Da ormai sei anni l'11 settembre ha conseguito, in tutto il mondo, una tragica, indimenticabile e poco invidiabile fama, essendo, come a tutti noto, la giornata in cui ricorre l'anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle.
Ci piace allora immaginare che Salani, nella giornata di ieri, abbia voluto esorcizzare un po' la drammaticità di tale ricorrenza, agganciandola a qualcosa di bello e magico, qualcosa che ci ricorda come accanto a certe brutture esistano ancora esperienze in grado di affascinarci e di farci sognare: ha infatti scelto quella stessa data per rendere noto al fandom di Harry Potter il titolo con cui il settimo libro di J.K. Rowling sarà ufficialmente conosciuto d'ora in poi nel nostro Paese.
La soluzione scelta è Harry Potter e i Doni della Morte.
Un titolo che lascerà perplessi alcuni, in quanto si discosta dal senso letterale della parola 'hallow', di cui a suo tempo abbiamo fatto ampia disamina (http://www.fantasymagazine.it/notizie/6900/).
Tuttavia, alla luce del senso attribuito dalla Rowling ai fantomatici 'hallows', la scelta appare sufficientemente appropriata, anche se la parola 'doni' risulta un po' banale e priva di quelle coloriture simboliche di cui invece gli 'hallows' della vicenda sono ricche. Si sarebbe potuto optare magari per un altro vocabolo, un compromesso fra il significato letterale e aulico di 'hallow' e il significato che questo assume nell'economia della storia narrata nel libro: sotto questo profilo, la parola 'pegni' avrebbe infatti assolto entrambe le funzioni, pur continuando a essere 'sbilanciata' a favore della seconda come del resto lo è la parola 'doni'.
'Doni' resta comunque una discreta scelta, senz'altro più appropriata rispetto al letterale 'reliquie' che in Italiano assume connotazioni sacrali assolutamente fuori contesto nel caso in esame.
Questo era il penultimo mistero della saga. Ci attende ora la sorpresa di sapere quale copertina tirerà fuori dal cilindro l'illustratrice Serena Riglietti.
26 commenti
Aggiungi un commento"Pegni" avrebbe reso meglio, sono d'accordo anch'io, più evocativo... anche se non mi convincerebbe ancora appieno. Ricorda più qualcosa che si da per poi poter ottenere qualcosa in cambio, mentre da quel che ho letto su Hollow e' il connotato sacro ad essere predominante. Poi magari nel libro il senso di "pegno" calza meglio nella trama, non saprei visto che non ho letto il libro...
... però meglio "i doni della morte" che gli altri titoli sparati in precedenza, tipo "i santi mortali"
Questa si che e' una copertina
non posso scendere in dettaglio perchè spoilerei a tutta randa, però posso dire che intanto esiste una accezione di pegno, nel linguaggio corrente, più generica di quella strettamente giuridica. Avrai sentito l'espressione "chi perde paga pegno". La sfumatura IMO si adatta bene alla circostanza. Ma a ben vedere, anche la sfumatura giuridica si adatta alla circostanza perché in un certo senso gli hallows non ritornano fisicamente a chi li ha donati ma... gli ritornano cmq l'effetto desiderato attraverso essi. Sono stata abbastanza confusa ? Probabilmente se non hai letto il lbro non avrai capito quasi nulla, me ne rendo conto, ma ti invito a rileggere questo post dopo il 5 gennaio. Vedrai che ha un senso
Sì, come no, tripli e carpiati... Dimmi che è un errore di stampa, ti supplico...
Come dicevo Marina, no, non ho letto il libro, dico solo che "pegno" come traduzione di "hollow" può risultare inconsueto a prima vista, però su quanto adatto sia a tradurre il titolo dipende anche per mè su cosa sarebbero questi "hollows".
Per Pick: era uno dei titoli che hanno azzardato i media all'uscita della versione inglese, ne hanno sparate di tutti i colori in quell'occasione...
a me sinceramente il titolo piace molto......e basta ripetere sempre che non siamo capaci di tradurre bene!!!!
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