L’Università della California, per iniziativa di Janice LaSalle, docente di microbiologia e immunologia, ha organizzato un seminario di genetica che analizza l’ereditarietà magica nei romanzi di Harry Potter.
La base scientifica da cui prende avvio il corso è costituita dalle Leggi di Mendel, che studiano i caratteri ereditari, distinguendo tra geni dominanti e recessivi.
Questa analisi è stata applicata dalla professoressa LaSalle ai più noti personaggi del mondo magico di Hogwarts: Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger.
I differenti status di sangue presentatici da Joanne Rowling – Nati Babbani, Mezzosangue, Purosangue e Maghinò – vengono guardati con occhio critico nell’arco del seminario, che si distingue per il suo approccio interdisciplinare tra biologia, etica e letteratura.
Nelle lezioni della docente, ammiratrice e conoscitrice della saga potteriana, la magia è il punto di partenza per trasportare lo studio della genetica in un campo ancora inesplorato, ma l’inesistenza di persone dotate di poteri magici nel mondo reale è alla base del corso e ne garantisce la scientificità, studiando il fenomeno dal punto di vista esclusivamente teorico.
Il medesimo approccio era già stato usato da tre ricercatori australiani nel 2005 (http://www.fantasymagazine.it/notizie/3272/), i quali auspicavano appunto l'istituzione di un apposito corso.
L’applicazione di metodi di analisi scientifica a personaggi derivati dalla fantasia umana ha dei precedenti, come dimostrato dal seminario socio-antropologico sui Simpson, modello grottesco e metaforico della famiglia media degli Stati Uniti., organizzato sempre dalla stessa Università.
La Rowling non potrà che essere lusingata, dopo l’invito a tenere una prolusione a Harvard (), dell’interessamento del mondo accademico anche scientifico, oltre che letterario, a testimonianza del forte impatto socio-culturale del fenomeno Harry Potter, che ha ormai contagiato ogni campo umano.
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