Dai Beatles ai Led Zeppelin, da Stephen King a Robert Howard, arrivando fino a Marion Zimmer Bradley e Peter Jackson: sono davvero numerosi i personaggi del mondo della letteratura, della musica, del cinema e della pittura che si sono lasciati persuadere dalla magia della Terra di Mezzo, il mondo immaginario creato da un tranquillo professore dai natali sudafricani che, con l'immancabile pipa in bocca, fino a qualche decennio fa attraversava le campagne inglesi sognando a occhi aperti.
Mister Fantasy - Il mondo segreto di Tolkien è un interessante saggio che analizza puntigliosamente gli scenari creati dal padre degli Hobbit, attraverso la sua biografia e le dichiarazioni rilasciate nel corso degli anni, dagli inizi letterari al successo mondiale, svelando così aneddoti poco conosciuti o mai resi pubblici e prendendo in esame anche quei grandi miti nordeuropei che in modo fondamentale contribuirono alla creazione di un universo.
Luca Crovi e Stefano Priarone raccontano inoltre, per la prima volta, i segreti e i retroscena della cinematografia riguardante Il Signore degli anelli, di come Tolkien stesso fosse molto restio a farne una trasposizione per il grande schermo, della genesi di Guerre stellari e di come George Lucas abbia attinto idee e personaggi dal capolavoro tolkieniano; di un cartone animato ben fatto ma da venticinque anni incompleto e delle curiosità su un film mai realizzato che avrebbe visto la partecipazione di nientemeno che i Beatles.
Il passo al mondo della musica a questo punto è automatico, nell'ideale itinerario della Terra di Mezzo ispiratrice di artisti e, anche in questo campo, gli omaggi alla fortunata trilogia non si contano. Pare proprio che sia stato in particolar modo l'heavy metal ad aver eletto Tolkien a padre spirituale o, meglio, a bardo cui fare riferimento. Si pensi ad esempio a Battle of evermore, uno degli storici inni metal firmato dai Led Zeppelin, dove una Regina della Luce "impugnò il suo arco e si mise in cammino", mentre "il Principe della Pace abbracciò le tenebre e attraversò la notte da solo/ oh, danzate nel buio della notte/ il Signore Nero cavalca in forza stanotte e il tempo ci racconterà tutto...".
J. R. R. Tolkien anche nei fumetti e nelle ossessioni fisse di un re: nel 1978 il maestro dell'horror Stephen King dà infatti una personale versione de Il Signore degli anelli scrivendo L'ombra dello scorpione, un sentito omaggio la cui lunghissima versione completa arriva in libreria solo nel 1990.
Il vivace saggio prende infine in esame la versione cinematografica di Peter Jackson, già diventata un cult prima ancora dell'uscita del terzo e ultimo episodio, raccontando la difficile ricerca degli attori, cifre e curiosità sulla grandiosa produzione, la scelta di ricreare il mondo tolkieniano nelle verdi terre neozelandesi e una quantità impressionante di delicate decisioni atte a non stravolgere un'opera che molti appassionati considerano una Bibbia, prefiggendosi tuttavia nel contempo l'ambizioso scopo di cambiare in modo radicale la fantasy cinematografica.
3 commenti
Aggiungi un commentoquesto libro è ME-RA-VI-GLIO-SO e anche se ho solo 13 anni mi ha affascinata tantisssssssimo!!!!
Sembra interessante questo libro, ma mi lascia un po' perplessa l'accostamento tra SdA e L'ombra dello Scorpione. :
Penso che lo leggerò.
Cris
Accostamento fra SdA e L'Ombra del Pappone? Aaaaaaaaaaarrrrggh!
Visto che effetti collaterali porta l'opera dell'orchetto PJ?
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