Al centro del Giubileo del 2025 vi è la Speranza. Un tema importante, non solo nella vita di coloro che parteciperanno all'evento religioso, ma di tutti gli esseri umani. E un tema importante anche per la narrativa.
Non è sorprendente quindi che alcuni studiosi di letteratura fantasy abbiano deciso di accostarsi a quello che è stato definito il Giubileo della Speranza attraverso l'analisi di alcune delle opere fantasy più famose. Mondi immaginari, spesso percorsi da pellegrini impegnati in un difficile cammino nel quale devono affrontare difficoltà appartentemente insormontabili. A donare loro la forza per andare avanti è la speranza.
Il libro C'è del buono in questi mondi, il cui sottotitolo è Pellegrini di speranza nelle terre di mezzo, è opera del gruppo Inkiostri, già autore del romanzo I sentieri del Nizhar e della raccolta di racconti La Compagnia dell’Oste.
I dieci saggi, introdotti da Giuseppe Pezzini, sono raggruppati in due sezioni, la prima dedicata alle opere di J.R.R. Tolkien, la seconda ad autori quali C.S. Lewis, Michel Ende e J.K. Rowling.
Il sommario
- Leaf by Niggle: subcreazione come pellegrinaggio di speranza – di Chiara Bertoglio
- «Sulle fiabe»: le radici profonde della Speranza nell’opera di J.R.R. Tolkien – di Davide Gorga
- Gioia e speranza tra il regno d’ombra dell’Anello e il grigiore dei personaggi tolkieniani – di Daniele Barale
- Le stelle come simbolo di speranza – di Chiara Nejrotti
- Il dono di Nienna. Lutto e speranza nel Silmarillion – di Maria Finello
- Estel, la Speranza elfica – di Sebastiano Tassinari
- Tomisti contro Sauron: un cammino di speranza dalla Terra di Mezzo – di Marco Casazza
- Sam, l’Hobbit della speranza – di Ives Coassolo
- C.S. Lewis, la speranza che vive a Narnia – di Paolo Gulisano
- Ende e “La Storia Infinita”. La Fantasia versus il Nulla – di Luisa Paglieri
- La riscossa degli Improbabili: Neville, Guardiano di Speranza a Hogwarts – di Marina Lenti
Gli autori
L’inchiostro è un filo sottile e scuro che, dipanandosi sulla carta, traccia una storia. È un po’ come il tempo della vita che scorre non sempre in modo lineare, ma ci permette di leggere il nostro passato, il nostro presente e anche il nostro futuro come una storia. Chi sono gli Inkiostri? Siamo innanzitutto un gruppo di amici, di varie età, provenienze geografiche, professioni e formazione. Ci uniscono molte cose: l’affetto reciproco, il riconoscerci in una visione cristiana della vita e del mondo, l’amore per la letteratura, l’arte, le cose belle e l’allegria. Il nome che ci siamo dati riassume un po’ tutto questo. Allude agli Inklings, il celebre gruppo di letterati di cui facevano parte C. S. Lewis e J. R. R. Tolkien, che in amicizia e goliardia hanno condiviso un itinerario creativo illuminato dalla fede e spalancato alla fantasia. Allude anche ai “chiostri”, le finestre aperte in verticale nel cuore dei monasteri medievali. Dai chiostri lo sguardo sale alla bellezza del cielo e del creato; nei chiostri si incontrano le altre persone, ma ci si apre anche alla presenza di Dio; infine, i chiostri spesso sono decorati da opere d’arte magnifiche, alcune delle quali rappresentano esseri fantastici che stimolano l’immaginazione e l’aiutano a pensare al mondo come a qualcosa di più di ciò che appare. Anche il nostro logo, in cui la sagoma di un pennino si inserisce in un arco gotico a sesto acuto, ci ricorda che l’arte, la creatività, la fantasia e la bellezza possono essere altrettante frecce puntate verso l’alto, che aprono al mistero rispettando i tempi e le disponibilità di ciascuno. A chi visita questo sito, legge i nostri scritti o vuole incontrarci, offriamo uno spazio abitato dal cielo come il chiostro, e ricco di quell’ospitalità che da sempre fa parte della tradizione cristiana.
AAVV, C'è del buono in questi mondi. Pellegrini di speranza nelle terre di mezzo (2025), Marcovalerio edizioni, pagg. 200, 18 €
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID