Larry, ieri hai tenuto un incontro sull'illustrazione fantasy (un seminario ideato dall'organizzazione di Lucca Games e svoltosi il 31 ottobre 2008, nel corso della fiera, n.d.a.) durante il quale sono emerse molte cose interessanti sul tuo modo di dipingere. Sono rimasta particolarmente colpita, però, da quanto ami ancora questo lavoro: dipingere è sempre la tua passione?
Assolutamente sì, è una delle ragioni per cui mi alzo la mattina. Oggi amo disegnare quanto amavo farlo a vent'anni, o quando la mia carriera era all'inizio. Credo che se iniziassi ad annoiarmi smetterei immediatamente.
È stato difficile per te iniziare questa carriera?
Non moltissimo, a dir la verità. O meglio, credo che sia peggio per i ragazzi che desiderano essere illustratori professionisti oggi, perché c'è molta più concorrenza che ai miei tempi. Quando io ero giovane il mio ostacolo principale ero io stesso, perché per anni non ho sottoposto i miei lavori a nessun editore, continuando a posticipare e aspettare.
Come mai?
Non mi fidavo della bontà del mio lavoro e della mia tecnica. Credevo di dover migliorare ancora prima di poter andare da un editore, e continuavo ad aspettare. In gran parte era paura di ottenere un rifiuto, lo so. Alla fine ci ha pensato un mio amico a mandare dei miei lavori di nascosto, facendomi avere il primo incarico.
Oggi che consiglio daresti a dei ragazzi che vogliono dedicarsi professionalmente all'illustrazione?
Di osare, anche quando spaventa. Di lavorare molto ma anche credere nella bontà del proprio lavoro, se ci tengono davvero; se un editore ti dice di no non vuol dire che lo faranno tutti. Inoltre, è buona cosa confrontarsi con altri artisti, non avere paura di discutere dei propri disegni e accettare le critiche altrui.
Io lo facevo e lo faccio ancora: a volte è solo grazie all'opinione di un collega che ho notato particolari e errori che mi erano asssolutamente sfuggiti.
Ci sono anche lavori di cui invece sei particolarmente orgoglioso?
Sì, direi i pochissimi che sono riusciti come li avevo visti nella mia mente. Quando inizio un quadro ho sempre una sorta di fotografia mentale in testa, ma raramente il lavoro finito è identico a quanto immaginavo; a volte è più interessante, perché lavorando trovo soluzioni diverse, ma riuscire a realizzare esattamente quello che avevo anticipato è una soddisfazione rara.
Larry, durante il seminario hai detto una cosa che ho trovato molto coraggiosa: che sei meglio del tuo lavoro. Ci racconti cosa intendevi esattamente?
Tutte le mie illustrazioni sono realizzate a olio, una tecnica complessa ma che ti perdona molte cose, ti consente di sbagliare e di correggere. Sono abbastanza bravo a olio, ormai. Inoltre amo la pittura realista francese di metà Ottocento, e ho voluto esplorare soluzioni diverse per mio piacere personale. Il problema è che per anni i ritmi stretti del lavoro non mi hanno permesso di lavorare con la cura che avrei voluto, dedicandomi a ogni immagine come desideravo. Quindi sì, spesso ho la sensazione di essere meglio di quanto non si veda dai miei lavori.
Eppure un paio di generazioni di appassionati di giochi di ruolo sono letteralmente cresciuti con le tue illustrazioni, e questo conta. Credo che tu possa essere molto orgoglioso dell'impronta che hai lasciato sull'immaginario di tanti ragazzi.
Lo sono, e grazie per averlo detto. È una sensazione molto bella quando, com'è capitato recentemente, vengo contattato da un privato che mi cerca per un quadro perché è affezionato alle copertine del suo D&D. E pensare che disegnare draghi non mi è mai piaciuto particolarmente… Sono un casino da disegnare bene, una muscolatura davvero complessa (ride).
A cosa stai lavorando ora?
Come ti dicevo, principalmente committenze private. I figli oggi sono grandi, e io posso permettermi di lavorare un po' meno. Inoltre amo partecipare a convention e manifestazione come questa (Lucca Comics&Games, n.d.a.) perché sono l'occasione perfetta per incontrare altri artisti, confrontarsi con illustratori che conosco e fare nuove conoscenze.
Larry, grazie per il tempo che ci hai dedicato e ancora i migliori auguri per i tuoi prossimi lavori.
Grazie a te e agli appassionati italiani. L'Italia è un paese splendido, ma la sua gente lo è ancora di più; mi sono sempre trovato bene da voi, è facile sentirsi a casa.
2 commenti
Aggiungi un commentoeh! Larry ha proprio ragione, oggi come oggi è dura!
bravo infatti
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