“Dohor, il despota della Terra del Sole, guida la sua sanguinaria conquista all'intero Mondo Emerso in alleanza con la Gilda degli Assassini. Un'alleanza sempre piú pericolosa da quando la setta vuol riportare in vita Aster nel corpo di San, il nipote di Nihal. La missione del vecchio Ido è proteggerlo a costo della vita, mentre Lonerin e Sennar sono partiti alla ricerca del talismano del potere, l'antico manufatto elfico che ancora una volta potrebbe rovesciare le sorti della guerra. Ma Dubhe non può aspettare che il re si arrenda: il simbolo della maledizione pulsa sul suo braccio, e l'unico modo per liberarsene è raggiungere Dohor al palazzo e ucciderlo al piú presto. Piú la Bestia le graffia il petto impaziente di uscire, piú la determinazione di Dubhe nella sua missione si fa implacabile. Fino a quando non conosce Learco, il figlio di Dohor, un ragazzo nel cui tormento scorge qualcosa di molto simile al proprio... Sull'orlo dell'ultima battaglia, quando ogni missione sembra fallire, tutti si troveranno ad affrontare la resa dei conti con il proprio passato, ma il destino del Mondo Emerso sarà nelle mani di chi saprà sperare e combattere per un nuovo regno. L'ultimo emozionante capitolo della saga delle Guerre del Mondo Emerso.”
Si alza il sipario sull’ultima guerra del Mondo Emerso. Un Nuovo Regno in uscita il 13 Novembre 2007, sancisce la chiusura della seconda trilogia di Licia Troisi.
Un libro che si può riassumere in una sola parola: Guerra. Una guerra di anime, sensazioni e sentimenti contrastanti. Il romanzo si apre con lo scontro tra le due protagoniste della trilogia: Dubhe e Theana. Animi diversi, caratteri antitetici che coinvolgono subito il lettore in un alternarsi di luci e ombre intessuto in ogni pagina del romanzo. Conflitto che ritroviamo in seguito nelle figure di Dohor e Learco, Sennar e Lonerin, Yeshol e Sherva, in un gioco di introspezione studiato nei minimi dettagli.
Come Licia Troisi ci ha abituato in precedenza, gli eroi del Mondo Emerso vivono un perenne rammarico, tormentati dell’avvicendarsi di sentimenti, dubbi, incertezze. E questo non può che rendere tridimensionale la loro realtà, farla palpitare nelle pagine del libro. Il fulcro dei contrappesi s’incentra infine nell’incontro tra Learco, figlio del re Dohor, e la stessa Dubhe. Passati remoti tornano a galla con violenza, si artigliano gli uni sugli altri fino a implodere in sentimenti genuini e passionali.
L’analisi introspettiva dei primi capitoli tende però a rallentare il mordente e l’epicità di alcune scene, mentre anche la stessa Gilda appare sottotono rispetto ai volumi precedenti. Sensazione forse voluta, per scandagliare nel dettaglio l’angoscia che pervade i protagonisti della vicenda o forse tessere la tela per avvincere con il finale. Nell’ultima parte del libro l’azione impera infatti incontrastata, altalenando scontri mozzafiato alla disperazione più straziante. Guerra tra draghi, duelli, magie e sangue. E la spada torna a sferzare senza pietà.
L’autrice si muove con estrema scioltezza tra ultime pagine della seconda era del Mondo Emerso. Un susseguirsi di vicende che ha il grande pregio di riuscire ad annodare i fili di ogni vicenda narrata nei cinque volumi precedenti. Lo stile è fluido e scorrevole, seppur qualche volta un po’ troppo asciutto nelle descrizioni dei personaggi e delle ambientazioni. Pecca che tuttavia tende a sfumare nel finale, dove la scrittura diventa secca e immediata, colorandosi di un’immediatezza efficace e coinvolgente.
Senza dubbio, “Un Nuovo Regno” è destinato a essere il migliore libro di Licia Troisi. Ma, proprio quando il sipario sta per abbassarsi, il lettore non può che porsi altri interrogativi sul futuro del Mondo Emerso.
