Alcuni probabilmente non hanno visto Cloverfield al cinema per il timore dell'effetto nauseante delle riprese 'dal vivo'. Il problema dovrebbe essere ridotto, se non superato dall'uscita in dvd, che consente quindi di godersi l’adrenalinica corsa sulle montagne russe lunga 84 minuti.

Cloverfield è il primo film che tratta e documenta in maniera “realistica” qualcosa di straordinario e assurdo come l’aggressione da parte di un mostro. Realizzato con una telecamera a mano, proprio per coinvolgere al massimo lo spettatore e mostrare la distruzione attraverso gli stessi occhi dei protagonisti, il film è stato definito il “monstermovie” più innovativo e di rottura della storia del cinema catastrofico.

Il suo esordio cinematografico è stato salutato da un incasso di 40 milioni di dollari nel primo weekend: miglior apertura di gennaio mai realizzata prima in America.

La pellicola dinamica ed estremamente veloce, è stata partorito dalla mente del produttore J.J. Abrams (Mission Impossible III, Alias, Lost, Armageddon), che ha rilasciato alla Paramount l'intervista che riportiamo.

INTERVISTA A JJ ABRAMS - CLOVERFIELD

Q: Ciao JJ. Ti ringraziamo per il tempo che ci stai dedicando. Con Cloverfield, Star Trek, Lost e tutti gli altri progetti che hai, siamo onorati di averti con noi.

JJ: E’ un piacere.

Q: E’ stato interessante vedere come in Cloverfield gli spettatori abbiano assistito al film attraverso le lenti di una handy-camera. E’ stata una tua idea o un’idea dello sceneggiatore?

JJ: E’ stata una idea che ho avuto quando stavo cercando di capire come fare un monstermovie. L’idea di realizzarlo con una movie camera è stato il modo in cui ho introdotto la cosa agli studios. A questo punto la abbiamo presentata a Drew Goddard (sceneggiatore) e a Matt Reeves (regista) che hanno fatto il fantastico lavoro di realizzarlo come una corsa sulle montagne russe.    

Q: E’ vero che il movimento delle videocamera ha fatto stare male alcune persone tra il pubblico mentre assistevano alla proiezione in sala?

JJ: Sì. Le persone si sono sentite male perchè prestavano molta attenzione al movimento della camera.

Q: Come pensi che si vedrà Cloverfield in DVD rispetto alla visione sul grande schermo cinematografico?

JJ: Penso che oggi questo film si potrà vedere meglio in DVD che al cinema. A differenza di un film girato su 70 mm, o di Lawrance d’Arabia che sarebbe un salicrilegio vedere in TV, Cloverfield è perfettamente pensato per essere inteso come un girato ritrovato per caso e che si ha voglia di vedere a casa visto sul proprio videoregistratore. Penso che renderà meglio in TV. Secondo me sembrerà più legittimo  e reale. Se fossimo stati più aggraziati con la videocamera, visto in video sarebbe sembrato troppo ben fatto e professionistico riguardo alle riprese. E’ stata una decisione presa per renderlo più grezzo e difficile.

Q: Quindi, se fossi stato ad una festa a  Manhattan con una videocamera e dei mostri avessero attaccato la città, saresti rimasto e avresti  ripreso tutto o avresti spento la videocamera e saresti scappato?

JJ: (Risate) Sarei probabilmente scappato! Ma penso che avrei preso la videocamera e corso cercando di riprendere ogni tanto.

Q: Non è una cosa affatto lontana dall’attuale epoca di YouTube pensare che le persone oggi sarebbero rimaste e avrebbero girato il video di un mostro che terrorizza la città di Manhattan.

JJ: La cosa interessante è che non devi avere un esperto documentarista per documentare qualcosa. Quando guardi un girato, qualunque sia il disastro naturale, terribili incidenti in Iraq o sicuramente l’incubo dell’11 settembre o qualsiasi altro evento dove la gente era presente con le proprie videocamere, potresti vedere che c’è una grande propensione della gente a filmare. Sembra contro ogni logica. Credo che per molte persone serva a creare una distanza emotiva con ciò che di tremendo si trovano davanti ai propri occhi. Esiste veramente un’apparente reazione irrazionale delle persone che, invece di fuggire, le portano a filmare cose che invece dovrebbero desiderare venissero rispedite subito all’inferno da dove sono venute.

