“Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: “Vieni”. Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l’Inferno.” (Ap 6,7-8)
Si tratta di uno dei passi più noti dell’Apocalisse di Giovanni, l’ultimo e il più visionario dei libri che compongono il testo biblico. È l’apertura dei sette sigilli, con la quale inizia la fine dei tempi.
È questo il tema della mostra Apocalisse: l’ultima rivelazione aperta fino al 30 settembre nella Casa delle Esposizioni di Illegio. Dopo tale data l’esposizione dovrebbe essere trasferita nei Musei Vaticani a Roma.
La parola “apocalisse” deriva dal greco, e significa rivelazione. Ogni apocalisse dunque suppone una rivelazione di cose nascoste agli uomini da parte di Dio, principalmente riguardo al futuro.
Questo genere letterario ebbe un notevole successo in ambiente giudaico, in particolare nei due secoli precedenti l’era cristiana. Ebbero visioni notissime già i profeti Ezechiele e Zaccaria, per arrivare poi alla descrizione di una vera e propria apocalisse con Daniele.
Analogamente è possibile trovare nel Corano una narrazione relativa al Giorno della resurrezione, corredata dalla descrizione del Paradiso.
La rivelazione apocalittica non viene trasmessa con le parole, ma con una visione. L’elemento misterioso compare in genere già negli eventi preliminari, che fungono così da preparazione per profeta-narratore del distacco dalla realtà così come la conosciamo. Le circostanze portentose, al pari delle stesse immagini percepite, servono a sottolineare l’importanza di quanto verrà rivelato. E così ecco apparire draghi e animali mostruosi e stupefacenti, combinazioni delle creature più diverse.
Nel paesino friulano sono esposti un centinaio di capolavori fra codici miniati, dipinti su tavola e su tela, disegni, incisioni, sculture e oggetti di oreficeria realizzati fra il IV e il XX secolo. Insieme alle icone russe e bizantine si trovano, fra le altre, opere di Beato Angelico, Hieronymus Bosch, Pieter Bruegel, Jacopo Bassano, Guido Reni, El Greco, Giorgio De Chirico e Salvador Dalì.
La struttura della mostra corrisponde alla successione dei capitoli del testo biblico. E così ecco susseguirsi “uno […] con gli occhi fiammeggianti come fuoco”, quattro esseri viventi ciascuno con sei ali, ma anche un agnello con sette corna e sette occhi, quattro cavalli di diversi colori che sconvolgono la terra al loro passaggio, e degli angeli che trattengono i venti per impedirgli di soffiare.
E ancora cavallette che “avevano l’aspetto di cavalli pronti per la guerra” e provvisti di “capelli come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni” e “code come gli scorpioni, e aculei”; e cavalieri i cui cavalli avevano teste “come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo […] le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono”
Dalla bocca di due Testimoni, poi, uscirà il fuoco, e nel cielo apparirà “una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi”. Contro di lei si leverà “un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna”, caratteristiche presenti anche in una bestia uscita dal mare.
Visione dopo visione, cataclisma dopo cataclisma, il lettore del testo, così come il visitatore della mostra, sono trascinati in un mondo dalla sconvolgente potenza visionaria.
Filo conduttore del percorso sono le sedici incisioni tratte dall’Apocalypsis in figuris eseguite da Albrecht Dürer nel 1498.
La mostra sarà affiancata da una serie di eventi di vario tipo volti ad indagare tutti gli aspetti dell’apocalisse. Ne segnaliamo alcuni.
Domenica 10 giugno: Convegno del Canto Sacro Popolare, raduno di tutte le cantorie del Friuli e della Carnia. Brani eseguiti dalle cantorie saranno intervallati da riflessioni sul valore antropologico, teologico e musicologico di tale canto. Interverrà anche il maestro Riccardo Muti, sul tema “La musica come Apocalisse”.
Domenica 8 luglio Roberto Benigni evocherà lo scenario del mondo ultraterreno declamando brani tratti dalla Divina Commedia.
Domenica 15 luglio nel Duomo di Tolmezzo il maestro Paolo Paroni dirigerà la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi.
Domenica 16 settembre, infine, ci sarà un incontro con Umberto Eco, autore, fra l’altro, di Apocalittici e integrati, saggio nel quale analizza le diverse visioni del destino nella civiltà occidentale.
Apocalisse: l’ultima rivelazione
Illegio (Tolmezzo, UD), Casa delle Esposizioni, aperta fino al 30 settembre
Orari: 10,00 – 19,00 (lunedì chiuso)
Prezzo del biglietto € 7,00
Per informazioni e prenotazioni: 0433/44445 – 0433/2054
Sito internet www.illegio.it
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