Da qualche tempo il GameBoy Advance, piattaforma tascabile della Nintendo di penultima generazione, si sta ritagliando un nuovo ruolo, accanto a quello tradizionale di sede dei più famosi personaggi della casa giapponese come Super Mario o i Pokemon. Il ruolo in questione è quello di archivio di esperienze videoludiche del passato, che tramite il piccolo schermo della mini console giapponese rinascono a nuova vita, con l’ulteriore vantaggio della portabilità.

E’ successo nel passato per Doom, che ha goduto nei mesi scorsi di una versione per GBA assolutamente fedele all’originale per PC, e per diversi altri titoli apparsi anche su altre piattaforme come Tekken o Metal Slug, per citarne alcuni. Ora è il turno di Final Fantasy IV, in origine pubblicato addirittura sulla console Super NES, di lontana memoria prima di sbarcare anche sul PC, e adesso riproposto sul piccolo schermo del GameBoy Advance, per ora sul mercato americano, ma a breve anche in Italia.

Viene da chiedersi se esiste ancora uno spazio sul mercato per un gioco concepito e realizzato più di dieci anni fa. Le prime recensioni apparse in rete sembrano orientarsi verso una risposta assolutamente positiva.

Innanzi tutto, grafica e contenuti sono stati aggiornati rispetto alla versione originaria, anche se il ‘look and feel’ rimane quello dei giochi a due dimensioni delle console di prima generazione, ma soprattutto quello che ha resistito all’usura del tempo è l’elevata giocabilità, che all’epoca incollò gli appassionati agli schermi. Final Fantasy IV richiede infatti al giocatore una serie di scelte molto difficili, alcune delle quali con interessanti implicazioni etiche o morali, che indirizzano l’evolversi della storia e influenzano le relazioni con tutti i personaggi che affiancano il protagonista, e tutto ciò costituisce senza alcun dubbio il cuore di ogni esperienza di gioco di ruolo, indipendentemente da piattaforma tecnologica, grafica o altro.

L’avventura porterà il protagonista a spaziare tra 18 città e castelli, viaggiando per cielo, per terra o per mare, con l’aiuto di una dozzina di memorabili compagni di viaggio di diversa natura e capacità, e con il consueto corredo di armi e incantesimi da utilizzare al momento giusto. Nella sostanza stiamo parlando di almeno 40 ore di gioco di rara qualità, con un supporto grafico adeguato a quanto permette di realizzare lo schermo ridotto del GameBoy Advance, una colonna sonora godibilissima e, dulcis in fundo, il vantaggio non indifferente della possibilità di portare con sé e di usufruire dovunque di uno dei migliori episodi di una serie ormai leggendaria come Final Fantasy.