Chiunque passi da Monteriggioni - alle porte di Siena - dal 4 fino al 13 luglio, non creda di aver fatto la fine di Benigni e Troisi in Non ci resta che piangere. Tutto quello che vedrà, per quanto fedele e scrupolosa nei dettagli, è solo una rievocazione storica del castello così com'era nel 1200.

Durante quei giorni tutti gli abitanti si vestono con abiti d'epoca e interpretano mercanti, contadini, cavalieri o frati. Ci saranno soldati accampati in assedio alle porte del castello, mentre all'interno del borgo i mercanti esporranno le loro mercanzie, i frati copieranno i loro manoscritti e gli appestati chiederanno l'elemosina. Ci saranno cordai, maniscalchi e liutai che mostreranno fieri il loro mestiere, oltre a maghi, fachiri e mangiaspade.

Durante i giorni di Monteriggioni di torri si corona tutto è riprodotto con cura maniacale, in paese si circola solo con muli o cavalli, la sera l'illuminazione è fatta solo di candele e nelle locande si gustano ottime pietanze tipiche - come la zuppa di farro - accompagnate da un buon vino speziato. Ah, una raccomandazione prima di sedervi al tavolo: ricordatevi di cambiare i vostri euro alle porte del castello, in questo strappo di tempo si accettano solo gli scudi di Monteriggioni.

Sono previsti spettacoli di ogni genere, rievocazioni di particolari momenti storici, combattimenti, esibizioni di cantastorie, musici e giullari. In apertura, il 4 luglio, Angelo Branduardi in corcerto; durante la settimana interventi di Davide Riondino e Carlo Monni; giovedì 10 luglio il premio Nobel Dario Fo.

La festa terminerà domenica 13 luglio con la rievocazione storica Il giudizio: Sacra Inquisizione e rogo.

Per informazioni sul programma, i prezzi, e le possibilità di alloggio si rimanda al sito ufficiale del comune di Monteriggioni. Prevendite presso i botteghini box-office.