“L’incertezza ci circonda, nessuno sa dove andare realmente. La Bibbia, i filosofi, il Corano ci indicano la strada, ma noi realmente non sappiamo dove andare, verso quale inferno siamo diretti.”
(Mike Tyson)
Questa notte Ariel si è trasmutata.
Ho sentito le sue urla oscene. Tutti le abbiamo sentite. Ma non erano urla di dolore, erano urla di gioia. Come se fosse finalmente libera. Libera dall’orfanotrofio. Libera da questo incubo. Sarei voluta correre da lei, per urlare insieme a lei la mia rabbia, ma la porta della mia stanza era bloccata. Quando c’è una trasmutazione, le porte si bloccano sempre. Il direttore ci ha spiegato che è per il bene di noi bambini, per proteggerci, che è per questo che ognuno di noi dorme in una stanza singola.
Non abbiamo più rivisto Ariel.
Il direttore deve averla fatta sparire, come gli altri prima di lei.
Quando gli Adottanti vengono a prenderci, sono come raggi di sole. Illuminano per un istante la nostra vita, le nostre speranze. E chiedono. Sa lavorare? E’ forte? Nel Nuovo Mondo servono braccia forti. Lì si deve costruire, edificare, lottare per la sopravvivenza tra i ghiacci eterni. E il direttore risponde. Sempre gentile, con i lunghi capelli bianchi raccolti in una treccia e gli occhi nascosti dietro le spesse lenti grigie. Noi non li vediamo, in attesa dietro a un vetro scuro. Il direttore dice per non farci soffrire, per non crearci illusioni in caso di rifiuto. E poi gli Adottanti scelgono. Così qualcuno di noi va con loro, nel Nuovo Mondo. E gli altri restano qui, nell’orfanotrofio, con gli occhi pieni di lacrime.
Ma per me è diverso. Io non voglio essere adottata. Io ho una madre che verrà e mi riporterà a casa. Io aspetto la Regina delle Lame.
- No, tua madre è morta - mi dice Mohamed ridendo, mentre giochiamo nella neve intorno all’orfanotrofio. Le solite cattiverie dei bambini.
Cado a terra e divento un bersaglio per le sue palle di neve. Resto immobile, coprendomi il volto con le mani.
Lui si stanca di perseguitarmi e corre via.
Basta, non voglio più giocare con gli altri bambini. Voglio giocare solo con la mia mamma.
E non sono la sola che non si rassegna. Non dopo che ho spiegato agli altri bambini che anche i loro genitori verranno a riprenderli, che non lasceranno mai che vengano adottati da sconosciuti.
Socchiudo gli occhi, per non farmeli ustionare dal bagliore, e guardo lontano, all’orizzonte. Intorno a noi solo montagne di ghiaccio, che ci opprimono. La nostra prigione. Cerco di scorgere la tana del Verme Bianco. Dovrebbe essere proprio accanto alla colonna di luce sfolgorante che collega la terra con il cielo, segnalando l’entrata del Nuovo Mondo.
Da quale montagna arriverà mia madre? Non può avermi abbandonata qui, in questo incubo. La Regina delle Lame verrà a prendermi, mi riporterà a casa e giocherà con me. Sento il suo amore pervadermi. Nulla avrebbe senso senza di lei.
Oggi il direttore mi vuole parlare. Mi riceve nel suo ufficio, colmo di meravigliosi orologi e di strane costruzioni meccaniche, dalle funzioni incomprensibili. I suoi giocattoli, come li chiama scherzando. Il suo hobby. L’altro giorno, tutto orgoglioso, ci ha detto che presto ci mostrerà la sua nuova opera, l’Astrario.
- Tua madre non verrà più. Devi fartene una ragione. Non rifiutare gli incontri. - I suoi occhi sono invisibili dietro le spesse lenti grigie.
E’ inutile rispondergli. Ne abbiamo già parlato, così tante volte.
- Devi accettare l’abbandono di tua madre e cercare di integrarti, Il Nuovo Mondo è la tua unica possibilità. Gli Adottanti ti offrono un futuro - insiste lui, con quel suo sorriso di plastica stampato sul viso.
- Io aspetto la Regina delle Lame - gli rispondo con un sibilo. - Mia madre verrà a riprendermi. E quando verrà, io sarò qui ad aspettarla.
- Se sei qui è perché tua madre non ti vuole più.
Abbasso gli occhi, in silenzio.
- Puoi fare quello che vuoi, mia cara. Ma stai portando anche gli altri bambini su una strada sbagliata. E pericolosa. Non hai il diritto di decidere anche per loro.
- Io non obbligo nessuno.
Lui scuote la testa. - Vedo che non vuoi capire. I vostri genitori non verranno più. Gli Adottanti sono la vostra unica possibilità. Senza di loro, piano piano vi trasmuterete tutti. E sarete persi. Per sempre.
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