Daredevil si è ritirato. Per non spoilerare non è il caso di dire in seguito a quali eventi. Dopo un anno è l'avvocato Matt Murdock che vuole solo seguire le regole del sistema giudiziario, senza affidarsi al vigilante.
La sue dedizione verrà messa a dura prova da diversi elementi: l'elezione del suo nemico giurato, Wilson Fisk, alias Kingpin, a Sindaco di New York; una causa difficile che lo vedrà difendere un vigilante accusato di omicidio; il ritorno di un pericoloso assassino sulla scena.
Ma anche per Fisk in realtà si tratta di una rinascita e di combattere contro la sua natura: la moglie Vanessa ha condotto per lui "gli affari" in sua assenza, e la scelta di difendere la legalità come Sindaco sembra fin troppo sincera, tanto da mettere in crisi il loro rapporto.

Da queste premesse prende il volo una serie che mette tutti i personaggi a dura prova, densa di eventi, di scene spettacolari, di tanti momenti di tensione.
Come nei migliori noir, non ci sono che pochi innocenti. Ci sono molte ombre, poche luci, in una serie che continua l'approccio stilistico delle serie che apparvero per la prima volta su Netflix ormai 10 anni fa. Fare virare Daredevil su toni da commedia, come era stato prospettato, sarebbe stato parte di una visione del personaggio che risale a epoche troppo diverse.

L'atteso confronto tra Fisk/Kingpin e Murdock/Devil è solo uno dei temi. Comincia alla lontana, finché non sarà inevitabile una collisione di intenzioni, disturbata dalla presenza di altri pericolosi personaggi che arrivano in modo sorprendente.
I temi sempre attuali della dicotomia tra giustizia e la legge, nonché l'indagine sul senso di sicurezza delle moderne metropoli, non sono mai invasivi, ma appaiono intrecciati con la narrazione. Si tratta pur sempre di un'opera di finzione, non di un documentario.

Si mescolano i generi, si passa dal noir al legal drama, all'action puro in Daredevil: Rinascita.
La cura visiva, la qualità delle scene di combattimento e della narrazione, fanno dispiacere che ai Marvel Studios non piaccia l'idea di portare una storia noir metropolitana al cinema. Una versione cinematografica di questo Daredevil meriterebbe una visione più di tanti presunti e ormai stravisti film che puntano solo sulla escalation visivo, sul salvataggio del mondo all'insegna del "più grande". Invece, grazie alla presenze di tanti personaggi, tanti intrecci di intenzioni, la densa narrazione congeniata dallo showrunner Dario Scardapane che non ha un solo cedimento di tensione.
Tra l'altro, la bravura di attori come Charlie Cox e Vincent D'Onofrio, ma anche dell'ottimo Kamar de los Reyes nel ruolo di Hector Hayala, avrebbero meritato la ribalta maggiore.
L'attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena. Bentornato Daredevil, ci eri mancato.
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