Immaginatevi un pover’uomo col gomito appoggiato sullo scaffale di un negozio di vestiti, un enorme negozio di vestiti. Davanti a lui la fidanzata, con gli occhi che luccicano manco il proverbiale bambino nel negozio di caramelle.
“Meglio questa gonna-pantalone o i jeans a vita bassa?” e le palpebre di lui si fanno pesanti. “Che fai, dormi?”
Passa una signora che con accento meneghino si rivolge a lei “Non ti preoccupare, sono tutti così!”
E poi da fuori la vetrina, proprio davanti al Duomo di Milano, si sentono urla e applausi, e il clangore di armi metalliche. Lui esce, si fa strada fra la folla e si ritrova davanti due guerrieri medievali che cozzano uno contro l’altro gli spadoni, con tanta forza che non mancano le scintille.
Gli pare di essere finito in uno dei suoi amati film fantasy, e la voce di lei che si lamenta “Ma non ho ancora provato i pantaloni!” sembra tanto lontana.
Un bel numero di scene del genere, di certo anche coi sessi scambiati con lui in un negozio di cellulari, videogiochi o quello che volete voi, devono essersi viste domenica scorsa nel centro di Milano, dove si è festeggiata l’ultima giornata del Capodanno Celtico organizzato dall’omonima associazione: notizie/6600/.
Il bello è più o meno iniziato quando i tre gruppi si rievocazione storica che hanno partecipato all’evento sono Partiti da Castello Sforzesco per sfilare in parata fino a Piazza del Duomo.
La Confraternita del Leone coi suoi cavalieri medievali era in testa, seguita dai guerrieri scozzesi della Compagnia del Cardo e del Brugo e dai galli degli Adui, il tutto corredato da qualche druido e dalle dame.
Ci piace sottolineare la serietà di tutti questi ragazzi, nella bellezza dei costumi sfoggiati e nella capacità di interpretare i personaggi; anche quando, un attimo prima della partenza, il chiosco di birra e panini ha preso fuoco, con tanto di fiamme spettacolari prontamente sedate dai pompieri, davvero tempestivi.
Senza contare una buona quantità di turiste orientali una più entusiasta dell’altra, evidentemente soddisfatte di essere in Italia e trovarsi immerse nella cornice storica di un bel castello circondate da cavalieri in armatura e antichi guerrieri.
Non dev’essere facile, in certi casi, mantenere sul viso un truce ghigno da guerriero delle Highlands.
Quando i nostri attori si lanciano in combattimenti all’arma bianca e il guerriero battuto esibisce la gola alla lama dell’avversario, “Uccidilo!”, gridano i milanesi. A ripensarci, fa un po’ sorridere: è solo un modo di scherzare o forse la bravura degli attori rievoca un po’ di quella brutalità che animava i giochi dell’antichità?
E poi di ritorno verso i campi medievali, dove la Compagnia del Cardo e de Brugo e la Confraternita del Leone ci hanno portato nella Scozia del XIV secolo con la loro rievocazione storica della Sposa rapita, per poi lasciare spazio agli sguardi rapiti dei bambini per i vari accampamenti e le armi, i duelli e gli antichi mestieri, continuati fino al tramonto.
C’è stato anche spazio per uno stage di danze irlandesi dove un bel numero di ardimentosi non si sono tirati indietro. In nord Europa, è sufficiente fermarsi alla Bretagna francese, non hanno Raul Casadei e nelle feste di paese ballano cose molto simile a queste danze tutte le estati. Ci faranno un pensierino anche i milanesi?
Prima dei concerti conclusivi di F.B.A. e Capercaillie, i visitatori hanno avuto modo di affollare (ed è un eufemismo perché c’era davvero tanta gente) i vari stand espositivi di “artigianato celtico”.
Il nostro amico del negozio di vestiti adesso è tutto contento perché la fidanzata gli ha messo una mano nella tasca posteriore dei jeans, come si faceva da ragazzini. Anche lei sorride, quando dice: “Belle le collane! Mi sta meglio la pietra grigia o quella azzurra?”. Ha tolto la mano dalla tasca di lui. E si è portata dietro il portafogli.
1 commenti
Aggiungi un commentoRingrazio La Confraternita del Leone e la Compagnia del Cardo e del Brugo per averci permesso di pubblicare le foto
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