Diciamo pure che il garage di David Hart, 58enne di Londra, aveva davvero bisogno di una ripulita. Quello che avrebbe tutta l'aria di un cucciolo di drago è alto 30 centimetri, ha tanto di unghiette, ali, cordone ombelicale ed è perfettamente conservato in un barattolo di vetro, sommerso nella formaldeide. Si trovava in uno scatolone, insieme ad altre cianfrusaglie e a cimeli di famiglia che David aveva ottenuto dallo zio Frederick Hart, in gioventù facchino al Museo di Storia Naturale della città. Se, come si presume, di gigantesca burla si tratta, si ha senz'altro a che fare con professionisti. Il contenitore ha più di un secolo: documenti hanno infatti rivelato che era stato inviato al museo londinese da un gruppo di studiosi tedeschi intorno al 1890. Ma erano anni in cui la rivalità fra i due Paesi era piuttosto forte, così il museo di Londra lo considerò uno scherzo, o meglio, uno stratagemma per far cadere nel ridicolo l'Inghilterra di fronte alla comunità scientifica mondiale. Il barattolo venne così consegnato a Frederick Hart, che lo mise in uno scatolone e se ne dimenticò. 

Allistair Mitchell, un amico di David, si è preso l'incarico di indagare sulla leggenda del drago inscatolato e presto sottoporrà "la creatura" (così, per ora, la definisce il prestigioso Times) a una biopsia per vedere se è fatta di materiale organico oppure di cera o gomma. «È perfetto - ha affermato Mitchell. - È veramente sbalorditivo, anche se visto da vicino non si riesce a capire se è vero o finto».