L'annuncio l'aveva fatto lo stesso Neil Gaiman nel corso dell'edizione 2006 del Comic-Con di San Diego (notizie/6177/): sarebbe tornarto dietro la macchina da presa per dirigere Death and me, film basato sul fumetto Death. L'alto costo della vita pubblicato nel 1993.
Impegnato nella presentazione dell'atteso Stardust, Gaiman è tornato sull'argomento assicurando i fan di questo personaggio così amato che il film si farà con Guillermo del Toro come produttore esecutivo sotto la direzione della Picturehouse, società della Warner Bros. per la quale del Toro ha diretto Il labirinto del Fauno.
"Il problema maggiore con Death" ha spiegato Gaiman "è che, siccome è un personaggio della serie Sandman, il film deve essere per forza realizzato sotto le grandi ali della Warner Bros. Così siamo partiti con la Warner, da lì siamo finiti alla New Line. Dalla New Line abbiamo traslocato alla Warner Independent Pictures, e ora siamo finiti alla Picturehouse. Sono tutte di proprietà della Time-Warner, ma è faticoso perché è come se stessimo danzando da un tentacolo all'altro di una piovra."
Nonostante la fatica Gaiman non ha certo intenzione di lasciarsi scappare la possibilità di condurre in porto questo progetto e di portare sul grande schermo uno dei suoi personaggi più amati.
"Sono così orgoglioso dell'Alto costo della vita... Se qualcuno facesse un brutto film da Nessun Dove potrei sopportarlo, ma se qualcuno rovinasse Death mi farebbe male. E' come se fosse figlia mia. Preferirei che facessero del male a me piuttosto che a lei."
Ma chi è in definitiva questa "lei" alla quale Gaiman tiene così tanto? Death è una dei sette Eterni, esseri antropomorfi che regolano particolari aspetti della vita degli umani, fratelli e sorelle che incarnano il Destino, la Morte, il Sogno, la Distruzione, il Desiderio, la Disperazione e il Delirio, e che Gaiman ha introdotto nella sua serie a fumetti Sandman, il Signore dei Sogni, pubblicata tra il 1988 e il 1996.
Death, la seconda dei fratelli, è una ragazza giovane e carina che indossa abiti casual, spesso neri, e che completa il suo abbigliamento con un gioiello d'argento: l'ankh, l'antico simbolo egizio della vita. Tra i suoi compiti rientrano il fare visita agli esseri umani appena nati e guidare i trapassati verso la loro nuova esistenza, e, una volta ogni cento anni, passare un giorno da mortale sulla terra allo scopo di comprendere appieno il valore delle vite che prende con se.
Prendendo spunto da ciò nel 1993 Gaiman ha scritto L'alto costo della vita, primo spin off da protagonista per questo personaggio tanto amato dai fan, in cui sotto le mentite spoglie della giovane Didi, Death incontra un teenager confuso e aiuta una donna bicentenaria a ritrovare il suo cuore.
12 commenti
Aggiungi un commentoVero, anche la Portman.
La Tautou, benchè conosca la tua infatuazione per lei Coram , proprio non ce la vedo. Benchè abbia una faccino pallido e angelico, secondo me le manca qualcosa, e non tanto l'essere dark, quando un pizzico di malizia, ironia e sarcasmo negli occhi. E poi non sopporto le attrici francesi, problema mio ovviamente
Ma sì, concordo pienamente
Io dicevo così...
...tanto per dire ops:
Peccato che la Hannigan sia ormai troppo grandicella... chi ha chiamato un faccino angelico con malizia?
Aprire solo se veramente intenzionati:
Purtroppo anche Winona Rider non ha più l'età, altrimenti sarebbe stata perfetta Però l'idea di un film su Death mi terrorizza quasi più di quella del film di Sandman... se venisse una porcheria potrei dare fuoco al cinema
In realtà l'articolo dice che Guillermo del Toro sarà il produttore esecutivo, lo stesso Gaiman ha dichiarato che sarebbe tornarto dietro la macchina da presa per dirigere Death and me.
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