Nelson è un dodicenne malato ai reni. Passa più tempo in casa che a scuola e deve sottoporsi a cure debilitanti e che lo fanno ingrassare. Un diverso in piena regola, sbeffeggiato dai coetanei e tenuto alla larga dal branco. Una vittima? Non proprio. Nelson è una persona positiva, nonostante tutto, pieno di auto-ironia e, per la sua età, colto, carismatico e coraggioso.
La sua vita “a parte” non è una vita priva di affetti intensi e del tutto salubri. Anzi: ha una madre che lo adora nel suo modo burbero e apprensivo, e amici di tutte le età. Il suo migliore amico, Willer, è un personaggio altrettanto “strano”: la povertà lo costringe a vivere con suo padre dentro una roulotte, in un campo nomadi: si verifica perciò lo straordinario paradosso per cui egli, teoricamente il “normale”, è il diverso non solo rispetto alla gente “normale”, ma perfino rispetto agli zingari (teoricamente i “diversi”). È un ragazzino sveglio, dalla battuta finto-cinica ma dal cuore d’oro. A completare il quadretto, a un certo punto, arriva Carlotta che è, lo possiamo ben dire, il non plus ultra della diversità: una ragazzina di colore con lunghi capelli color latte e occhi color dell’oro… senza contare i tratti somatici vagamente orientaleggianti.
Il padre di Carlotta, in realtà solo padre d’elezione, come si scoprirà nel corso della storia, si chiama Gaetano; di mestiere fa il cartomante in una piccola radio di provincia. Sua sorella (anch’essa d’elezione) Anya è cieca… Ma dotata della cosiddetta “seconda vista”, ovvero della capacità di vedere le anime defunte.
Ed ecco il nocciolo della questione: la famiglia di Carlotta ha un problema. Un grosso problema. Un problema enorme! Già, perché Anya è posseduta dallo spirito vendicativo di una defunta. L’accanimento di questo spirito, di nome Lavinia, è feroce quanto misterioso… anche perché Anya per proteggere i propri cari è ben decisa a tenere questo spettro tutto per sé, senza lasciarsi usare come tramite per le sue richieste.
Carlotta allora chiede aiuto a Nelson e a Willer, perché Nelson è “protetto” da uno spirito-guida e la ragazzina spera di poter utilizzare a proprio vantaggio questa circostanza.
Un po’ riluttanti a lasciarsi immischiare in una faccenda così poco “normale” (proprio loro che di normale hanno ben poco) Nelson e Willer seguiranno comunque Carlotta per spirito d’amicizia… e dovranno lasciare da parte un bel mucchio di preconcetti (eh, sì! Anche i diversi hanno i loro preconcetti) alle spalle.
Grazie all’aiuto di molti, improbabili personaggi (Maria, una donna delle pulizie-medium; una zingara-strega di nome Baimrascia; uno spirito-guida dall’aria di bambola di nome Clara; e tanti altri) il mistero di Lavinia verrà faticosamente svelato, come in un giallo soprannaturale dalle sfumature a volte davvero inquietanti e sempre pieno di eccitanti colpi di scena o di gag esilaranti.Un racconto emozionante, divertente, “libero”, etico di un’etica assai poco convenzionale; un romanzo che si lascia leggere tutto d’un fiato, anche grazie ai numerosi dialoghi e le poche didascalie descrittive, come in una sorta di copione-fiume... NELSON & WILLER è un cupo, profondo, ambientato in Italia, ai nostri giorni. Il target, secondo l’editore, è dagli undici ai cento anni, “ma solo per chi crede nell’amicizia e nella possibilità di un lieto fine”.
NELSON & WILLER in: LA PORTA SOCCHIUSA
Genere: romanzo gotico per ragazzi
Pagine: 304
ISBN: 88-88583-16-5
Prezzo: 12 euro
Autori: Nadia Vandelli e Maurizio Lei
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