Un mondo, del resto, è sempre pronto a riemergere.
18 commenti
Aggiungi un commentoNon ho letto il libro in questione però dei libri della Troisi non sono riuscito ad andare oltre la decima pagina. Secondo me sono adatti a un pubblico giovane, o comunque in grado di apprezzarla maggiormente di come posso fare io. In bocca al lupo all'autrice nella speranza che non trovi lettori difficili come me
Non ho mai letto un libro di Licia Troisi.
Siccome scrivo, questo in realtà mi dispiace. Non posso giudicare se sia brava o meno prima di aver letto qualcosa di suo. Molti dicono che non lo sia, ma voglio comunque leggere almeno un suo libro prima di giudicare, in fondo è un riferimento ormai "classico" nel fantasy italiano.
Leggerò, poi giudicherò.
Però vorrei dare un consiglio ai suoi fan(s): prima di scrivere un commento, pensateci. Spesso NON rendete un buon servizio alla vostra autrice del cuore e - se appunto vi sta a cuore - il risultato dei vostri commenti dovrebbe interessarvi. Invece paiono commenti stereotipati, assolutamente non costruttivi e sgrammaticati, per di più!
Se volete lodare Licia Troisi su un sito come Fantasy Magazine, almeno "nn scrivte Kosì", ke fa skifo!!!! (per dirlo come molti di voi...)
E poi, magari cercate di scrivere qualcosa di INTERESSANTE, del tipo "Licia ha inserito un passaggio magistrale alla pag.xx, il Tizio è ben caratterizzato, mi è piaciuta la scena Y in cui accade questo, l'approfondimento psicologico del dialogo tra Maria e Pino è interessante per questo motivo..." Cioè, fate almeno uno sforzo...
Poi il romanzo potrà piacere o meno. Però io che non l'ho letto e mi baso su questo forum per scegliere se acquistarlo o meno, gradirei essere coinvolto in una discussione che abbia un senso. Non vi pare?
A buon intenditore...
Una vergogna che la Mondadori abbia pubblicato questa immondizia. Sentire affermazioni del tipo "Licia non ha bisogno di editor" mi fanno venire problemi intestinali. Non so come si possa pensare che questo ciarpame possa trasmettere tutte le sensazioni citate nella recensioni: tra uno stile semplice, argomenti semplicistici, situazioni banali, idiote, cretine, senza un minimo di logica; tra la completa assenza di guerre (malgrado il titolo affermi "Le Guerre del Mondo Emerso"); tra i pianti isterici di quell'odiosa Nihal; non so cosa dire.
L'unico "pregio" (rigorosamente tra virgolette) del libro è che non annoia il lettore; mentre i suoi ultimi romanzi sono di livello ancor più infimo di questo. E questi sono libri pubblicati dalla Mondadori, senza bisogno di editing. No comment.
Michele, ci sono altri modi per esprimere un giudizio.
Questo non significa che il contenuto di quanto scrivi viene criticato, anzi è anche condiviso, perché affermazioni che un testo non ha bisogno di editing sono solo lanci pubblicitari per esaltare un autore e spingere i lettori a comprare i suoi libri. Quello che interessa alle case editrici attuali è vendere e creare guadagno: nient'altro.
E' sempre stato così, ma almeno in passato si dava più peso alla qualità, al contenuto, come dimostrano le opere di autori come Le Guin, Vance, Heinlein, solo per citarne alcuni.
...E comunque al di là del proprio gradimento personale, prima di mettere in campo un certo tipo di giudizio bisogna farsi un bell'esame di coscienza e cercare di capire se si è in grado di sostenere una qualche tesi riguardo a ciò che si sta affermando. Se no, meglio lasciare perdere. Riguardo ai libri della Troisi ho visto in rete i commenti (negativi) più disparati, anche in blog ritenuti di "alta qualità", ma mi sto rendendo conto che spesso sono commenti così parziali e incompleti che davvero si fa fatica a credere che possano essere stati scritti...
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