Ancora guerra aperta nel quanto mai redditizio mondo delle carte collezionabili. E se l'esercito più consistente e le armi migliori ancora sono in mano al potente Magic: the Gathering, già da tempo (notizie/6223/) segnaliamo l'entrata in campo di una truppa scelta che miete sempre più vittime, ovvero sta agilmente scalando le classifiche di vendita del settore. Stiamo parlando del gioco di carte collezionabili di Warcraft edito da Upperdeck Entertainment, che più di una volta vi ha tenuti incollati alle nostre pagine virtuali, che abbiamo seguito dal suo debutto sul mercato fino all'ultima espansione, La Marcia della Legione notizie/8094/.
E se ce ne fosse bisogno, è arrivato ad ammantare di professionalità il tutto il primo torneo internazionale del gioco, conclusosi questa domenica con la vittoria del campione francese Guillaume Matignon, un rappresentante della sempre agguerrita fazione dell'Orda. Primo premio la veritiginosa cifra di 100 mila dollari, e naturalmente il titolo di primo Warlord ufficiale della storia delle carte collezionabili. Alla competizione hanno partecipato anche un bel numero di campioni italiani, anche se purtroppo nessuno è riuscito a piazzarsi in finale.
Il gioco di carte collezionabili di Warcraft, che a Magic deve qualcosa (e anche di più) per meccaniche di gioco e concezione in generale, ha il vantaggio che, per il semplice fatto di essere nato da meno di un anno, conta molte meno carte; è quindi meno complesso, e molto meno costoso, costruirsi un mazzo davvero competitivo.
Altro fattore che ha finito per determinare il successo-lampo di questo gioco di carte collezionabili, sta ovviamente nel suo legame a doppio filo col genitore di pixel, l'orami strafamoso World of Warcraft, gioco di ruolo di massa online principe del mercato, a cui il trading card game si rifà religiosamente per temi, personaggi, ambientazioni e meccaniche di gioco, in qualche modo.
Un legame che dura fin dall'esordio del Trading Card Game, e che prosegue anche nella Marcia della Legione, che ora abbiamo avuto l'occasione ora di provare. Come già il suo predecessore, La Marcia della Legione presenta carte che ci fanno conoscere le Terre Esterne, esotico e alieno mondo semidistrutto dalle energie demoniache, patria natale degli orchi, ora regno dell'ambiguo mezzo diavolo Illidan, servo della Legione Infuocata dei demoni.
La Marcia della Legione mette a disposizione, per chi sarà così fortunato da trovarli, tre nuovi gadget. Il primo sarà senz'altro d'aiuto ai giocatori che saranno lì ad aspettare il quinto membro del party, quel disgraziato del sacerdote non morto che come minimo ha sempre una mezz'ora di ritardo, manco si dimenticasse in giro le tibie: la loot card ci regala un elicottero di carta da passarsi fra amici, giusto per ammazzare il tempo. Pollo Robotico Autoguidato, tipico gadget da ingegnosi gnomi, si spiega da sé; il metallico amico pennuto, che forse farà perdere un po' l'aria da macho al nostro eroe ma di certo gli fa guadagnare un sacco di punti in simpatia, ha la sana abitudine di farsi esplodere a comando o sparare un bel paio di missili per l'occasione.
Upperdeck dichiara che le loot card sono ora molto più facili da trovare, nei mazzi base (che hanno una confezione delle stesse dimensioni di quella dei videogiochi, molto carina) e nelle buste. Non sappiamo se ci ha messo mano il destino, o a furia di giocare da sciamano abbiamo acquisito un qualche genere di preveggenza, ma nella prima busta che abbiamo comprato abbiamo trovato Aeroplano di Carta.
Ma al di là di polli e aquiloni, Marcia della Legione arricchisce il gioco di carte di tutta una serie di nuovi eroi da impersonare, alleati utili alla nostra causa (massacrare l'avversario), armi armature e magie. ogni singola carta prende ispirazione o esiste di fatto nel gioco on line. Tanto che ormai gioco di pixel e di carta sembrano quasi contigui, interdipendenti.
I secondi col nome di Scryer, però, dato che le carte esistono in Italiano, e con esse tutte le traduzioni necessarie, e il multimiliadario gioco on line ancora no.
Possiamo davvero sperare in un World of Warcraft nostrano?
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