Gli appassionati di fantascienza si dividono grosso modo in due parti: quelli che hanno iniziato a leggere sf con Isaac Asimov, e quelli che hanno iniziato con Ray Bradbury.
D'accordo, forse c'è anche qualcuno che ha iniziato in modo diverso, ma è vero che la lettura di Ray Bradbury è stata per moltissimi la scintilla che ha acceso la passione per le letture fantastiche. Ray Bradbury infatti, sebbene sia senz'altro meno famoso di Asimov, gode di un apprezzamento che va bel al di là degli stretti confini del genere, persino in Italia. I suoi due libri più famosi, Cronache marziane e Fahrenheit 451 sono stati pubblicati fin da subito in collane di narrativa, ed è persino capitato spesso che racconti o estratti di romanzi fossero inclusi in antologie per le scuole. Ecco quindi che Bradbury è diventato una sorta di boa che affiorava alla superficie della cultura ufficiale segnalando la presenza del mondo sottomarino della fantascienza e del fantastico.
A 83 anni, il grande scrittore della letteratura fantastica, ha espresso il desiderio che, dopo la sua morte, le sue ceneri vengano inviate su Marte, il pianeta che più di tutti ha citato e descritto nelle sue storie. L'intervista è apparsa sul giornale cileno La Tercera.
L'autore di Cronache marziane, nei giorni scorsi, aveva ricevuto l'invito dalla NASA a essere presente all'atterraggio del robottino Spirit sul pianeta rosso.
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