Negli ultimi anni si è consolidata la tendenza per molti autori di mischiare le carte in tavola con storie lontane dagli stereotipi classici del genere fantasy influenzate da altri generi letterari.

In questa tendenza si inserisce appieno Midnight Never Come, terzo romanzo dell'americana Marie Brennan, che, pubblicato in Gran Bretagna a giugno, ha ottenuto una recensione a quattro stelle dalla prestigiosa rivista SFX.

Una parte di romanzo storico, una parte di spionaggio e thriller e tre parti di fantasy. E' questa la semplice ricetta usata dalla scrittrice per raccontare a modo suo la storia di Elisabetta I, passata alla storia come uno dei monarchi più amati nella storia inglese.

Sotto la guida della Regina vergine, l'amata e odiata "Gloriana", l'Inghilterra prospera. Un potere parallelo, però, insidia il trono dell'ultima Tudor: la popolazione magica che risiede nelle catacombe di Londra è fedele alla corona della maga Invidiana, che può vantare sulla bastarda di Enrico VIII un credito di grande importanza. 

Le storie delle due corti, con i loro segreti, i loro complotti e le loro alleanze, si fondono inestricabilmente.

Quando Lady Lune viene inviata a spiare Walsingham, fidato uomo della regina Elisabetta, inevitabile è lo scontro con Michael Deven, mortale agli ordini di Walsingham, che, con la scoperta dell'esistenza di un potere occulto che muove i fili della politica di Londra, vedrà messe a dura prova obbedienza e coraggio.

La Brennan, il cui vero nome è Bryn Neuenschwander, in un'intervista rilasciata al sito scifi.com ha svelato che l'ispirazione per questo suo ultimo lavoro le è venuta grazie a un gioco, che lei chiama Memento (proprio come il thriller di Guy Pearce).

"La parte del gioco ambientata in epoca elisabettiana mi ha molto affascinata." Ha dichiarato l'autrice non ancora edita in Italia."Mi piace quando diversi sottogeneri si mischiano in un fantasy ambientato nel mondo che conosciamo, aggiungendo quel qualcosa che però non disturba ciò che c'è già stato. E' per questo che sono così ossessiva nelle mie ricerche. Volevo che la corte magica potesse influenzare la politica degli umani in modo che il tutto risultasse una sorta di rivelazione piuttosto che di revisione."