Morgan Llywelyn, una delle più note autrici contemporanee in grado di fondere verità storica e letteratura fantastica, torna sui nostri scaffali – in edizione economica Tea –, con un volume intriso di fascinosa cultura celtica: Il Leone d’Irlanda (Lion of Ireland, 1979). Ricreando con abilità un’ambientazione complessa e ricca di sfaccettature, e combinando con estrema maestria storia, leggenda e mito, l’autrice dà vita a una delle sue opere migliori.
Subito per voi la quarta di copertina: «Questa è la storia di Brian Boru, colui che – intorno all’anno Mille – cacciò i vichinghi dall’Irlanda e unì sotto la sua spada l’intera nazione, compiendo un’impresa così audace da rimanere ancora oggi impressa nella mente e nel cuore degli irlandesi. Ed è stato proprio questo ricordo indelebile, tramandato da generazioni di bardi e poeti, che ha affascinato Morgan Llywelyn, convincendola a scrivere il "romanzo di Brian Boru". Grazie alla sua narrazione calda e coinvolgente prendono vita il mito di un guerriero formidabile e la sua determinazione nella conquista della libertà, una determinazione che nasce nell’infanzia – segnata dal massacro della sua famiglia per mano dei vichinghi –, si rinsalda nella giovinezza e trionfa nella maturità, quando Brian Boru diventa il capo di un popolo orgoglioso che, per la prima volta, prende coscienza della propria forza e si lascia guidare dal suo Grande Re verso la vittoria. Un eroe umanissimo, un uomo di grandi passioni, che condivise con donne eccezionali, entrate di diritto nella leggenda e rimaste al suo fianco anche nell’ora estrema della morte sul campo di battaglia.»
Per quei pochi che ancora non conoscessero questa indiscussa maestra della narrativa storico-fantastica, forniamo di seguito una breve biografia: Morgan Llywelyn (classe 1937) è oggi una delle più acclamate autrici di narrativa storica e fantastica di ambientazione celtica, famosa in tutto il mondo per la sua approfondita conoscenza della storia e del folklore irlandese. Nata a New York da genitori irlandesi, ha fatto dapprima parlare di sé non per i suoi libri, ma per la sua carriera sportiva. Infatti, nel 1975 si candidò per entrare a far parte della squadra olimpica di equitazione degli Stati Uniti. Quando però non venne inclusa nella selezione ufficiale, decise di dedicarsi con impegno alla sua antica passione, la narrativa, esplorando le vicende della propria famiglia e dando vita a: The Wind from Hastings, (in Italia, Il Vento di Hastings), un libro che le procurò un immediato e lusinghiero successo.
Attualmente, dopo numerosi best-seller tra i quali si ricordano: Il Leone d’Irlanda, L’Epopea di Amergin, Grania, L’Ultimo Principe e L’Orgoglio dei Leoni, l’autrice è tornata al lavoro su di un nuovo romanzo sempre in bilico tra squisita fantasy e densa storia: The Greener Shore: A Novel of the Druids of Hibernia.
Per finire, segnaliamo anche un’attenta recensione del volume Il Leone D’Irlanda (relativa all’edizione Nord, del 2004), curata da Fulvio Zorzer e Andrea D’Angelo, da cui riportiamo un breve ma significativo estratto di quest'ultimo: «Questo romanzo di fantasy storica è ciò che personalmente considero letteratura fantasy, non semplice narrativa. Sono pochi i romanzi a cui darei un eccellente fino ad oggi; tra questi c’è Il leone d’Irlanda, di cui questa ristampa è un’ottima notizia: di romanzi come questo non ci sono mai abbastanza copie in circolazione.»
L’intera recensione è disponibile a questo indirizzo: www.fantasymagazine.it/libri/5405
Il Leone d’Irlanda di Morgan Llywelyn (Lion of Ireland, 1979) – Trad. di Patrizia Rognoni – Tea Edizioni – pag. 544 – € 8.50.
5 commenti
Aggiungi un commentoAdesso che lo stampano in TEA lo comprerò sicuramente!
Ave,
Vero, è così che si dovrebbe aiutare il genere: non mettendolo a prezzi proibitivi.
Divus Imperator Dixit.
Lo prendo sicuro!!
ecco un'altro libro che mi toccherà comprare............
L'avevo letto alla sua prima uscita e mi aveva lasciata un po' freddina.
Sarà che forse avevo delle aspettative più fantasy e invece mi sono trovata in mano una biografia, sicuramente ben scritta, ma priva di veri colpi di scena o sorprese.
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