Sapete qual è il videogame più venduto in Gran Bretagna in queste settimane? The Elder Scrolls IV: Oblivion. E quello più giocato on-line su Xbox live? Halo 2. Però Oblivion è subito dietro, al secondo posto, davanti a un hit come Tom Clancy’s Ghost Recon Advance Warfighter. E tutto ciò senza nemmeno avere una modalità on-line. Solo capita che, mentre si è impegnati a vivere una delle più coinvolgenti avventure fantasy degli ultimi anni, non viene in mente di scollegarsi dalla Rete. Sono altre le cose importanti della vita, specie se hai la flat a banda larga.

Finalmente il gioco di ruolo da computer per antonomasia è arrivato. Ed è subito successo. Per gli amanti dei numeri, lo suggeriscono le medie dei voti assegnati al gioco da siti e riviste specializzate internazionali, con un tasso di gradimento abbondantemente sopra al 90% (i dati sono raggiungibili su www.gamerankings.com). Ma questo era prevedibile, considerando che Oblivion è la continuazione di un progetto mastodontico, già nella precedente esposizione – Morrowind – in grado di ritagliarsi ampi favori.

Meno scontato che il nuovo kolossal di Bethesda Softworks riuscisse

Ecco il cavallo per amico
Ecco il cavallo per amico
nell’impresa di spodestare, sul lato delle vendite, un best seller annunciato come Il padrino di Electronic Arts, videogame nato non sotto i migliori auspici, tuttavia forte di una delle licenze più massicce e costose degli ultimi anni. Come si legge su Gameindustry (link a fondo news, tra le risorse in rete), nella settimana del lancio (23 marzo) sono state però più le persone rapite dall’idea di un viaggio fantastico tra mostri e cavalieri che di una giornata di ordinaria violenza alla corte di Don Vito Corleone.

The Elder Scrolls IV: Oblivion ha fatto registrare un altro – quasi – record in Gran Bretagna, quello di secondo videogame venduto più velocemente su Xbox 360, alle spalle di Ghost Recon Advance Warfighter, lo sparatutto tattico di UbiSoft ispirato agli scenari techno thriller del romanziere Tom Clancy. Si parla di Gran Bretagna, perché è l’unico mercato europeo di cui esistano indicazioni attendibili e ufficiali sulle vendite, oltreché quello più remunerativo del Vecchio Continente. È comunque verosimile che i dati rispecchino le realtà degli altri paesi, con la versione Xbox 360 fautrice di più della metà di questo successo.

Attualmente la principale discriminante nella scelta della piattaforma, nel caso le si posseggano entrambe, è l’aggiornamento del proprio PC. Sul sito ufficiale di Oblivion si trovano i requisiti minimi e raccomandati (controlla se il tuo PC è all'altezza), ma è meglio guardare questi ultimi. Se non si riuscisse a soddisfarli, l’opzione Xbox

Oltre al cavallo, anche una donna per amico?
Oltre al cavallo, anche una donna per amico?
360 permetterà di godere appieno delle meraviglie del gioco, offrendo una qualità grafica che rivaleggia con quella dei PC di fascia alta, anche se non la raggiunge, fluidità compresa, oggi come oggi non il massimo né da una né dall’altra parte. Il vero limite di una scelta console potrebbe palesarsi più avanti.

Come per Morrowind, anche per Oblivion c’è da aspettarsi una marea di modifiche più o meno sostanziali al videogame, da nuove armi e armature a vere e proprie quest, sviluppate dalla community di fan. Mentre gli extra ufficiali distribuiti da Bethesda e Take Two Interactive dovrebbero arrivare anche su console, per i mod amatoriali sarà dura, diciamo pure impossibile. Ma si può sempre recuperare un domani, quando il futuro sarà più chiaro.

Per quanto riguarda il presente, non poteva essere più roseo. I primi passi compiuti nelle lande di The Elder Scrolls IV fanno presagire che trascorrerà molto tempo prima di lasciarle. Il videogame si può affrontare con visuale in soggettiva o terza persona. La prima è stata oggetto di uno studio approfondito da parte degli autori ed è sicuramente preferibile come efficacia e intensità; l’altra viene utile nel momento in cui si desideri rimirare da varie angolazioni il lavoro speso per rifinire vesti e armature.

La passione e la cura infusa dagli sviluppatori per plasmare la loro creatura digitale è evidente in ogni centimetro di Tamriel, il continente immaginario e medioevaleggiante

Meglio una spada magica in certe occasioni
Meglio una spada magica in certe occasioni
dove si svolge la saga. Già il sistema interattivo approntato per la definizione del proprio personaggio lascia a bocca aperta per completezza e pertinenza. Una volta concluse le operazioni di rito, ben mascherate tra le impalcature ludiche del videogame, ci si può lanciare all’avventura. L’imperatore di Cyrodiil è stato assassinato e tocca al giocatore rintracciare l’erede al trono, la cui assenza ha provocato lo scatenarsi delle forze demoniache di Oblivion, l’inferno di Tamriel che ha aperto i suoi portali e continua a vomitare mostri nel regno. 

Fatti i conti coi limiti connaturati in un titolo singleplayer legato a esigenze di trama, The Elder Scrolls IV offre una libertà di movimento e interpretazione eccezionali, ben oltre i semplici bivi o il dualismo bene/male. La missione principale vi porterà in giro per cittadelle e sotterranei, a combattere con la spada e la magia, deviando spesso il

Il menu delle statistiche
Il menu delle statistiche
percorso per rispondere a una richiesta di aiuto o approfittare dell’occasione propizia per un rapido arricchimento. Già questa soltanto dovrebbe occupare un discreto numero di ore (sembrerebbe una ventina), ma si tratta appena di una minima parte di Oblivion, un videogame di ruolo che mette a disposizione del giocatore un intero mondo fantasy, con i suoi usi, i suoi costumi, le sue città, i suoi villaggi, le sue locande, le sue biblioteche, le sue foreste, le sue catacombe e i manieri abbandonati, i suoi segreti, i suoi abitanti, ognuno attore unico di un enorme Truman Show dedicato al fantasy e di cui si è i protagonisti.

Adesso scusate. Il dovere mi chiama, ho un reame da salvare.