“Una persona scomparsa è qualcuno che risulta impossibile localizzare, indipendentemente dalle circostanze della sua sparizione. La persona scomparsa sarà considerata tale finché non verrà individuata e finché non ne verrà verificato lo stato di salute.”

Questa è la definizione che la polizia irlandese dà di una persona scomparsa. La scrittrice Cecelia Ahern, con il suo ultimo romanzo Un posto chiamato Qui (A Placed Called Here – 2006), ci racconta una interessante storia del perché scompaiono cose e persone e, cosa più interessante, dove vanno a finire.

L’autrice è nata nel 1981 a Dublino, dove vive attualmente. È figlia del premier irlandese, si è laureata in giornalismo e in scienze della comunicazione. A soli ventun anni ha esordito con il romanzo P.S. I love you (Sonzogno – 2004) ottenendo un grande successo, e questo gli ha dato una ulteriore spinta a dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Anche i suoi successivi due romanzi, sempre “mainstream”, hanno avuto grande successo.

L'autrice
L'autrice
La scrittrice in questo caso non aveva certo l’intenzione di scrivere un romanzo fantasy, ma per l’argomento trattato e le soluzioni adottate il libro rientra tranquillamente nel genere a noi congeniale. Nel romanzo la protagonista Sandy Shortt resta fortemente colpita dalla scomparsa di una sua compagna di classe. Una scomparsa totale, senza alcuna traccia che lasci intendere una disgrazia oppure un rapimento. Questo fatto ossessiona la protagonista, colta dal timore di perdere persone o cose: sia l’affetto dei genitori oppure l’amore del suo analista. Si dedica con tutte le sue forze a cercare persone scomparse finché un giorno scompare anche lei e finalmente scopre dove finiscono tutti. E così ora è lei, in questo magico luogo chiamato Qui (forse un mondo parallelo), che desidera tanto essere cercata e trovata.

Un romanzo fantasy che celebra il valore dell’amicizia, l’importanza dei legami familiari, l’imperativo di amare ed essere amati.

La quarta di copertina:

La cover originale
La cover originale
«Da bambina Sandy Shortt era la più alta della classe. Tanto alta che la sua compagna Jenny-May Butler la prendeva in giro chiamandola “Pippi gambe lunghe” o “smilza schifosa”. Quante volte Sandy ha desiderato che quell’antipatica sparisse dalla faccia della terra! Ed ecco che un giorno la sua preghiera viene esaudita: Jenny-May sembra essersi dissolta. Non si trova più. Non si sa se sia morta o se sia stata rapita. Da allora, oltre al senso di colpa che la tormenta, Sandy sviluppa l’ossessione di perdere cose, ed è per questo che attacca etichette con il proprio nome su tutto ciò che le appartiene, angosciando i genitori che, non sapendo più come arginare il suo comportamento compulsivo, l’affidano allo psicologo della scuola.

Giovane, bello e affascinante, Gregory Burton prende a cuore il caso dell’adolescente allampanata il cui unico scopo è cercare freneticamente gli oggetti che scompaiono. Un’ossessione, questa, che nel corso degli anni isolerà Sandy dagli affetti, da Gregory — che ormai non veste più i panni del terapeuta, ma di un uomo innamorato — in perenne fuga da se stessa e da relazioni stabili. Un’ossessione che, diventata adulta, la indurrà a scegliere di dedicarsi per professione alla ricerca di persone scomparse.

Ed è proprio a lei, come ultima spiaggia, che si rivolge Jack Rattle: il fratello Donal ha fatto perdere le proprie tracce, e la polizia, dopo un anno di inconcludenti indagini, è costretta a gettare la spugna: Donal è letteralmente svanito nel nulla.

Jack e Sandy fissano un appuntamento per vedersi e parlare. Appuntamento al quale Sandy non si presenterà mai. Le sarà successa una disgrazia? Si chiede uno stupito e allarmato Jack.

No. Sandy, spinta dalla curiosità e dalla sua mente indagatrice, ha imboccato un sentiero poco tracciato in un bosco sconosciuto, e si è ritrovata in un luogo magico e reale al tempo stesso. Un posto chiamato Qui, dove finiscono tutte le cose e le persone che si sono smarrite, tutte le sensazioni, le voci, i suoni e gli odori che sono stati dimenticati. Un mondo parallelo dove Sandy ritrova i propri oggetti perduti e le persone che ha cercato per tutta la vita, dimenticando di cercare se stessa.

E ora, lontana dai propri cari e dalla casa da cui per tanti anni è fuggita, Sandy vuole disperatamente una sola cosa: escogitare il modo per tornare indietro. Per la prima volta in vita sua è lei che vuole essere trovata...»

Un posto chiamato qui - di Cecelia Ahern (A Place Called Here, 2006, Traduzione Marcella Maffi, Sonzogno Editore, collana I Romanzi sonzogno, pag. 393 - € 17,50 - ISBN 978-88-454-1384-1)