baez e Sylvie Russo), le difficoltà e i trionfi. Tutto fino allo “scontro finale”, la grande prova nella quale Dylan affronta il pubblico che lo aveva amato come folk singer capace di parlare alle masse, portando loro la sua idea di innovazione nel genere: l’introduzione dei suoni del rock, come quelli delle chitarre elettriche. Il titolo del film nelle prime fasi di lavorazione infatti era Going Electric, che tradiva l’ispirazione alla biografia romanzata Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica. A Complete Unknown. Dylan Goes Electric! di Elijah Wald.

A Complete Unknown
A Complete Unknown

Se il viaggio dell’eroe è la traccia narrativa, intorno a questo filo rosso il film è anche la ricostruzione di un periodo che ha avuto numerose sfide. Gli Stati Uniti degli anni ’60, nei quali la Guerra Fredda rischiò con la crisi dei missili a Cuba di diventare Guerra Nucleare, l’omicidio Kennedy, i venti di guerra nel Viet-Nam, le lotte per i diritti civili. Elementi che Mangold inserisce come contorno, senza dimenticare però come vengono vissuti dai personaggi della sua sceneggiatura. La bussola è sempre diretta verso la direzione degli archi narrativi dei personaggi.

<i>A Complete Unknown</i>
A Complete Unknown

Parte integrante della narrazione sono ovviamente le canzoni. E come succede in questo genere di film, i testi delle canzoni a volte diventano dialoghi con i quali personaggi comunicano tra loro, a volte in modo diretto, a volte mediato.

In un film in cui sono centrali i personaggi, le scelte di casting sono fondamentali. E funziona quasi tutto in tal senso. Che Timothée Chalamet sia bravo non è trattabile, idem per Elle Fanning, come per Edward Norton e la ormai non più rivelazione Monica Barbaro. Il duello a distanza tra la Sylvie di Fanning e la Joan Baez di Barbaro è centrale nel film. Menzione d’onore poi a Scoot McNairy che ha il compito non facile di usare il linguaggo del corpo per interpretare l’ormai malato  Woody Guthrie.

Se la bravura non si discute, nonostante Chalamet abbia quasi trent'anni risulta difficile visualizzarlo come un ventenne degli anni ’60. Ecco quindi che gli tocca nascondere il suo aspetto da eterno adolescente con le posture, le capigliature e, come in realtà era solito fare lo stesso Dylan, con gli occhiali da sole. La prestazione canora – sia Chalamet che Barbaro cantano con la propria voce – aiuta comunque la resa finale.

A Complete Unknow
A Complete Unknow

L'altro topos del film riferibile al viaggio dell'eroe è lo scontro con un "potere forte": la lobby della musica folk, che organizza un festival all'insegna dell'ortodossia. Dylan diventa quindi il protagonista di uno conflitto che metterà a repentaglio l'amicizia con Pete Seeger, ottimamente intepretato da Edward Norton, mentore che si sentirà tradito dal giovane nel quale riponeva tante speranze di difensore giovane dell'ortodossia.

Il tema della purezza dei generi è noto anche oggi agli appassionati di fantastico, eternamente divisi tra integralisti delle divisioni nette e fautori di contaminazioni e continue evoluzioni. Probabilmente non esiste fandom che non abbia simili conflitti.

A Complete Unknown
A Complete Unknown

Se quindi si fa la tara della costruzione narrativa, ricordando che più che la storia il film cerca di costruire un'epica, in modo non dissimile dall'epica classica, si è davanti a un film emozionante e fluviale nel suo scorrimento, che avrebbe potuto essere anche più breve, specialmente nel secondo atto.

L'aspetto soggettivo di questi film è legato alla musica, ai ricordi, alle emozioni che le canzoni evocano o possono evocare. Ogni generazione ha il suo percorso musicale, e Dylan probabilmente è entrato in quello di almeno un paio di generazioni. Una figura all'epoca di rottura adesso è un classico, un vincitore di Premio Nobel.

Non c'è nulla di più opinabile del gusto musicale alla fine, pertanto per alcuni sarà un film di forti emozioni e nostalgia, per altri uno sguardo a un tempo che non si conosce.