Televisione e cinema (per non parlare della letteratura) sono sempre stati affascinati dal sovrannaturale e dal misticismo. Negli ultimi anni il piccolo schermo ha visto un gran numero di produzioni e serie televisive legate, con modi e toni diversi, al paranormale, in quella che è quasi la risposta emozionale a show come CSI o Law & Order.

L’argomento sembra non perdere mai il suo fascino: fantasmi e affini stuzzicano la nostra curiosità e il nostro bisogno di risposte, e queste serie ci permettono di osservare temi tanto grandi nel rassicurante contesto del piccolo schermo. E’ qui che si inserisce Ghost Whisperer, una produzione CBS del 2005.

La serie racconta la vita di Melinda Gordon, (Jennifer Love Hewitt, protagonista e produttrice dello show), una giovane donna dotata sin dall’infanzia del potere di vedere e comunicare con gli spiriti dei defunti che, per una ragione o per l’altra, non riescono ad abbandonare il nostro mondo. All’inizio della serie Melinda ha accettato da tempo i propri particolari doni e – di solito – sembra riuscire a bilanciare le responsabilità che derivano dal desiderio di aiutare queste “presenze” con i ritmi della vita quotidiana.

La giovane si è appena sposata con Jim Clancy (David Conrad), paramedico, e si è trasferita con lui in una piccola – e solo apparentemente molto quieta – cittadina aprendo un negozio di antiquariato con l’amica Andrea Moreno (Aisha Tyler). Ogni episodio si sviluppa come un piccolo caso investigativo: gli spiriti vagano sulla terra alla ricerca di qualcuno che rimuova l’ostacolo che impedisce loro di “passare oltre”, in un non meglio precisato aldilà.

Rispetto ad altre produzioni di argomento simile, vedi ad esempio True Calling, Ghost Whisperer sembra contrassegnata da una certa leggerezza di toni, cosa abbastanza originale per il genere.

Andrea, Melinda e Jim
Andrea, Melinda e Jim

Melinda può trovarsi a che fare con una situazione lasciata in sospeso o con spiriti che non hanno ancora realizzato di essere tali ma raramente le situazioni sono particolarmente cupe. Altro lato positivo della serie è l’abbandono di uno dei più abusati cliché del genere, la segretezza: da Superman in poi quasi tutte le produzioni che trattano di "superpoteri" o eventi paranormali di sorta ci mostrano il protagonista in lotta per tenere le proprie “anormalità” segrete a chi gli è accanto. In questo caso non è così: il marito di Melinda, Jim, non solo è a conoscenza dei poteri della moglie ma non sembra esserne particolarmente infastidito, con il risultato che la convivenza tra i due mondi in cui si muove Melinda non sembra, per ora, troppo complessa.

Per inciso, l’esperienza ci fa dubitare che i toni del telefilm possano restare tanto sereni ancora a lungo: uno dei più antichi – e validi – escamotage per mantenere un pubblico affezionato è l’inserimento di un forte antagonista, un nemico che contrasti il protagonista nel corso del suo lavoro. In ogni caso tutto considerato Ghost Whisperer rimane una serie curata, con alcune trovate originali che sicuramente piaceranno agli amanti del genere. Lascia più perplessi il fatto che la produzione stessa sembri credere alle storie che il telefilm racconta: secondo il sito ufficiale della CBS, infatti, durante le riprese di alcuni episodi si sarebbero manifestate vere presenze ultraterrene. In ultimo ricordiamo uno dei dati più curiosi (e sconcertanti) del telefilm. Il produttore esecutivo dello show è James Van Praagh, noto nel mondo della televisione statunitense come uno dei più noti medium americani. Praagh ha scritto una lunga serie di libri sui suoi – supposti – contatti con gli spiriti, senza contare le numerose produzioni e partecipazioni televisive.

Guida agli episodi: http://www.fantasymagazine.it/rubriche/5644

I protagonisti: http://www.fantasymagazine.it/rubriche/5645