Q: Sembra che tutti i tuoi progetti, tra i quali Lost, il nuovo film di Star Trek, Cloverfield o altri, siano sempre avvolti dal mistero. C’è un episodio divertente in una degli extra contenuti nel DVD dove c’è il pubblico che sta guardando le scene che stavate girando per le strade di New York e vi ha chiesto se conoscevate il titolo del film. Tutti dissero che il titolo era “Formaggio”, un titolo finto che ovviamente i ragazzi si erano inventati. Perché il suo segreto era così importante per te?

JJ: L’idea era quella di cercare di preservare la sorpresa al pubblico. Non volevamo realmente essere maleducati. Cercavamo disperatamente di non rovinare la storia o le sorprese. Per Cloverfield non volevamo far sapere a nessuno che stavamo girando il film. Abbiamo deciso che la prima cosa in assoluto che il pubblico avrebbe visto nonché saputo sarebbe stato direttamente il trailer. Volevamo che le persone dicessero “Cosa diavolo è?” La gente infatti è troppo abituata a conoscere tutto prima ancora che succeda.

Q: Nell’era di internet deve essere stato difficile ottenere tutto ciò.

JJ: Abbiamo solo raccomandato a tutti: “Non ditelo a nessuno”. La cosa bella è stata quando è stato mostrato il trailer, la gente era curiosa. In un mondo di informazione in tempo reale, di accesso completo e di piena rivelazione, c’è una cosa divertente e meravigliosa su una delle ragioni principali del perché i film mi fanno tornare ad essere bambino – la curiosità che scatenano.

Q: La prima volta che il pubblico ha visto il mostro in Cloverfield è stato quando ha realmente visto il film. Non avevano mai mostrato il mostro sui manifesti o durante il promo del film.

JJ: Esattamente. Cercavamo teasers che fossero dei rompicapi. Era l’approccio di un romanzo leggero. Ma questo succedeva quando eravamo bambini. Andavo al cinema e vedevo il trailer e senza aver prima letto nulla prima sul film, o visto prima le scene del dietro le quinte. Non c’era ancora l’accesso a Hollywood o a Entertainment Tonight, che ti svelano prima ancora di cercarle tutte le informazioni sui film in uscita.

Q: Parliamo di Sludho. Appare sempre in tutti i tuoi film e serie TV. Cos’è Slusho?

JJ: (Risate) E’ una bevanda. E’ un piccolo prodotto divertente. E’ apparso per la prima volta in Alias e poi lo abbiamo inserito in Cloverfield solo per puro divertimento. E’ iniziato tutto come un gioco interno e adesso si è propagato.

Q: Più attentamente guardi Cloverfield, più compaiono richiami a Slusho.

JJ: Sì, è attualmente diventata una importante storia di back up del film. Vedrai uno dei personaggi indossare una maglietta di Slusho. Poi, se segui la campagna media online che abbiamo fatto, potrai vedere che l’azienda che sta dietro Slusho è l’azienda per la quale Rob (Michael Stahl-David) sta andando a lavorare in Giappone. L’azienda non potrebbe mai essere responsabile. L’azienda potrebbe aver rivelato qualcosa che è sommerso sotto la sabbia. C’è un’intera storia nascosta se provi a cercare online e potresti divertirti in certi momenti del film in un modo che lo spettatore normale non potrebbe. Questo non significa che devi aver visto tutto online per apprezzare il film e goderti la cosa, ma Slusho è diventata una parte importante della campagna internet di Cloverfield.

Q: Hai in progetto di realizzare il tuo Slusho drink?

JJ: E’ divertente, ci abbiamo pensato. Ma, la cosa più vicina che ho fatto è stata regalare al produttore del film una Slusho machine per il suo compleanno.

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Cloverfield

Genere Azione/Fantascienza

Durata 81 min

Cast  Lizzy Caplan, Jessica Lucas, T.J. Miller, Michael Stahl-David,Mike Vogel, Odette Yustman

Regia Matt Reeves

Anno di produzione 2008

Contenuti Speciali

- Commenti del regista Matt Reeves;

- Le riprese di Cloverfield;

- L’ho visto! È vivo ed è enorme;

- Gli effetti visivi di Cloverfield;

- Clover fun;

- Scene inedite;

- Finali alternativi

Dati tecnici DVD

Audio Italiano, Inglese: Surround

Video Widescreen 1.78:1

Sottotitoli Italiano e Inglese

Formato e prezzo

DVD € 19.90