Sarà l’amico Johnny Depp a consegnare il Leone d’Oro alla carriera a Tim Burton in una giornata che celebrerà il cinema del geniale e sognatore regista.
Una carriera costellata di film fantastici, tra i quali ricordiamo Beetlejuice – Spiritello porcello (1988), Batman (1989), Edward mani di forbice (1990), Batman – il ritorno (1992), Nightmare before Christmas (1993), Mars Attack (1996), Il mistero di Sleepy Hollow (1999), Big Fish (2003), Charlie e la fabbrica di cioccolato (2005) e La Sposa cadavere (2005). Un modo di fare cinema che Burton stesso definisce ‘una forma dispendiosa di psicoterapia (nel libro di Marco Spagnoli ‘Tim Burton, anatomia di un regista cult), il fondatore del club di eterni ragazzini riceverà un giusto riconoscimento per una carriera cinematografica orfana di premi Oscar.
Ma Burton non si ferma e il prossimo anno uscirà negli Stati Uniti uscirà Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street, che si ispira al musical di Stephen Sondheim e che vede tra i protagonisti l’affezionato Johnny Depp nei panni di un demoniaco barbiere e la moglie di Tim Elena Bonham Carter. Alcune sequenze del film saranno proiettate in anteprima durante la premiazione, così come la nuova versione Disney Digital 3D di Nightmare Before Christmas.
All’orizzonte anche il film Mr Sebastian and the Negro Magician, tratto dall’ultimo romanzo di Daniel Fallace (lo stesso di Big Fish), in cui si narra di un bizzarro incontro tra il diavolo e una famiglia di circensi.
12 commenti
Aggiungi un commentoOvvio. Anche perchè in fondo è un piccolo riconoscimento ai nostri gusti....
già...
troppo spesso bistrattati tra l'altro
anche se ultimamente mi sembra che le cose stiano un po' cambiando almeno per il cinema.
Per la letteratura invece siamo sempre lì..."i tuoi soliti libri strani"
Mi fa piacere leggere questa notizia!
Però mi fa davvero strano che sia proprio un premio italiano a riconoscere un regista fantastico come Burton...
Che l'artrosi la stia avendo vinta sui vecchi, stitici, ladri di biciclette che si sono rinserrati all'interno della stanza dei bottoni della cultura italiana e ora tiri - davvero - aria diversa?
O forse che essi si stanno preparando ad appropriarsi, come dei cari vecchi lich, di nuove energie per farle lor...
magari... L'ideale sarebbe aria diversa. Ma anche l'artrite, se si viaggia verso questi risultati!
Avete già detto tutto.
Ribadisco solo:
Tim Burton!
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