"Seduto in quel caffè, io non pensavo a te...". Alzi la mano chi riesce a non canticchiare questi storici versi quando, ogni anno, giunge puntualmente la fatidica data del 29 settembre.
Questa volta però, la data segna anche un altro evento musicale: l'uscita del nuovo album degli Evanescence, The Open Door, che fa seguito al fortunato predecessore Fallen, con 14 milioni di copie al suo attivo.
Un album che, preannuncia la cantante Amy Lee in un'intervista rilasciata a Rock On Line, raccoglie la maturazione musicale e umana vissuta dalla band negli ultimi tre anni: "Non è un caso che il nostro nuovo disco si intitoli Open door. E' come se la nostra creatività fosse stata 'scoperchiata': oggi non ci preoccupiamo più di imporci limiti o di seguire codici, ma facciamo semplicemente quello che ci sentiamo di fare".
Musicalmente, una ventata di novità è giunta con l'ingresso del nuovo chitarrista Terry Balsamo, che ha rimpiazzato Ben Moody e il cui stile si preannuncia più elaborato e dotato di maggior spessore, spingendo il gruppo in territori finora inesplorati.
La Lee, nel rintracciare le influenze sulla musica degli Evanescence, cita Bjork e i Portishead, ma non disdegna un tributo alla grande musica anni Settanta e finisce per scomodare persino il Requiem di Mozart, cui ella stessa si asarebbe ispirata per scrivere Lacrymosa, pezzo che avrebbe dovuto comparire nella colonna sonora del Leone, La Strega e L'Armadio.
La cantante, parlando di cinema, confessa anche un sogno nel cassetto: una collaborazione con l'acclamato regista Tim Burton.
Ma questo riguarderebbe, eventualmente, il futuro: nel presente più immediato della band c'è invece un tour mondiale autunnale che il 14 novembre toccherà anche l'Italia (Milano, Alcatraz). Si tratta di una specie di rodaggio di fronte a audience contenute, in attesa di esportare di fronte a più vaste platee, dall'inizio del 2007 in avanti, sia il nuovo album che un set più articolato.
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