Al Tolkeniana Net Festival organizzato a Buccinasco dal 28 aprile al 1 maggio scorsi è stato presente un ospite d'eccezione, Daniel Reeve. Nome poco noto, Reeve non è un artista conosciuto dal grande pubblico, né quello che potremmo considerare un volto famoso del cinema, ma anche se non conoscete il suo nome vi basta aver visto il Signore degli Anelli diretto da Peter Jackson per conoscere il suo lavoro.
Reeve, infatti, è disegnatore ed esperto calligrafo. Nate per hobby, queste sue passioni lo hanno portato a lavorare niente meno che alla trilogia già citata: tutte le mappe che compaiono nei film, tutti i testi elfici e varie prove di calligrafia che compaiono in diversi punti della trilogia sono opera sua, inclusa la famosa scritta incisa sull'Unico Anello.
Dall'epoca non sono passati tanti anni, eppure si sono succedute altre collaborazioni per alcune delle più grandi produzioni cinematografiche degli ultimi anni, dal primo film del ciclo di Narnia, Il Leone, la Strega e l'Armadio a King Kong.
Durante la partecipazione al Festival milanese, Daniel Reeve si è dimostrato un ospite cortese e piacevole, interessato all'Italia e molto disponibile con fan e appassionati. Ma noi di Fantasymagazine - in trasferta alla Tolkeniana - siamo rimasti colpiti da un dettaglio molto particolare: durante la breve intervista che l'artista ci ha concesso (prossimamente online) abbiamo chiesto notizie in merito allo Hobbit. Insomma, si farà o no questo tanto sospirato film? Se sì, chi avrà l'onore - e la responsabilità... - della regia?
E Daniel, fino a quel momento disponibilissimo, si è chiuso come un'ostrica.
Con gentilezza e un sorriso di scusa si è limitato a dire di non poter assolutamente fare commenti in merito allo Hobbit, aggiugendo di non poter neppure dire perché ogni commento è impossibile.
Che dire? A un occhio attento tanta fermezza nel non dire nulla in fondo qualcosina dice. Ad esempio, è consuetudine che a trattative in corso si mantenga il vincolo del più stretto riserbo. Questo non vuol dire che ci sia un progetto in via di realizzazione, ma sicuramente sembra puntare in quella direzione. Ricordando che è bene tenere i piedi per terra e non lasciarsi trasportare, rimaniamo in attesa di poter fare un po' di luce su questo dubbio.
Tenendo le dita incrociate.
7 commenti
Aggiungi un commentoPiù che la notizia in sè, mi ha colpito scoprire che esistono mestieri tipo "calligrafo" nelle produzioni cinematografiche :
mi sa che nel mondo del cinema c'è di tutto
Un silenzio può essere significativo, ma può anche risultare da un "io non ne so nulla". Spero sia vera la prima ipotesi, però.
bhè, se fosse vera la seconda ipotesi perchè non dire apertamente "io non ne so nulla" invece dall'articolo risulta che:
frase che suono molto più significativa, come se fosse tenuto a non rivelare quello che sa da un accordo...comunque è come discutere sul sesso degli angeli....
Infatti.
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