Belle, una giovane donna, viene uccisa nella casa in cui era stata ospitata da Pierre (Guillaume Canet) e sua moglie Cléa (Charlotte Gainsbourg). In casa il solo Pierre, rinchiuso nel suo studio, non sente nulla e va tranquillamenente a dormire. L'indomani mattina il corpo nudo e senza vita di Belle viene ritrovato dalla moglie che, rincasata tardi, era anch'essa ignara. Un caso che potrebbe essere sia complicato che semplice allo stesso tempo. Complicato perché non ci sono evidenti tracce biologiche dell'assassino che ha strangolato la ragazza. Semplice perché, in mancanza di effrazioni e di altri testimoni, c'è un sospettato collocabile nel luogo del delitto, il povero Pierre, che viene condannato dall'opinione pubblica anche se, formalmente, resterà un testimone, una persona "informata sui fatti", in mancanza di altri elementi che potrebbero portare a una incriminazione.

Il caso Belle Steiner
Il caso Belle Steiner

Ispirato al romanzo La morte di Belle di  George Simenon (omaggiato nel nome del liceo in cui Pierre insegna), Il caso Belle Steiner è un noir rarefatto ma incisivo, che vive tra i dubbi e i chiaroscuri. La vicenda è trasposta dagli Stati Uniti d'America degli anni '50 alla Francia dei giorni nostri, ma dimostra com il tema della presunzione d'innocenza sia sempre attuale

Periodicamente le notizie sui delitti portano, sempre di più nella nostra era di tribunali social, a polarizzazioni tra innocentisti e colpevolisti. Ma nell'era dei tribunali mediatici, dei true crime della domenica, Pierre si muove come ignaro, come se quello che gli accade non gli appartenesse.

Il caso Belle Steiner
Il caso Belle Steiner

Pierre e Clea hanno un rapporto complicato, Belle, figlia di un'amica di Clea, era un'ospite gradita o no? C'erano lati oscuri nel rapporto con lei?

L'indagine della storia non è poliziesca, né giudiziaria, ma psicologica, uno scavo interiore che mostra le complicate sfaccettature dell'esistenza, della sessualità, dei rapporti umani e sociali, che fanno venire meno l'esigenza di una soluzione del mistero. Più importante il viaggio che la destinazione.

Il caso Belle Steiner
Il caso Belle Steiner

Guillaume Canet, pietra angolare della narrazione, compie uno strepitoso lavoro di sottrazione nella caratterizzazione del personaggio, comunicando più con ciò che non mostra che con quello che mostra. Difficile empatizzare con Pierre, ma allo stesso tempo si subisce la fascinazione di questa indagine interiore, che lascia con il fiato sospeso. Gli tiene testa sulla scena Charlotte Gainsbourg, anch'essa con un personaggio tutt'altro che semplice.

La sottratività è la cifra stilistica di una regia non invasiva, che sembra quasi documentaristica nel tenersi alla giusta distanza, ma che allo stesso tempo è rigorosa nell'evidenziare, in modo mai didascalico, il suo percorso narrativo, con dinamiche di variazioni di fuochi e di campi.

Tra tensione narrativa costante, desiderio di scoperta e capacità di tenere la scena degli interpreti, Il caso Belle Steiner è un film che conferma che la buona narrazione vince la sfida del tempo.