Nato a New York nel 1969 da genitori di ascendenze caraibiche, David Anthony Durham si è laureato in letteratura inglese nel Maryland e ha vissuto successivamente in Inghilterra e in Francia.
I suoi due primi romanzi, Gabriel’s Story e Walk Through Darkness (entrambi inediti in Italia) sono ambientati in due differenti periodi della storia americana mentre in Pride of Carthage (pubblicato dalla Piemme con il titolo Annibale) Durham lascia territori a lui più familiari per addentrarsi nel secondo conflitto tra Roma e Cartagine, scoppiato nel III secolo a.C.
Acacia: Book One: The War With The Mein, pubblicato nel 2007 e in uscita nelle librerie italiane a giugno con il titolo I Ribelli del Mondo Oscuro, è il suo ultimo romanzo in ordine di tempo e il primo in cui Durham si addentra nei reami dell’immaginario puro.
Leodan Akaran regna sull’impero di Acacia, vasto quanto il mondo conosciuto e il cui nome deriva dell’isola da dove gli Akaran hanno regnato per generazioni.
L’impero è stato costruito sulla conquista, sulla schiavitù e sul commercio di droghe ed è odiato dalle popolazioni che sono state sottomesse in suo nome. Soprattutto dai Mein, che furono esiliati nelle gelide terre del nord dagli antenati di Leodan.
Quando l’imperatore muore per mano di un emissario di Hanish, capotribù dei Mein, l’impero di Acacia cade.
Thaddeus Clegg, cancelliere di Leodan, riesce a portare in salvo i quattro figli del sovrano assassinato: il primogenito ed erede al trono Aliver, la bella figlia maggiore Corinn, la loro sorella Mena e il loro fratello Dariel. Dopo che il governo dei Mein si rivela ancora più brutale del precedente, Clegg cerca di convincere i quattro discendenti di Leodan a intraprendere una guerra per riconquistare l’impero.
Accompagnata da commenti molto positivi da parte di critica e pubblico, l’uscita di Acacia: Book One: The War With The Mein è un ennesimo debutto di spessore (in questo caso un debutto “di genere” più che un debutto letterario in senso assoluto) in un panorama sempre più costellato di nuovi talenti com’è, da qualche anno, quello della narrativa fantasy d’oltreoceano.
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