La sorniona zona del Testaccio, tra il sole che spunta un po’ e la piramide (manca solo "l'occhio"); le distese di strade, spiazzi e rovinerie tipiche del trovarsi a Roma (almeno per chi viene da fuori); quell’odore di supplì che anche se non si sente davvero lo si immagina; e poi la Città dell’Altra Economia spazio studentesco post-moderno, le vetrate da cui si intravedono gli stand e gli espositori, che alcuni si conoscono a memoria e altri no; gente vestita stranamente, tra la quale compaiono spesso facce note e in molti casi ormai amiche; convivialità, qualche brindisi insieme, due chiacchiere su quello che bolle in pentola condite da commenti sulle camice.

Insomma “siamo stati bene”. Tutto questo e altro ancora é stata Oblivion Fair 2025: 4980 ingressi, quarantacinque editori presenti, premio per narrativa breve dedicato, e via così verso un nuovo orizzonte weird-fantasy-ibrido che sembra oggi in fermento, e le cose fermentate, si sa, sono (quasi) sempre saporite.
"Pezzi grossi” belli soddisfatti: ventata di freschezza
(Andrea Vaccaro, Edizioni Hypnos); entusiasmante
(Silvio Sosio, Delos Digital) meraviglioso pubblico
(Francesco Verso, Future Fiction), ottima organizzazione
(Carlo Sperduti, déclic); luogo d'incontro tra appassionati e nuovo pubblico
(Silvia La Posta, Moscabianca); insomma gente allegra il ciel l'aiuta. Tra la folla-orda degli oltre quattromila ingressi ufficialmente registrati, qualche pescata casuale: La Nuova Carne col macellato del giorno e Black Dog che continua, nella sua varia produzione, a (ri)tornare anche nell'800, questa volta con qualche pezzo di Jack London.


Ricordiamo i vincitori del premio Oblivion per la narrativa breve: Valeria Biuso, Antonio Amodio, Antonio Longo, Filippo Santaniello, Monia Guredda, Laura Scaramozzino, Violetta Longhitano e Jane Fleming; certi che ne sentiremo ancora parlare.
Premio simbolico della giuria popolare assegnato all'unanimità e in simpatia a un mercatino dei libri usati che ha attirato una masnada di paganti prima di sacrificargli con i litri di sangue richiesti dalla preziosa mercanzia.
In definitiva, é stato bello, a tratti commovente; una grande abbraccio a tutti arrivederci a una prossima, in entrambi i sensi, edizione.
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