Per tre giorni la battaglia ha infuriato nelle nevi che circondano l’immensa città di Tar Valon.
Nella Torre Bianca due giovani ammesse sono a colloquio con l’Amyrlin Seat e la Custode degli Annali. Per puro caso Moiraine Damodread e Siuan Sanche sono presenti quando la Custode profetizza che su Montedrago, l’immensa montagna che incombe sulla città, nascerà un bambino dotato del potere di cambiare il mondo, il Drago Rinato! Il piccolo deve essere trovato prima che le forze dell’Ombra possano tentare di ucciderlo.
Il destino di Moiraine, che sta per diventare Aes Sedai, e quello di Lan Mandragoran, un soldato che ha partecipato alla battaglia, nonchè il legittimo re di una nazione ormai scomparsa, sono destinati a seguire vie inestricabilmente legate. I cammini di entrambi, però, sono colmi di imprevisti e pericoli, poichè Moiraine e Lan dovranno scontrarsi con le trame di chi cerca il bambino...
Eccomi finalmente di fronte al primo dei tre “prequel” previsti da Robert Jordan per la famosissima saga de La Ruota del Tempo. Nuova primavera si colloca temporalmente alcuni anni prima de "L'Occhio del Mondo".
Una versione di questo racconto era già uscito nella raccolta chiamata “Legends” (in Italia questa raccolta è stata pubblicata in 2 volumi, e il lavoro di Jordan si trova nel secondo volume). Curata da Robert Silverberg, Legends conteneva racconti di autori famosi e apprezzati, ai quali era stato richiesto di scrivere una breve storia relativa alle famose saghe fantasy da loro create… et voilà! Ecco che Robert Jordan ci sforna “Nuova Primavera”.
Dopo la pubblicazione dell'antologia di Silverberg, Robert Jordan ha deciso di prendere il suo racconto e ampliarlo, al fine di creare questa trilogia di prequel. Jordan in realtà ci ha fatto sapere che appena creato, tale racconto era composto da un numero tale di pagine da renderlo un romanzo. Visti però i limiti di lunghezza voluti da Silverberg, lo scrittore americano aveva accorciato "Nuova Primavera", rendendolo un racconto di circa novanta pagine.
Il nuovo volume edito dalla Fanucci, ovvero il racconto rivisto e rielaborato da Jordan, consta invece di ben 349 pagine.
Che cosa ha aggiunto Jordan ex-novo? O per dirla come lui, che cosa ha reinserito una volta svincolato dai limiti di lunghezza? Quali erano gli eventi che si era sentito libero di tralasciare e che invece adesso tornano prepotentemente alla ribalta come fondamentali? In realtà poche cose, che però durante la narrazione assumono uno spessore via via più grande.
Le parti di trama aggiunte sono per lo più interessanti, soprattutto (era il taglio più massivo effettuato nella precedente versione) per quello che riguarda la vita di Moiraine e Siuan alla Torre prima di diventare Aes Sedai; viene narrata una parte della loro vita da Ammesse, compreso il momento in cui vengono a sapere della nascita del Drago; viene raccontato il loro coinvolgimento spontaneo nella ricerca del Drago; viene fatta luce sull’Ajah Nera e sulle sue trame.
Altri dettagli meno fondamentali, ma altrettanto interessanti, come l’esame da superare per diventare Aes Sedai, l’organizzazione burocratica, economica e logistica della Torre e delle varie Ajah, l’obbligo dei tre giuramenti e così via, danno corpo al numero di pagine in più di questa nuova edizione.
Confesso che ho letto il libro con molto piacere, anche se, sia per la sua natura di prequel, sia perchè avevo già letto la versione più corta, ne conoscevo a grandi linee tutto il contenuto. La cosa però non mi ha disturbato. La trama scorre linearmente e con armonia, le parti aggiunte non spezzano il racconto, ma si amalgamano perfettamente con quanto era stato già scritto, tanto da farmi credere nella buona fede di Jordan... E' vero che la rielaborazione ha riguardato quasi esclusivamente Moiraine e Siuan, lasciando a Lan poche briciole, ma la cosa non disturba. In Nuova Primavera sono evidenziati alcuni caratteri del futuro Custode, che lungi dall’essere completamente spiegati, mettono però in luce certi aspetti della sua persona, facendone capire meglio la natura.
Probabilmente questa rielaborazione, pur non essendo indispensabile, ha reso più chiari certi aspetti della trama che non erano perfettamente comprensibili, regalandoci in finale un libretto molto piacevole da leggere che non lede lo spirito della saga, ma la rende più interessante.
Non so quanto il discorso dei prequel sia stato una buona idea per Jordan, visto che dagli USA ci arrivano pareri molto contrastanti: c’è chi grida al capolavoro e chi si indigna per lo scandalo, tacciando Jordan di essere un mercenario approfittatore. Che dire? Secondo me, come per altre cose, la verità sta nel mezzo: visto che la saga sta per arrivare alla fine e che gli ultimi volumi pare non siano eccezionali, un ritorno ai temi originali non può che essere visto con favore. E' pur vero che Jordan è uno scrittore professionista e quindi “la pagnotta” a casa la deve pur portare… Penso che lo scrittore americano abbia fatto felici, in un colpo solo, sia tutti i fan della sua saga che non si stancano mai di chiedere ancora libri, sia il suo portafogli, riuscendo a rendere ancora più “interminabile”, e quindi remunerativa, la "Ruota del Tempo".
Personalmente, comunque, consiglio il libro a tutti i fan della saga, tranquillizzandoli a proposito della traduzione: questa volta è buona.
Un'ultima raccomandazione: leggetelo tassativamente dopo esservi gustati il primo libro, pena la rivelazione di pericolose anticipazioni.
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