Un tempo divenuto leggenda

Abbiamo già ricordato quel tempo, prima della Frattura, in cui uomini e donne potevano incanalare fianco a fianco l’Unico Potere senza paura, e saidin non era ancora stato contaminato.

In quel tempo non c’erano guerre – persino la parola guerra era stata dimenticata, e la conoscevano solo gli studiosi, e cose che in seguito avrebbero suscitato meraviglia erano comuni.

Coloro che vennero dopo chiamarono quel tempo Epoca Leggendaria.

A distanza di oltre tremila anni sono poche le notizie certe su quell’epoca, e tutte ottenute da frammenti di antichi manoscritti usati dagli studiosi come tessere di un puzzle, nell’impossibile tentativo di ricostruire un disegno perduto per sempre.

Fra le poche certezze vi è quella che fu un’epoca lunga e prospera, nella quale anche la criminalità era stata quasi totalmente sconfitta.

La ricchezza fine a sé stessa aveva smesso di essere un obiettivo. L’onore e il rispetto degli altri, rispettati in massimo grado, potevano essere ottenuti solo servendo la propria comunità. E tutti cercavano di essere utili al meglio delle loro capacità.

Le persone che raggiungevano lo status più elevato erano pertanto quelle le cui particolari abilità gli consentivano di prestare il servizio più grande, cioè coloro che erano in grado di manipolare l’Unico Potere.

Queste persone furono chiamate Aes Sedai, termine che nella Lingua Antica significa “servitore di tutti”.

Gli Aes Sedai, uomini e donne, usavano il loro dono per il bene del mondo. Il loro simbolo era un cerchio per metà bianco e per metà nero, con i due colori separati da una linea sinuosa. Questo simbolo rappresentava l’uguale e opposta forza di saidin e saidar che, con il loro equilibrio, costituivano le due metà della Vera Fonte.

Il simbolo richiama in maniera molto evidente l’ideogramma taoista che raffigura le forze opposte e interdipendenti di yin e yang. Tradizionalmente yin è associato al buio, all’acqua, alla ricettività e al principio femminile, e graficamente è la goccia che va dall’alto verso il basso. Yang è associato alla luce, all’aria, all’azione e al principio maschile, ed è identificabile con la goccia che va dal basso verso l’alto.

Robert Jordan ha invertito le associazioni dei due colori, e ha eliminato i due punti che, inseriti nel colore opposto, contribuiscono a mantenere l’armonia nella realtà taoista. E forse questo è un segnale del fatto che se saidin e saidar non lavorano insieme come le due metà dell’Unico Potere il risultato non può che essere disarmonico e precario.

Dopo la Frattura questo simbolo è scomparso, per essere sostituito dalle due metà che lo componevano.

La Fiamma di Tar Valon è il simbolo di Tar Valon – la città dove ha sede la Torre Bianca – delle Aes Sedai e dell’Amyrlin Seat, l’Aes Sedai di grado più elevato. È la rappresentazione stilizzata di una fiamma, ed è raffigurata come una goccia bianca con la punta rivolta verso l’alto.

Il suo opposto è la Zanna del Drago, un simbolo stilizzato, generalmente colorato di nero, a forma di lacrima capovolta in equilibrio sulla propria punta.

Scarabocchiato all’esterno di un’abitazione, è un’accusa di malvagità nei confronti di chi la abita, o un tentativo di attirare l’attenzione del Tenebroso su di loro.

Ma sul Tenebroso, e sulla guerra che ha stravolto l’aspetto del Mondo, ci soffermeremo la prossima volta.