A distanza di pochi mesi dalla sua pubblicazione negli Stati Uniti, Sergio Fanucci fa arrivare nelle nostre librerie Il Confessore. Con questo romanzo da Terry Goodkind conclude il monumentale ciclo de La Spada della Verità.
Il primo volume della serie, Wizard’s First Rule, è del 1994. La traduzione italiana era iniziata quattro anni più tardi con L’assedio delle tenebre, prima metà della storia originale, subito completata da La profezia del Mago.
A questo romanzo, con il ritmo di una nuova avventura ogni uno o due anni, Goodkind ne ha fatto seguire altri dieci, che hanno riscosso un enorme successo in tutto il mondo. Primo posto nelle classifiche di vendita del New York Times nella settimana della loro pubblicazione sia per Fantasma che per Il Confessore, e 20 milioni di copie vendute complessivamente nel mondo.
Successo confermato anche in un paese di scarsi lettori come l’Italia, dove, pur appartenendo a quel genere di nicchia che è il fantasy, la saga ha venduto oltre 80.000 copie.
In Wizard’s First Rule Terry aveva inserito quella che, secondo lui, è la Prima Regola del Mago.
“«Prima Regola del Mago: la gente è stupida.»” aveva scritto. E subito dopo aveva spiegato “«date loro una motivazione appropriata e quasi tutti crederanno a quasi tutto ciò che voi direte loro. Proprio perché la gente è stupida, loro crederanno a una menzogna perché lo vogliono, o perché hanno paura che lo possa essere. La testa della gente è piena di fatti, notizie, credenze che nella maggior parte dei casi sono false, tuttavia continuano a credere. La gente è stupida: raramente riesce a distinguere tra il vero e il falso, tuttavia hanno tanta fiducia in loro stessi che credono di poterlo fare sempre, ecco perché è così facile ingannarli.»”
Poche righe per illuminare un dettaglio del suo mondo, per fornire le motivazioni dei personaggi o per spiegare una svolta narrativa. E l’abitudine di enunciare le varie Regole dei maghi era proseguita, una per ciascun volume.
Così, in Stone of Tears (La Spada della Verità volume 2: Il Guardiano delle Tenebre e La Pietra delle lacrime) affermava “«La Seconda Regola del Mago: le migliori intenzioni possono generare i danni più grandi. La sua violazione può causare di tutto: dal disagio, al disastro, alla morte.»”
In The Blood of the Fold (La Spada della Verità volume 3: La Stirpe dei Fedeli e L’Ordine Imperiale) viene citata la Terza Regola del Mago, secondo la quale “le passioni governano la ragione”, con conseguenze spesso disastrose.
La Quarta compare in The Temple of the Winds (La Spada della Verità volume 4: La profezia della luna rossa e Il Tempio dei Venti, là dove si dice che c’è “una componente magica nel perdono. Una magia per guarire.” Perdonando si dona così come si riceve.
La Quinta, enunciata in Soul of the Fire (La Spada della Verità volume 5: L’anima del fuoco) ammonisce a badare “a quello che fanno le persone, non solo a quello che dicono, perché gli atti sono rivelatori delle menzogne.”
Secondo la Sesta, riportata in Faith of the Fallen (La fratellanza dell’Ordine) bisogna lasciare che la logica sia la nostra unica sovrana, mentre la Settima, spiegata da Richard in The Pillars of Creation (I Pilastri della Creazione), afferma che la vita è il futuro, non il passato.
L’Ottava, presente in Naked Empire (L’impero degli indifesi), dice che bisogna guadagnarsi ciò che si desidera e di cui si ha bisogno piuttosto che aspettare che siano gli altri a donarcelo, e può essere riassunta nell’espressione “meritati la vittoria”.
Per la Nona, inserita in quel Chainfire (La catena di fuoco) che tre anni fa iniziava la trilogia conclusiva della saga, “una contraddizione non può esistere nella realtà”, e non si può immaginare che qualcosa sia vero solo perché lo si desidera.
Concetto ribadito anche dalla Decima, riportata in Phantom (Fantasma) con l’affermazione che “decidere di distogliersi dalla verità significa tradire sé stessi.”
In quest’ultimo romanzo Richard, se vorrà ritrovare la sua Kahlan misteriosamente sparita ne La catena di fuoco, dovrà fare i conti con un’ultima Regola. La Regola non scritta e non nominata ad alta voce dall’alba dei tempi.
La Regola di tutte le Regole.
Il confessore, di Terry Goodkind (Confessor, 2007),
Fanucci, pag. 816 – € 19,00
3 commenti
Aggiungi un commentoSino a "Faith of the fallen" questa è stata una delle serie di fantasy che più ho amato. Forse in assoluto quella che ho preferito. Dopo questo volume però la serie ha cambiato completamente registro ed è diventata una sorta di manifesto di propaganda di alcune idee politiche/psicologiche dell'autore e si è persa in continue ripetizioni degli stessi concetti e lunghissimi e tediosissimi soliloqui. Sono contento che infine lo sfacelo che era diventata questa serie giunga al termine.
Mannagg... non mi ricordo mica a che punto della saga ero arrivata. E quel che è peggio... non mi ricordo se volevo finirla.
Ecco perchè comincio a detestare le saghe eterne.
Imho non hai perso niente...
L'unica regola che ho trovato in questa saga è: "odio a tal punto la violenza che massacrerò tutti quelli che non mi danno ragione. E poi il popolo è bue."
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