Sir Francis Drake
Il più famoso corsaro di tutti i tempi nacque a Tavistock, nel Devonshire; nessuno ha mai saputo esattamente quando; di certo fra il 1539 e il 1545. Giovanissimo, si ritrovò alle dipendenze del tanto spietato quanto esperto negriero John Hawkins, nel mar dei Caraibi. Intorno ai vent’anni era già al comando di una nave nel Golfo del Messico. Già famoso, nel 1570 ottenne una patente di corsa dalla regina Elisabetta, che finanziò la sua prima spedizione. Nella sua vita di capitano, Francis Drake esplorò il mare del Sud (l’odierno Oceano Pacifico), primo fra gli inglesi, passò per il Rio de la Plata e la Patagonia, e nel 1578 lo troviamo allo stretto di Magellano, per poi raggiungere Cile e Perù, su fino alla California, che in onore della regina ribattezzò Nuova Albione.
Tutto questo senza mai dimenticare i suoi doveri di corsaro contro gli spagnoli. Non volle mai fermarsi: col solo Golden Hind, il suo galeone, continuò a sud e poi a est, superò la Terra del Fuoco e arrivò nelle Filippine, alle Molucche e a Giava e poi ancora via per l’Oceano Indiano e il Capo di Buona Speranza. Nel 1580, tornò a Plymouth, da dove era partito tre anni addietro. Drake divenne il primo inglese ad aver circumnavigato la Terra. L’ultimo ad aver compiuto l’impresa era stato Ferdinando Magellano.
La sua carriera non finì. Coperto di onori ottene il titolo di sir, e diede un grosso contributo alla sconfitta della cosiddetta Invincibile Armada spagnola, che tentava la conquista dell'Inghilterra; l’impresa gli valse il titolo di viceammiraglio nel 1585. La febbre lo stroncò nel 1595, al largo di Portobello. Morì su una nave, e nessuno sapeva esattamente quanti anni avesse.
Molte le leggende che circolano sul conto di El Draque. Si racconta che, sul letto di morte, il grande corsaro chiese ai suoi uomini di riportare a Plymouth un tamburo: se qualcuno lo avesse battuto in un momento di pericolo per l’Inghilterra, lui sarebbe tornato per difendere il suo Paese. Il tamburo di Drake si trova ancora oggi a Plymouth e secondo alcuni testimoni si sarebbe messo a rullare da solo quando Napoleone fu portato nella città come prigioniero. Una seconda volta, nel 1914, poco prima dello scoppio della Guerra Mondiale. Nel 1994 alcuni ricercatori chiesero finanziamenti per riportare in superficie la bara di Francis Drake, che da secoli si trova nel mare dei Caraibi, a quaranta metri di profondità. Il tentativo di far tornare in patria il corsaro, sepolto con addosso un’armatura d’oro, in occasione dell’anniversario della morte che si sarebbe ricordata l'anno successivo, si concluse però con un secco rifiuto da parte del Governo inglese, imbarazzato a rendere omaggio a quello che, in fin dei conti, fu prima di tutto un pirata e un commerciante di schiavi.
Il pirata Barbanera
Edward Teach, alias Barbanera viene ricordato ancora oggi come il più sanguinario pirata mai esistito.
Nato in Inghilterra, pare avesse sposato 14 donne. Non è chiaro quale fosse il suo vero nome, di certo ne usò molti: Drummond, Tirsh, Tatch ma alla fine una volta divenuto celebre, optò per Teach.
Ancora sconosciuto, spuntato da chissà dove, fu fra coloro che nel 1716 rifiutarono l’amnistia del Re, il quale, per porre fine una volta per tutte al fenomeno della filibusta caraibica, aveva concesso ai pirati di redimersi (mentre per gli altri, naturalmente, ci sarebbe stato il cappio). Fu allora che il nostro manigoldo cominciò davvero la sua carriera.
Si racconta che Blackbeard fosse solito bere rhum mischiato con polvere da sparo e, in almeno tre occasioni, gli uomini che lo seguivano nelle sue scorrerie credettero seriamente che fosse in qualche modo molto vicino al Demonio. Nel bel mezzo di una partita a carte nella cabina di comando, Teach estrasse una pistola e azzoppò Israel Hands, suo quartiermastro. Alla domanda del perché l’avesse fatto, Barbanera rispose semplicemente che, se ogni tanto non ne azzoppava qualcuno, si sarebbero dimenticati con chi avevano a che fare.
Un giorno che aveva particolarmente bevuto, diede fuoco alla stiva, e al grido: “Facciamoci un Inferno tutto nostro”, sfidò i suoi uomini a chi avrebbe resistito di più in mezzo al fumo. Teach uscì per ultimo, visibilmente soddisfatto di aver vinto la scommessa. Durante un viaggio in mare, dopo la caccia a una nave, la ciurma notò che, a bordo, c’era un uomo in più. Nessuno l’aveva mai visto, o si ricordava in che occasione si fosse imbarcato. Quando la nave giunse in porto l’uomo sparì nel nulla, e molti, in seguito, cominciarono a credere che si fosse trattato di Satana in persona.
La barba di Teach era così lunga e folta che il pirata era solito attorcigliarla alle orecchie. In battaglia si faceva spuntare da sotto il cappello due micce accese, particolare che rendeva il suo aspetto ancora più bizzarro e spaventoso. La sua fulminante carriere durò solo due anni: nel 1718 il capitano Maynard della Marina Reale, lo mise con le spalle al muro nell’insenatura di Ocracokel. Prima di morire, Barbanera ricevette 25 ferite, di cui 5 da arma da fuoco. La testa mozzata fu infissa al bompresso della nave e, secondo la leggenda, il suo teschio fu poi trasformato in una coppa.
Nel 1995 è stato scoperto che su un isolotto delle Isole Vergini, Barbanera aveva abbandonato a morire 27 ammutinati. Il nome che i pirati davano all’isola era Dead Man’s Chest, la Cassa del morto della leggendaria canzone, resa famosa da Robert Luis Stevenson nell’Isola del Tesoro.
A cena con L'Olonese
Il feroce bucaniere francese Jean David Nau, detto L’Olonese (o Ollonese), condusse una lotta spietata contro il Regno di Spagna, che gli valse il soprannome di Flagello degli spagnoli. Nel 1666 conquistò Maracaibo e più tardi Puerto Cabello e San Perdo. Si dice che gli spagnoli, piuttosto che cadere prigionieri e subire le sue terribili torture, preferissero il suicidio. Abile con la spada, piuttosto inetto come navigatore: dopo vari saccheggi e ben tre naufragi, nel 1671 fece cozzare per la quarta e ultima volta lo scafo della sua nave su degli scogli, stavolta delle Isole Baru, dove venne catturato e divorato dai cannibali. Il nome di L'Olonese era diventato famoso perché, durante un saccheggio, a mani nude aveva strappato il cuore a un uomo e lo aveva fatto mangiare a un prigioniero.
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