"Dopo i grandi successi degli anni Settanta e Ottanta, infatti, il fantasy ha conosciuto un tramonto che ha portato il genere a scomparire dalle librerie (lo stesso Tolkien, uscito pressoché ignorato con l’editore Ubaldini, avrebbe trovato il successo che merita grazie a un’intuizione della Rusconi diretta da Cattabiani). Certo, un piccolo gruppo di appassionati ha continuato a coltivare questo tipo di letture animando siti internet e fanzine: contenuti che, rimessi in circolazione, hanno contribuito a una nuova, recente esplosione dei romanzi d’ambientazione fantastica. Ovviamente, dati i circa venti anni di “silenzio” del fantasy, è successo che si è creato un forte salto generazionale tra gli autori classici e gli autori contemporanei, questi ultimi sempre molto giovani – basti pensare all’americano Christopher Paolini o alla bravissima italiana Licia Troisi (e nessuno ha gridato allo scandalo quando i loro libri sono stati pubblicati!) – proprio perché sono stati i giovani a “impossessarsi” del genere facendolo proprio e vivificandolo".
Incidentalmente, osserviamo che qui l’editore commette una grossa ingenuità quando tocca il tasto Licia Troisi: chiunque abbia una frequentazione con i forum e i siti di genere sa bene che quest’autrice è in assoluto la più contestata fra gli Italiani e che la maggioranza dei lettori di fantasy è divisa in modo addirittura manicheo sui pregi e i difetti della sua produzione. E anche il povero Paolini si è preso comunque le sue belle sassate virtuali.
A Newton Compton fa contemporaneamente eco anche la madre di Federico Ghirardi con una lettera indirizzata al direttore della Stampa (Tuttolibri è un supplemento di tale quotidiano) e altresì resa pubblica alle altre testate, fra cui FM.
Scrive allora la signora Ghirardi (il grassetto è del testo originale):
"[…]La signora [Grilli] accusa, pontifica su cose che non conosce, e dimostra di non rifarsi alla preziosa regola delle fonti e dei fatti, alla base di ogni notizia. Queste fonti le ha interpellate? Non ci risulta affatto. Che pagina di brutto giornalismo! Un giornalismo a base di gossip degno di un tabloid e non di una grande e stimata testata.
Ma c'è un altro elemento che emerge prepotente dal pezzo: la Casta e la gerontocrazia dominanti in Italia non vogliono novità. Non le ammettono. Non vogliono che emergano i giovani – se non quelli caricaturali del Grande Fratello e affini. Non vogliono la speranza in un futuro diverso. Non vogliono che ragazzini che NON hanno alle spalle gli amici degli amici emergano. Non vogliono la meritocrazia […]".
Vero è che, come fa intendere la signora Lipperini, uscite come questa possono essere un passo ‘pericoloso’, che rischia di dare l’immagine della ‘mamma-chioccia’ intenta proteggere il suo ‘pulcino’. Tuttavia, fra i due mali, ci sembra quello minore, perché è senz’altro più auspicabile passare per chioccia iperprotettiva piuttosto che per ambiziosa sfruttatrice di minori.
Nei suoi panni, in quanti avremmo resistito ad afferrare carta e penna (o pc e mouse, se preferite?). A chi piacerebbe passare – sulla semplice scorta di assunti assolutisti di terzi – per un emulo di Tery Shields, o dei signori Culkin o del signor Jackson senior, assurti alle cronache come noti emblemi di arrivismo e sfruttamento genitoriale? Se si considera tutto questo, lo sfogo della signora Ghirardi pare dunque più che comprensibile. A maggior ragione quando la sua interlocutrice, lungi da fare almeno un passetto indietro e domandarsi se magari non ha trasceso un bel po’ i contorni realistici della vicenda, riparte lancia in resta e armatura sfolgorante (http://www.lastampa.it/_settimanali/ttL/PDF/3.pdf), rincarando le dosi e paragonando la signora Ghirardi e gli altri genitori degli autori chiamati in causa al personaggio interpretato da Anna Magnani nel famoso film Bellissima, dove una madre ambiziosa fa di tutto per favorire la vincita della figlia al concorso di Miss.
Alla luce di questa replica, va detto che se pure la lettera della signora Ghirardi non ha sortito l’effetto di ottenere le scuse pubbliche richieste, un risultato lo ha comunque raggiunto: ci ha aiutato a capire ancor meglio a quale era si è fermato il calendario della signora Grilli. Unendo infatti questo e gli altri indizi già evidenziati, deve trattarsi di un punto imprecisato e oscillante fra l'epoca del Mercantini, del Pascoli e del dopoguerra neorealista. E’ allora indubbio che qualsiasi adolescente, da quest’ottica, sembri vivere una bruciante vita, folle e frenetica. Tuttavia viene da chiedersi: nel 2008 chi dei due, l’adolescente o la signora Grilli, è rimasto disallineato rispetto al continuum spazio-temporale?
39 commenti
Aggiungi un commentoMozart era un genio a prescindere dalla sua età. Credo che uno scrittore vada valutato a prescindere dalla sua esperienza, sia di vita che editoriale. Non ritengo, come sostiene qualcuno, che i libri siano un prodotto come gli altri. Se un autore non piace o si rivela una delusione la gente smette di comprarlo e sviluppa antipatia nei confronti di chi lo ha incensato. Rimanere delusi da un detersivo è molto più difficile.
forse perché tu non devi usarli... provane uno che non pulisce bene o ti stinge la roba o schiuma troppo e ti intoppa la lavatrice e ti allaga casa e poi ne riparliamo...
Questo è razzismo femminista
Ti assicuro che non è cosi', l'unico prodotto a cui presto attenzione è l'anticalcare, non so se posso citare il prodotto, ma nonostante la pubblicità, mi rimanevano pomelli e rubinetti opachi e incrostati.
si,sono d'accordo.
Se un diciassettenne scrive un libro brutto e io lo leggo, amen.
Se un diciassettenne mette a punto un detersivo che mi rovina le magliette preferite, io lo ammazzo.
Giusto per definire le priorità della vita
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID