Si è concluso il primo mese di sondaggi di FantasyMagazine, con alcuni risultati prevedibili, e altri invece sorprendenti e interessanti.
Le domande che avevamo rivolto ai lettori riguardavano la conclusione della saga potteriana, Le trasposizioni cinematografiche di libri fantasy, la fantascienza e la fantasy letteraria sociologica.
Per quanto riguarda il sondaggio sul settimo libro della Rowling la partecipazione è stata numerosa: 780 voti, e il 43% ha ritenuto degna la conclusione della saga, ma un buon 26% pensa che uscirà un ottavo volume, mentre il 17% (non poco) non ha gradito l'epilogo.
Scarso seguito per il sondaggio riguardante le trasposizioni cinematografiche, che probabilmente si presta a risposte sfaccettate e non riconducibili a un sì o un no. Il 67% dei votanti infatti alla domanda di gradimento sulle trasposizioni cinematografiche risponde 'dipende dal film'. Risposta che comunque evidenzia la mancanza di pregiudizio.
Molto interessante il risultato della domanda 'cosa pensate della fantascienza', anche a seguito del sondaggio incrociato che i 'cugini' di fantascienza.com hanno lanciato (che ne pensate del fantasy?).
Il 74% dei lettori di FantasyMagazine ritengono che sia bellissima, mentre solo il 2% la considera pessima. Un'apertura ai diversi generi letterari che non trova eguale riscontro tra gli appassionati di fantascienza che decretano 'bellissima' la fantasy solo nel 52% dei casi e pessima nel 20%.
Risultato che comunque non sorprende chi frequenta il panorama fantascientifico, spesso in balia di guerre combattute nella galassia Italia e poco propenso alla ricerca di 'sinergie' per la causa comune della divulgazione. Curioso notare che la stessa letteratura di fantascienza si senta vittima di pregiudizi da parte di chi legge o si occupa di letteratura tradizionale.
Piace la letteratura fantasy come impegno sociale (53%), ma un buon 31% non vuole trasformare quella che ritiene letteratura d'evasione in qualcosa di diverso, e il 16% non si pronuncia. Le diverse interpretazioni 'politiche' che di volta in volta sono state date a questo o a quel testo hanno creato una sorta di rigetto nei lettori. O almeno questo sembra emergere.
Nel sondaggio che variamo questa settimana chiediamo il parere dei lettori in merito a iniziative che all'estero hanno buon seguito, e che anche in Italia vengono seguite da migliaia di appassionati: le convention.
Si è appena conclusa la classica Italcon che si è svolta a Fiuggi, e che dovrebbe raccogliere gli appassionati di fantascienza, fantasy e horror. Da qualche anno però la vocazione della manifestazione è più fantascientifica. Si è innescato un circolo vizioso per cui gli appassionati fantasy non trovano interesse a frequentare la manifestazione che così non ha motivo di proporre un programma che possa essere interessante per i fan(tasy).
Siamo curiosi quindi di capire se c'è qualche cosa da modificare nell'attuale formula dell'Italcon o se è proprio l'idea della Convention a non essere interessante.
24 commenti
Aggiungi un commentoNon sono d'accordo, perchè ciò esclude molti ottimi fantasy che invece di attinenza con la società non ne hanno alcuna o per lo meno non in modo evidente. Tornando a Miéville, per fare un esempio, se in Iron Council certe idee politiche vengono fuori (al di là che si condividano o meno), ne La città delle navi invece sono quasi assenti ma il secondo rimane un fantasy di eccellenti livelli; stesso discorso vale per Gaiman e sicuramente molti altri.
Un romanzo fantasy è buono a prescindere se contenga o meno tematiche sociali, semmai subentrano i gusti personali per cui un lettore ricerca una fantasy con determinate tematiche.
Io parlo proprio di valori e più hanno attinenza con il nostro mondo, più il libro acquista valore.
Secondo il mio modesto parere, sono moltissime le opere che hanno un preciso messaggio rivolto alla nostra società attuale. Da Tolkien, che odiava le fabbriche e amava i miti e la natura(due importanti valori) al tanto contestato Brooks (che nella seconda tetralogia si scaglia contro gli esperimenti genetici) da George Martin a S.Erikson (che ci mostrano l'insensatezza e la brutalità della guerra).
Infine, attenzione, non sto parlando di finti valori bigotti (per esempio, una cosa che non sopporto è l'eccessivo manicheismo che inonda moltissima letteratura fantasy), ma proprio dei sopracitati (contro la guerra, contro un'eccessiva religiosità, ambientalismo, amore per i miti e così via). E' questo che intendo quando parlo di "valori" e "attinenza con la nostra società". E poi, comunque, per stemperare un po' i toni, un buon fantasy è fatto anche di ottima e purissima evasione, diciamo un 50%(me la date buona così? )
Come ha scritto Rakanius sopra, i valori appaiono ovunque nei romanzi, è lo stesso scrittore che mette un po' di sè nelle sue opere e questo ovviamente li arricchisce; diversamente sarebbero un freddo esercizio di scrittura.
Ma, per come la vedo io ovviamente, questo non è "impegno sociale".
Ma siamo d'accordo sulla buona fantasy fatta anche solo di evasione
La domanda delle 23.40
ma che fine hanno fatto i sondaggi?
Che mi piacevano tanto.
Terzo post di fila ma non sapevo dove postare il commento delle 17.45 sui sondaggi...evviva sono tornati
Mi sembra di avere intuito che anche per FM dietro ad ogni sondaggio ci sia uno scopo, normalmente i sondaggi si fanno per questo.
In quest'ultimo, che non voterò perchè non so cosa scegliere, secondo me manca l'opzione "non faccio caso alla lunghezza", che sarebbe quella che sceglierei io (maddai! )
Penso che se si vuole sapere qual'è la lunghezza ideale di un romanzo fantasy non credo importi conoscere se uno non legge fantasy ma se, tra chi lo legge, ci sono delle preferenze predominanti anche relativamente alla lunghezza.
Sì lo so sono pignola, è che mi diverto a rispondere ai sondaggi e mi da' fastidio quando nessuna delle opzioni corrisponde alla mia risposta...mi sento esclusa
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