Si sta delineando lo scenario che gli appassionati e gli esperti di televisione più temevano. Vista la sua durata, lo sciopero degli sceneggiatori americani avrà conseguenze significative sulla programmazione televisiva dell'anno 2008-2009. E questo anche se la diatriba dovesse risolversi domani.
La maggior parte delle serie televisive chuderà la stagione in corso entro fine febbraio a causa della mancanza di sceneggiature (come Supernatural), mentre altre sono già state sospese fino al prossimo autunno (un esempio su tutti, Heroes). Questa chiusura anticipata significa decine di milioni dei dollari per ogni casa di produzione: se le cifre sembrano alte, bisogna ricordare gli elevati costi di produzione di ogni telefilm e il peso che sponsor e spazi pubblicitari hanno nel bilancio di un network: ovvero, se uno sponsor all'improvviso non ha più un programma a cui abbinare il proprio prodotto, la sua perdita di visibilità si tradurrà in perdita economica per il network.
La Alliance of Motion Picture and Television Producers, ovvero l'associazione che riunisce i produttori televisivi, ha accettato di sedersi al tavolo delle trattative con la WGA, l'associazione che riunisce gli sceneggiatori coinvolti nello sciopero, ma questo non cambierà il futuro a breve termine. Anche se lo sciopero fosse risolto domani con la soddisfazione di tutti, le case produttrici hanno deciso di correre al riparo e limitare le perdite economiche dove possibile, ovvero negli investimenti per nuove serie.
Così, pochi giorni fa Fox TV e CW hanno annunciato la decisione di non portare avanti la realizzazione di alcun pilot tra quelli allo studio per la prossima stagione televisiva. Sempre allo scopo di ridurre le spese, hanno inoltre dichiarato l'intenzione di abbandonare una serie di progetti attualmente in fase di studio, lasciando senza contratto gli autori e tutto il cast tecnico impegnata in queste produzioni. Se lo sciopero continuerà a lungo è probabile che questa linea di condotta sia seguita anche dagli altri network coinvolti.
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