Enrico Marini impugna nella mano destra una piccola telecamera digitale. Pollice ancora su pulsante rosso registrazione. Nastro fermo, a fine corsa. De Marchi...

- Sì, capo?

- Riusciamo a estrarre la cassettina? Vorrei darle subito un’occhiata in centrale.

- Solo se non devo sfilargli la camera dalla mano, c’è da fare ancora rilievi.

trakle fzzzz

- Avevo dimenticato di mettere in pausa.

- Conviene avvisare subito Oleandri, è l’unico in centrale che sa far funzionare tutto l’ambaradan.

sklink

- Hai ragione, lo chiamo e lo blocco là.

- Un particolare abbastanza agghiacciante - concluse Negri, al termine dell’involontario siparietto. - Probabilmente la camera è rientrata in funzione per una contrazione da rigor mortis.

- Il sogno di ogni videomaker - esclamò allora Bonfrate - continuare a girare anche oltre la morte.

Sul margine inferiore dell’inquadratura una serie di numeri.

03/02/2003

23:27

- Data e ora - notò Cuomo - come mai prima non c’era niente?

Si riferiva alla scena ripresa all’esterno, durante la quale una serie di anonime sbarrette occupava il posto delle cifre.

- Credo per lo stesso motivo per cui non c’era audio: perché la telecamera operava in modo anomalo. Vedete - cominciò a spiegare Oleandri - esistono due modalità di registrazione: SP e LP. La seconda serve a rallentare la velocità del nastro, così su cassette da un’ora c’è spazio per mezz’ora in più. Ebbene, questa telecamera era ancora più rallentata, come se avesse una terza modalità, una specie di Super LP. Ma non in riproduzione. E’ per questo che per vedere il filmato a velocità normale ho dovuto riversarlo su computer: c’era da rallentarlo fino quasi al trenta per cento.

Ad ogni descrizione il tecnico apriva finestre, spostava cursori e mostrava in video ciò di cui parlava. Era ritornato all’inizio della sequenza in esterno, l’aveva riportata al cento per cento della velocità, quella del cosiddetto “super LP”, e l’aveva fatta ripartire, accelerata come una comica degli anni ‘20.

- Potrebbe entrarci qualcosa quel programma, PanaHell?

- Suppongo di sì.

- E il perché di una modifica del genere?

- Per risparmiare ancor di più sulle cassette - sentenziò Bonfrate, fuori posto come al solito - o per dare un’anima alla fottuta telecamera, no?

Un brutto stridio proveniente dalle casse del computer sembrò sottolineare l’ennesima battutaccia. Uno stridio seguito da altro fracasso, e un ululato di fondo.

Erano gli ultimi fotogrammi ripresi in esterno, particolarmente confusi dal punto di vista dell’inquadratura, ma con inciso l’unico suono chiaro di tutta la registrazione.

Oleandri l’aveva già ricordato che c’era un disturbo sonoro verso la fine della prima scena, ma ora che questa scorreva accelerata quel rombo sordo era diventato qualcosa di molto diverso.

- Aspetta un attimo - disse Negri. - Mi ricorda qualcosa.

- Anche a me - fece Vallesi. - Somiglia a quel cazzo di salva schermo.

- No, non è possibile - obiettò l’altro, ma intanto aveva ripreso a smanettare sul suo registratore da taschino.

Alcuni brani di voce già sentiti, poi il punto che stava cercando.

...mischiato il tutto. Serve analisi approfondita composizione chim...

E a seguire lo stesso frastuono appena sentito nel video.

- E’ identico...

Shock acustico, impulsi nervosi, scariche elettriche e neurotrasmettitori: semplici rumori contro droghe letali.

Troppo complicato da immaginare per tre agenti della squadra omicidi, un tecnico e un fotografo della scientifica, impossibile per loro “vedere” la sequenza sonica che contrasta a livello neurale i devastanti effetti del mix a base di ketamina.

Troppo complicato, ma non tanto da non poterci arrivare a livello di semplice intuizione, possibilità, ipotesi.

- E’ proprio lo stesso casino...

- In effetti è entrato in funzione dopo troppo tempo - disse Oleandri, superando l’incredulità generale. - Un salva schermo di solito è programmato per cinque, dieci minuti di inattività. E poi a quel volume.

- Ma si può sapere che cazzo state dicendo?

Era stato Cuomo a sbottare, stupito, poi si scagliò quasi con violenza verso Negri.

- Questo è il tuo registratore - disse strappandoglielo di mano. - Quello è un filmato registrato chissà quando e dove, da un poveraccio che...

- Avevano in tasca un biglietto per il ritorno - prese a biascicare Negri, svuotato di ogni energia - ma noi glielo abbiamo strappato.