Laurell K. Hamilton è una scrittrice che ha stuoli di lettori, che si sono affezionati alle avventure di Anita Blake. Anita vive in una Terra alternativa alla nostra e fa di professione la “risvegliante”, oltre che la cacciatrice di vampiri. Quanto la serie sia seguita in Italia lo abbiamo potuto constatare quando, nel 2005, la scrittrice è arrivata nel nostro paese. Alla presentazione di un suo romanzo il grande centro Messaggerie Musicali di Milano è stato preso d’assalto da decine e decine di lettori, tutti con uno o più volumi per avere un suo autografo.
Nell’ottobre dello scorso anno la Editrice Nord ha pubblicato il primo volume della serie che ha come protagonista Meredith Gentry, dal titolo Un bacio nell’ombra (vedi /notizie/6509/). Il romanzo ha avuto un ottimo riscontro tra i lettori e siamo sicuri che questa nuova serie avrà un successo pari a quello di Anita Blake.
Ecco l’intervista che abbiamo fatto all’autrice:
È vero che sua nonna è stata importante nella sua educazione giovanile, portandola anche ad amare la lettura?
Sì, lei mi leggeva molti libri e anch'io le chiedevo molto spesso di leggermeli, anche se avevamo gusti diversi. Lei non ha mai amato particolarmente il genere fantasy, la fantascienza, l'horror o le storie sentimentali. Ma abbiamo sempre condiviso l'amore per la poesia.
Si ricorda quali sono stati i primi romanzi o racconti che ha letto e che l’hanno colpita?
Charlotte’s Web di E. B. White, 101 Dalmatians di Dodie Smith, e tutti i libri di Louisa May Allcott.
Avevo quattordici anni quando lessi il mio primo libro di fantasy "nera". Si trattava di una raccolta di storie brevi di Robert E. Howard, intitolata Pigeons from Hell. Quello fu un momento decisivo per me. Avevo carezzato l'idea di diventare una scrittrice, ma niente che avessi letto prima aveva parlato alla mia ispirazione. Grazie a Robert E. Howard capii che volevo davvero diventare una scrittrice e che cosa volevo scrivere. H. P. Lovecraft, Edgar Allan Poe e Andre Norton mi hanno guidata su quella strada.
Che studi ha fatto?
Ho una laurea in biologia e in letteratura inglese.
Prima di diventare scrittrice (e dopo gli studi ovviamente) che lavori ha fatto?
Scrivo racconti da quando avevo dodici anni e mezzo e ho terminato la mia prima storia quando ne avevo quattordici. A diciassette anni ho iniziato a mandare i miei racconti alle riviste e a collezionare rifiuti. Ho lavorato in una libreria, sono stata assistente nel laboratorio di biologia di un college, e ho anche lavorato nel settore dell'arte per una grande impresa statunitense.
Quando ha iniziato a scrivere è partita subito con un romanzo su Anita Blake oppure con qualche racconto di altro tipo?
Prima che i miei libri venissero pubblicati, ho scritto un'infinità di racconti brevi. Ma il mio primo romanzo è stato Nightseer, un libro che è a metà strada fra J. R. R. Tolkien e Robert E. Howard, con demoni, nani e draghi tradizionali.
Ormai sappiamo tutto su Anita Blake mentre non sappiamo quasi nulla di Meredith Gentry, ci dice come le è nata quest’altra bellissima idea?
Avevo scritto cinque libri su Anita Blake uno dopo l'altro, e stavo iniziando a sognarmi i loro personaggi. Avevo bisogno di scrivere qualcos'altro, per staccare un po'. Avevo sempre amato la mitologia e il folclore, e non avevo mai letto nulla sulle fate che fosse scritto nel modo in cui avrei voluto leggerlo. Così ho iniziato a fare delle ricerche e a scriverlo io. Volevo che il personaggio della mia Principessa delle Fate americana non ragionasse con me così tanto come faceva Anita, e che fosse più a proprio agio con la sua sessualità. E volevo che avesse un attegiamento non da piccola città, da americana media, come Anita e come me. Volevo che Merry e la sua gente fossero "altro".
Nelle due serie (Anita e Merry) lei descrive un mondo attuale e normale che convive con esseri che tanto normali non sono. Non ha mai preso in considerazione la possibilità di scrivere un fantasy “totalmente” in un mondo fantastico?
No. Quello che mi è sempre interessato è prendere il fantastico e calarlo nell'ordinario.
Ho avuto il piacere di leggere A Kiss of Shadows (trovandolo molto bello). In questo romanzo lei “inserisce” a piene mani un mondo fantastico, tanti personaggi con poteri veramente interessanti. Per il tutto ha fatto ricerche? E dove?
Ho reperito molto materiale da folcloristi, antropologi e archeologi. Mentre i libri che ho usato come riferimento per la serie di Merry Gentry sono stati L'enciclopedia delle fate di Katherine Briggs e molti libri di ricerca sul mondo celtico scritti da Miranda J. Green.
Negli USA quale accoglienza hanno avuto i romanzi di Meredith Gentry?
Ottima! Ogni libro di questa serie è entrato nella classifica dei bestseller del New York Times.
Sappiamo che sul personaggio Anita Blake verrà fatto un film. Non crede che anche la storia di Merry Gentry sia perfetta al proposito?
C'è stato un accordo iniziale, ma poi la cosa non è andata avanti. Al momento, quindi, non c'è nessun progetto per un film.
Quanto tempo ci mette in media a terminare un romanzo?
Dipende dal libro. Da quattro mesi a due anni.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Negli Stati Uniti è appena stato lanciato il quinto libro della serie di Merry Gentry, Mistral’s Kiss, mentre il quindicesimo della serie di Anita Blake, The Harliqune, è previsto per giugno del 2007. Sto quindi lavorando al sesto volume di Merry Gentry, A Lick of Frost, e, poiché sempre negli Stati Uniti vengono pubblicati i fumetti di Nodo di sangue, i cui primi due numeri sono andati esauriti a tempo di record, ho intenzione di portare aventi le mie due serie di libri, cosa che dovrebbe tenermi occupata per l'immediato futuro.
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