Sono moltissimi anni che Rigor Mortis, “il genio del male”, fumetto di ambientazione fantasy creato da Riccardo Crosa, delizia gli appassionati del genere ed è anche molto noto nell’ambiente dei giocatori di ruolo. Rigor Mortis recentemente presta le sue inquietanti fattezze anche al gioco di carte non collezionabile Sì, Oscuro Signore, nominato di recente miglior gioco di carte italiano a Lucca Comics & Games.
Luigi Lo Forti, con l’ovvia autorizzazione del creatore del personaggio, ha scritto il romanzo dal titolo La torre e l’impero, primo volume di una trilogia. L’autore ha sempre lavorato a stretto contatto con il mondo del fantasy e della fantascienza, ha collaborato con Excalibur (rivista dedicata ai giochi di ruolo), ha curato direttamente la pubblicazione di alcuni manuali per il gioco con miniature Fantasy Warriors, è stato redattore per alcune riviste, tra cui Cult Fiction (edito da Xenia), La Gazzetta dei Maghi e delle Streghe, Magic College e Video Games Journal (edite da Sprea). Attualmente lavora come caporedattore della rivista Game Master Magazine, edita da Counter, e cura la parte redazionale del fumetto Rigor Mortis.
Dalla quarta di copertina riportiamo:
"L'oscuro velo della guerra sta calando sul Mondo di Kragmorta: la grande Torre di Mor-Ankharas, la capitale dell'Impero del Drago, è stata abbattuta da una forza terribile e sconosciuta ed ora di quel simbolo di forza e ricchezza non rimangono che polvere e macerie. È in mezzo a quelle rovine che si aggira l'ombra di Rigor Mortis, l'arcimago. Pochi hanno potuto penetrare la cortina di incantesimi che cela il suo terrificante aspetto alla vista dei viventi e nessuno conosce la sua vera natura. Assetato di potere e conoscenza e mosso da un'invincibile desiderio di svelare i segreti delle forze che scorrono impetuose nei reconditi recessi della realtà, egli ha deciso di risalire fino alla fonte di quella catastrofe per abbeverarsene. Così, mentre l'imperatore Karathor III, si prepara ad affrontare i tanti nemici che si annidano dentro e fuori i confini del suo regno e gli uomini, gli orchi e i nani che popolano le sue città devono confrontarsi con l'odio e il sospetto reciproco; insieme ai propri riluttanti compagni di avventura, l'Arcimago si avvia verso l'oscura Foresta di Salah-e-Diel, dove una minaccia che sembrava ormai dimenticata si appresta a scatenare una nuova ondata di morte e terrore."
La torre e l’impero di Luigi Lo Forti (2005, edito da Counter , pag. 318 - € 13,90 - ISBN 88-89649-04-6)
3 commenti
Aggiungi un commentoIl romanzo l'ho acquistato e letto... che dire... sembra un buon esercizio di scrittura ma per il resto lascia MOLTO a desiderare.
L'ambientazione è quella del fumetto ma è piena di buchi logici e ricorda molto, troppo, le assurdità sociopolitiche di stampo D&Desco (tipo Gazetteer, per intenderci). Lo stile sembra quello di Terry Pratchet. E questo non vuole essere un complimento: Pratchet è un grande, ma volerlo scopiazzare a tutti i costi non è certo una gran cosa (abbiamo un gioco inventato, proprio come Cripple Mr Onion, abbiamo uno stupido che diventa intelligente, proprio come Detritus e una serie di macchiette varie). Ma il peggio è stato il voler trasporre in chiave ironica la Guerra al Terrore e il massacro dell'11 settembre. No, mi spiace, non va bene.
Un fantasy discreto. Una buona scrittura. Un brutto romanzo.
Non sono d’accordo. In realtà non è male e anche il voler far satira con la situazione internazionale è interessante. E poi è un modo per ovviare a eventuali problemi: sappiamo bene come sia difficile creare delle trame convincenti e originali per il fantasy. Almeno Lo Forti si è dimostrato umile e ha evitato di strafare, cosa che invece molti altri fanno.
Ciò che mi addolora particolarmente di questo romanzo, però, è un altro aspetto. Una piccola casa editrice si lancia nella narrativa. Bene. E cosa fanno? Si affidano a uno dei loro, con modeste capacità. Ricordiamoci che la casa editrice è comunque Stratelibri e che Stratelibri vuol dire Lo Forti. Il motivo è sicuramente intuibile (e comprensibile): il romanzo sarà stato gratuito. Non male come idea, ma la qualità complessiva lascia abbastanza a desiderare. Non c’è stato niente a supporto del romanzo: nessuna presentazione, nessuna recensione sulle cose che contano, nessun evento. Così si affossa un genere, un filone. Non c’è speranza per gli esordienti. E se i piccoli editori devono tentare cose del genere… per favore: state a casa!
Lo trovo un bel romanzo alla Eddings (lo stile ricorda la saga dei Belgariad cone le sue sottotrame che si sviluppano parallele per confluire in un unico punto), fluente e scorrevole ovviamente soffre la lentezza di tutti i primi romanzi di una trilogia ma non lesina stratagemmi che avvincono il lettore mantenendosi in un precario ma quanto mai azzeccato equilibrio tra tensione e comicità. Se poi si conosce l'universo di Rigor Mortis piacevolmente si ritroveranno tanti vecchi amici che muovendosi nella nostra immaginazione acquistano se possibile ancora più spessore.
Concordo che sia un notevole peccato che non sia stato adeguatamente pubblicizzato!
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