Non sono stati gli extraterrestri. Quanto ai druidi, se erano presenti, più che impegnati con canti e magie dobbiamo immaginarli in vesti d’ingegneri ante litteram.
È di questi giorni la notizia che gli archeologi hanno ritrovato, a circa tre chilometri dal complesso megalitico di Stonehenge, i resti di un villaggio neolitico.
Si tratta di una decina di abitazioni, alcune delle quali complete di pavimento in argilla, e di numerosi focolari. Sono venuti alla luce anche i perimetri di alcuni letti, credenze di legno e armadi. Su parte dei pavimenti è riapparsa spazzatura vecchia di oltre 5000 anni, costituita da pietre bruciate e ossa di animali.
Crolla quindi, insieme alle ipotesi fantascientifiche o fantastiche, anche la tesi che immaginava il più famoso complesso megalitico del mondo realizzato in una zona completamente disabitata.
Le minuscole case – le loro dimensioni si aggirano intorno ai cinque metri quadrati – erano situate lungo la via sacra che raggiungeva il fiume Avon. È stata avanzata l’ipotesi che alla corrente del fiume venissero affidate le ceneri degli antenati.
Questa strada, in linea con il tramonto del solstizio d’inverno, era complementare a quella del cerchio di pietre, allineata con l’alba del solstizio d’estate.
Lo scopo per cui il complesso megalitico è stato realizzato continua ad essere ignoto, anche se l’indubbio legame col ciclo delle stagioni ha fatto supporre che avesse una funzione rituale, o forse di calendario.
Quel che è certo è che gli scavi archeologici, se da un lato forniscono interessanti informazioni sul nostro passato, dall’altro tolgono la poesia e quel sentore di leggenda che continua ad ammantare questi luoghi. Almeno fino al momento in cui non tornerà alla luce l’ultima dimora di Uther Pendragon.
22 commenti
Aggiungi un commentoE' quasi noioso avere sempre ragione...
Ora che l'attenzione si è spostata dai megaliti a ciò che c'è intorno, c'è da augurarsi che si trovino testimonianze anche del rapporto che Stonhenge ha avuto con la cultura celtica.
Certo, probabilmente se così fosse cadrebbe un po' del facino del mistero che avvolge i celti e, chissà, tante leggende andrebbero riviste. E' anche vero, però, per lo meno per come la vedo io, che avere testimonianze tangibili del passato me lo rende ancora più vivo.
Qualcuno di voi sa se, prima o poi, un qualche documentario della scoperta passerà in TV qui da noi in Italia?
Non lo hanno ancora girato...dagli tempo! E' uno scavo di fine 2006, ci vorranno anni prima di avere dati certi.
L'unico materiale video per ora è il piccolo filmato fatto dal national geographic (l'ho linkato prima).
P.S. se ami i celti, cerca di recuperare il catalogo della mostra fatta anni fa a Palazzo Grassi. Raccoglie una serie di saggi di grande spessore.
Ahimé, la pazienza non è una delle mie virtù. E' che sto già sbavando all'idea.
Ahimé ancora, purtroppo non sono una che si accontenta. E poi, con i mezzi tecnici di cui dispongo vedermi una roba che va a scatti con un audio pessimo non mi va granchè. Ma proverò ad accontentarmi...
Esattamente.
IMHO quello che è stato scoperto è il punto stanziale, più che villaggio indigeno ( anche se nel corso di un'opera che si protrae per anni le due cose finiscono per confluire) di coloro che costruirono l'Henge. L'accampamento, cioè, di chi lavorava e dirigeva la costruzione.
Ma,ripeto, è solo una mia supposizione.
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