Mentre Grianne è ancora intrappolata all'interno del Divieto, suo nipote Penderrin, finalmente in possesso dello Scettro Nero, si appresta ad andarla a salvare, ma i Druidi ribelli sono già sulle sue tracce, e lo catturano prima che possa attuare il suo piano.
Nel frattempo i genitori di Penderrin, fanno di tutto per riuscire a scappare da Paranor, dove sono stati imprigionati, sia per aiutare il figlio che per salvare Grianne.
La guerra tra la Federazione ed i Liberi prosegue, ma Sen Dusidan ha una nuova arma che potrebbe definitivamente rovesciare le sorti del conflitto.
In tutto questo caos, il Moric, un demone uscito dal Divieto tesse le sue trame per distruggere l'Eterea e liberare tutti i demoni sulla terra...
E "finalmente" fu il tempo del tanto atteso terzo volume della trilogia del Druido Supremo di Shannara di Terry Brooks. Confesso che mi sono accostato a La Regina degli Straken con animo quanto meno prevenuto. Questo sia per la cocente delusione e il palese fastidio dei due volumi precedenti - e in sovrapprezo della precedente trilogia - sia per le ultime notizie che ho letto a proposito dei progetti futuri di Brooks, ovvero la decisione di scrivere una o due trilogie ambientate ai tempi del Druido Galaphile e di Brona. Brooks ha sempre giurato di non volerne scrivere, in quanto necessitava di un background per il suo mondo che fosse accennato, ma non raccontato nei dettagli... come mai questo cambiamento? Lui, come chiunque al suo posto, da il merito ai suoi fans che gli chiedono ormai da anni di raccontare questa storia, ma secondo me (sono molto malizioso...) c'è di mezzo il suo portafogli... non si lavora per la gloria!
Detto questo, e nonostante fossi così prevenuto, devo invece dire che il libro mi ha sorpreso; per carità, non è sicuramente un capolavoro e non è all'altezza delle prime opere di Brooks, ma quantomeno è migliore dei precedenti!
La trama è ricca di azione, ed anche se si capisce dove voglia andare a parare Brooks, la lettura prosegue scorrevole e senza quella sensazione di fastidio che avevo provato con i volumi precedenti. I protagonisti sono meglio definiti ed il susseguirsi degli avvenimenti è bilanciato. Tutto questo, se paragonato ai volumi precedenti, rende il libro abbastanza buono.
In valore assoluto, però, questo volume ha numerose pecche: Brooks apre molte parentesi che non richiude, o che liquida con troppa facilità, tipo il Drago nel Divieto, Weka Dart, il Tanequil, il capitano Pied e Troon, la Regina degli Elfi ecc. Insomma, ci sono un'infinità di comprimari che pare assumano una certa importanza, ma che poi vengono liquidati alla stregua di comparse... Lo stesso Tael Riverine, in teoria il cattivone di turno e il Moric, suo emissario, semplicemente scompaiono dalla storia, uno senza nemmeno comparire e l'altro in maniera talmente ridicola da rasentare l'assurdo.
Come nei volumi precedenti, anche qui la magia segue molto le esigenze di copione, stravolgendo dei cardini che Brooks stesso aveva definito anni fa. Anche questo volume è ricco di autocitazioni e di richiami ai volumi precedenti, un po' come se Brooks attuasse una sorta di "Operazione nostalgia", al fine di accontentare i vecchi fan. Purtroppo, come nei libri precedenti, il risultato è scadente.
Il finale del libro poi è un po' troppo sbrigativo e prevedibile e Brooks, nonostante abbia annunciato i nuovi prequel, si lascia ancora aperta la porta dei sequel... insomma o nel passato, oppure nel futuro, questa saga non avrà mai fine.
Se siete fan leggetevi questo volume... è un po' meglio dei cinque precedenti...
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